Premio Mauro Rostagno. And the winner is… Nel nome di Maria

immagine per Intervista a Vanessa Scalera alla guida della giuria del festival teatrale dedicato a Mauro Rostagno

«Non ho nulla di interessante da dire, leggerò solo le motivazioni. Da attrice sono sempre stata giudicata, qui invece qui dall’altra parte mi sento a disagio». È una Vanessa Scalera imbarazzata e quasi intimorita dal gravoso incarico a salire sul palco per la proclamazione dopo aver guidato la commissione tecnica, formata da esperti, che ha decretato – accanto a quella popolare della Casa dello Spettacolo – lo spettacolo vincitore.

Da tre anni riconoscimento concreto a sostegno della produzione artistica legata al mondo del teatro civile, il Premio è il concorso teatrale realizzato con il contributo del Ministero della Cultura che daSud e Compagnia Ragli hanno rivolto a singoli artisti e compagnie del panorama italiano ed europeo che si propongono di raccontare e interpretare storie e problemi della contemporaneità.

Selezionate tra oltre 70 proposte e candidature, sono sei gli spettacoli che si sono sfidati per il premio da 1000 euro: “Nazieuropa” di Beppe Casales, “Il circo capovolto” di Teatro delle temperie, “La corsa” di C.R.M., “My name is Patrick Zaki” di Raizes Teatro, “Il Viaggio” di DoveComeQuando, “Nel nome di Maria” di Chiara Gambino.

Se il Premio Casa dello Spettatore viene assegnato allo spettacolo Il circo capovolto de Il Teatro delle temperie, quello al miglior attore va a Beppe Casales per Nazieuropa.

Fa incetta di premi, invece, Nel nome di Maria di Chiara Gambino che si aggiudica il Premio miglior attrice (Chiara Gambino), il Premio speciale daSud e il Premio miglior spettacolo.

Al centro dello spettacolo la vicenda del poliziotto Calogero (Lillo) Zucchero, ucciso per mano mafiosa in una via del centro di Palermo  con cinque colpi di pistola alla testa il 14 novembre 1982.

Lo sguardo e la voce narrante è quello della sua fidanzata  Maria Lo Bello che ne attende l’arrivo irrequieta e comica in un luogo-nonluogo nel quale sviscera con il pubblico i suoi dubbi e la vergogna per la sua terra martoriata dalla mafia.

Un’attesa che non arriverà mai a compimento e che  risponde inconsapevole alla fatidica domanda “sarebbe potuto andare diversamente?”.

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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