La Cappella dell’Annunziata di Cori riluce in tutto il suo splendore.

Cappella dell’Annunziata di Cori - interno - progetto Lighting Design

La Cappella dell’Annunziata di Cori, appartenente alla Direzione regionale Musei Lazio del Ministero della Cultura e non abbastanza conosciuta e valorizzata fino ad oggi, ha inaugurato con una novità che la riporta al suo antico splendore.

La costruzione si trova poco fuori Porta Romana, presso la strada che nel Medioevo collegava Cori, paese tra i Monti Lepini e i Colli Albani (e in provincia di Latina), alla via pedemontana, diventando il nuovo asse di comunicazione nell’attraversamento del territorio pontino.

Cappella dell’Annunziata di Cori – interno – progetto Lighting Design -panoramica

Fatta erigere nel XV secolo dal cardinale spagnolo Pedro Fernàndez de Frìas, feceva parte di un complesso agostiniano di origine medievale sorto nella prima del Duecento ubicato nei pressi di quello che già allora era il centro cittadino.

Una porticina sul lato destro porta alla vecchia chiesa danneggiata durante l’ultimo conflitto e che conserva una crocifissione forse della scuola del Cimabue.

Ma le bellezze artistiche della struttura non si fermano qui: la Cappella, di forma rettangolare, ha una grande volta a botte interamente dipinta; rappresenta una delle più importanti decorazioni pittoriche del tardogotico del Lazio. Il cardinale committente era anche arcipresbitero della Basilica di San Pietro in Vaticano e fece decorare la cappella corese secondo i modelli iconografici raffigurati nella chiesa medievale vaticana.

Una complessa storia di committenze e patronati proseguì e concluse la decorazione di tutte le pareti alla morte del cardinale De Frias nel 1420. Altri due cardinali spagnoli, Alfonso Carrillo de Albornoz e Juan Cervantes de Llora, fecero completare i lavori insieme al nobile Juan de Tovar, lasciando i loro stemmi insieme a quello della corona di Castiglia, regione di provenienza di tutti i protagonisti.

Anche il Comune di Cori partecipò alla decorazione pittorica commissionando al pittore privernate Pietro Coleberti il grandioso Giudizio Universale della controfacciata, compiuto intorno al 1430. Un’altra maestranza realizzò le maestose figure di Apostoli nel registro inferiore che per la qualità pittorica furono attribuite a un collaboratore del grande pittore fiorentino Masolino da Panicale, sodale di Masaccio a Roma e Firenze.

Il ciclo di scene del Vecchio e del Nuovo testamento è una delle testimonianze più significative del tardogotico laziale. La luce è elemento fondamentale per la sua adeguata lettura ma ha anche, e soprattutto, un valore simbolico, religioso, sacrale.

Un nuovo progetto di Lighting Design è stato pertanto predisposto affinché proprio la luce, agevolando la visione delle pitture, sia elemento che ne disveli la narrazione, accompagnando il visitatore in uno spazio altro, mentre, allo stesso tempo, sia possibile un recupero dell’unità di scultura e architettura presenti nell’edificio di culto.

L’illuminazione è quindi un elemento determinante degli interni di uno spazio architettonico, così considerevole per storia, arte e spiritualità.

“L’illuminazione agisce come restituzione, operando sull’integrazione di spazio, forme plastiche e colore, ristabilendo l’unità potenziale dell’opera d’arte e rispettandone l’istanza storica e quella estetica.”

Il progetto della luce, dell’architetto e lighting designer Adriano Caputo, titolare di Studioillumina, realizzato da ILM Lighting di Federico Ognibene, crea quindi una illuminazione funzionale e scenica che permette all’architettura, con il suo apparato decorativo, di esprimersi pienamente con l’intensità e la qualità cromatica che sono parte dell’insieme dell’opera.

La riduzione del livello di illuminazione e l’eliminazione delle radiazioni infrarosse e ultraviolette, grazie all’impianto a led realizzato secondo le più attuali tecnologie, consentono inoltre di rallentare il naturale processo di alterazione delle superfici pittoriche, mentre la collocazione di tutte sorgenti di luce necessarie all’illuminazione dal basso all’interno di un dissuasore metallico permette di limitare i danni accidentali.

  • Cappella dell’Annunziata di Cori,
  • Via dell’Annunziata, 59
  • 04010 Cori (LT), tel. 0696617213; 3489053474
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Con una Laurea in Storia dell'Arte, è Storica e Critica d’arte, curatrice di mostre, organizzatrice di eventi culturali, docente e professionista di settore con una spiccata propensione alla divulgazione tramite convegni, giornate di studio, master, articoli, mostre e Residenze, direzioni di programmi culturali, l’insegnamento, video online e attraverso la presenza attiva su più media e i Social. Ha scritto sui quotidiani "Paese Sera", "Liberazione", il settimanale "Liberazione della Domenica", più saltuariamente su altri quotidiani ("Il Manifesto", "Gli Altri"), su periodici e webmagazine; ha curato centinaia di mostre in musei, gallerie e spazi alternativi, occupandosi, già negli anni Novanta, di contaminazione linguistica, di Arte e artisti protagonisti della sperimentazione anni Sessanta a Roma, di Street Art, di Fotografia, di artisti emergenti e di produzione meno mainstream. Ha redatto e scritto centinaia di cataloghi d’arte e saggi in altri libri e pubblicazioni: tutte attività che svolge tutt’ora. E' stato membro della Commissione DIVAG-Divulgazione e Valorizzazione Arte Giovane per conto della Soprintendenza Speciale PSAE e Polo Museale Romano e Art Curator dell'area dell'Arte Visiva Contemporanea presso il MUSAP - Museo e Fondazione Arazzeria di Penne (Pescara), per il quale ha curato alcune mostre al MACRO Roma e in altri spazi pubblici (2017 e 2018). È cofondatrice di AntiVirus Gallery, archivio fotografico e laboratorio di idee e di progetti afferente al rapporto tra Territorio e Fotografia dal respiro internazionale e in continuo aggiornamento ed è cofondatrice di "art a part of cult(ure)” di cui è anche Caporedattore.

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