La Parola al Teatro #73. Spaghetti. Volteggi e acrobazie sui bastimenti in viaggio per l’America

immagine per Spaghetti. Volteggi e acrobazie sui bastimenti in viaggio per l'America

E parte questo bastimento. Parte di notte. Si carica di straccioni e di signori, si carica di dialetti e linguaggi diversi, di speranze, di sogni, di rabbia, di proteste.
Si apre, suggestivamente, sulla banchina oscura di un porto lo spettacolo Spaghetti della compagnia Materiaviva Performance per la regia di Roberta Castelluzzo, uno spettacolo di circo contemporaneo, andato in scena al Teatro Vascello dopo il grande successo riscosso nella rassegna “Battiti”.

L’unica luce è quella delle lampade azzurrate dei controllori dei biglietti. Forse è il 1920, di certo sono gli anni in cui gli italiani s’imbarcarono in massa per raggiungere una terra nuova. Una terra dove non patire la fame.
E la terra assai lontana dove approderanno è l’America.

Leitmotiv dello spettacolo sono le valigie, i bagagli, le scatole, le masserizie, quel niente che chi emigrava si portava dietro: storie, di speranze, di ricordi, e, spaghetti. Appunto.

“Siamo partiti dall’immagine della valigia piena di pasta, di conserve, di salumi, e da lì vogliamo raccontare storie tanto vere quanto simboliche, storie di un’immigrazione che, nel tempo, si ripete, identica, con altri nomi, altri tragitti, ma straordinariamente sempre uguale.” dice la regista Roberta Castelluzzo.

Gli spaghetti come casa, anche se nessuno sa quando avrà davvero una casa. Gli spaghetti come condivisione, perché da sempre, dove namgiano quattro, possono mangiare anche sei, o nove. Gli spaghetti perché, a qualsiasi latitudine, danno forma alla vita, agli affetti, alla famiglia. E alla certezza che si può ricominciare.

Celati dietro il cordame i 19 artisti (di cui solo 4 uomini) allievi dell’accademia e non solo, raccontano, con cadenze diverse, la loro partenza e quegli infiniti trenta giorni di viaggio fra acqua, puzza, nausea, entusiasmo e delusione.

Ogni storia ha la sua partitura acrobatica. I piani della narrazione si intrecciano, si accavallano, si scontrano come un po’ succede agli emigranti, ai loro letti che turbinano sul palcoscenico e a tutti gli attrezzi usati per  raccontare: trapezio, tessuto aereo, acrobatica, corda, cerchio, palo cinese.

Queste e altre tecniche circensi come la giocoleria o la ruota contribuiscono a dare al racconto un’emozione che coinvolge e si fa altamente esplicativa delle emozioni che acccompagnano un viaggio verso la speranza, Allora come oggi.

Un unico dubbio, in uno spettacolo che fa di testo, musica e partitura fisica una sorta di sinfonia, è sull’imperfezione della maggior parte dei “numeri”. Un’imperfezione nei tempi e negli slanci, nelle aperture e nelle chiusure, nella forza adoperata e nell’equilibrio, che può far pensare sia stata studiata appositamente per supportare la drammaturgia, ma che resta come una scheggia libera, che non appartiene né al circo (dove tutto è perfetto), né al teatro (dove è sempre più abituale mostrare la corda e l’incertezza).
Ma forse basta la bravura, la fatica e la dedizione a superare ogni dubbio.

Saranno alcune delle tecniche circensi che daranno un respiro fisico e acrobatico di straordinario coinvolgimento. Le più celebri e popolari musiche dell’inizio del Novecento, canticchiate nei porti o le grandi ballate con violino, accompagneranno i movimenti coreografici in aria e a terra, con un continuo contrappunto tra emozioni diverse e ritmi diversi.

+ ARTICOLI

Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.