Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e Museo dell’Arte Salvata

Museo dell’Arte Salvata, Roma Foto di Roberto Serra

È recente l’apertura al pubblico del nuovo Museo dell’Arte Salvata, allestito nell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano e destinato ad ospitare i capolavori recuperati, nel tempo, grazie all’impegno del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), prima che gli oggetti in questione facciano ritorno ai loro territori di appartenenza. (foto 1)

In occasione dell’apertura sono stati esposti numerosi pezzi archeologici di varie civiltà, provenienti dall’Etruria e dal Lazio, parte delle ultime missioni del Reparto Operativo del TPC, che li ha riportati dagli Stati Uniti a partire dal dicembre 2021.

Oltre a questi oggetti, dal 18 settembre è stato esposto, prima del suo ritorno al Museo Archeologico di Taranto, il gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, anch’esso rientrato in Italia dagli Stati Uniti. Il gruppo in terracotta, risalente al IV sec. a.C., quasi a grandezza naturale e ispirato all’episodio raccontato da Apollonio Rodio nel IV libro delle Argonautiche, era stato trafugato negli anni Settanta da un sito archeologico tarantino e successivamente acquistato dal The Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles).

Si tratta quindi di un recupero straordinario, dovuto al sinergico impegno dei Carabinieri della Sezione Archeologica del TPC, che hanno svolto un’intensissima attività investigativa all’estero, con la Procura della Repubblica di Taranto, il District Attorney’s Office di Manhattan (New York – U.S.A.) e lo Homeland Security Investigations (H.S.I.). (foto 2, foto 3, foto 4, foto 5)

Da segnalare, riguardo al meraviglioso gruppo scultoreo, è anche l’attenzione che è stata data al suo allestimento all’interno dell’Aula Ottagona: lo spettatore lo vedrà al centro, valorizzato da un’illuminazione studiata ad hoc da Francesco Murano – tra i più importanti illuminotecnici italiani – per esaltare ogni figura.

Partendo da questa doverosa premessa, che è il risultato concreto di anni di duro lavoro, oggi vorremmo andare ad approfondire che cosa vi sia dietro a tanti eccezionali ritrovamenti: il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Fondato nel 1969 – e quindi addirittura un anno prima della firma della Convenzione UNESCO di Parigi, che invitata ogni Stato Membro a munirsi di un servizio di polizia dedicato alla tutela del patrimonio culturale nazionale – il TPC dipende dal Ministro della Cultura e ha il compito di salvaguardare e garantire la sicurezza di beni culturali e paesaggistici del nostro paese.

Si capisce, dunque, quanto il suo ruolo sia importante, soprattutto considerando che l’Italia è stata la culla, ricchissima, di civiltà e capolavori che hanno dettato veri e propri modelli di canoni estetici e artistici. (foto 6)

Fra i compiti del comando si trovano principalmente: l’attività investigativa volta a individuare gli autori dei reati commessi e al recupero dei beni sottratti; il monitoraggio dei siti archeologici, delle aree paesaggistiche e dei siti UNESCO; il controllo delle attività commerciali di settore (mercati, fiere, case d’asta, e-commerce…); il controllo delle misure si sicurezza di musei, biblioteche e archivi; la consulenza specialistica agli uffici del MiC; la partecipazione ad attività di recupero e messa in sicurezza di aree, anche internazionali, colpite da calamità naturali.

A partire dagli anni Ottanta, poi, a supporto del TPC è stata creata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che ha permesso di facilitare, grazie alle sue informazioni, il collegamento fra le opere da recuperare e gli eventi criminali a esse relativi, rendendo il sistema informatico del Comando – denominato Leonardo – uno strumento ottimo ed efficace nel mantenere sempre più sotto controllo il traffico illecito di beni culturali, sia in Italia che all’estero.

Non finisce qui. Abbiamo detto che il TPC è impegnato anche all’estero e, infatti, insieme al Ministro della Cultura e dopo aver ricevuto un ampio consenso internazionale, il  Comandante dell’Arma dei Carabinieri ha istituito, nel 2016, i cosiddetti “Caschi Blu della Cultura”, la Task Force italiana composta da 65 Carabinieri e 40 funzionari del Ministero, nata dal riconoscimento che il traffico illecito dei beni culturali sia una delle fonti di finanziamento del terrorismo e all’adesione del  nostro paese alla prima campagna dell’UNESCO UNITE4HERITAGE. (foto 7)

La nostra task force è equipaggiata e operativa e la abbiamo vista in azione, per la prima volta, nel 2016, in seguito ai terribili terremoti che hanno devastato il centro della nostra penisola. In quell’occasione, vennero recuperati e salvati oltre 30.000 beni culturali. Sappiamo inoltre che dal 2018 i Caschi Blu della Cultura sono dislocati in Iraq e, negli anni, sono stati impegnati anche in Messico, Albania, Croazia e Libano, dove sono intervenuti anche in seguito alla terribile esplosione al porto di Beirut.

Niente meglio delle parole dell’ex Comandante Roberto Riccardi – è da poco stato nominato come nuovo comandante il Generale di Brigata Vincenzo Molinese – può esprimere la passione e l’impegno con cui il TPC lavora.

Nella prefazione al volume del “Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Attività Operativa 2019” (stampa: Digital World S.R.L., Roma, 2019), si legge: “Questo Comando esiste per riportare la luce dopo il buio, per restituire allo sguardo di tutti le meraviglie che la nostra civiltà ha prodotto nei secoli. E non importano il sacrificio, le notti e i giorni spesi in un’indagine, la fatica, le difficoltà nel raccogliere le prove in un terreno investigativo delicato e friabile come il passato remoto. Conta che uno solo dei capolavori perduti – e ad oggi sono quasi tre milioni – ritorni alla fruizione del pubblico. […] A Firenze, sul finire della seconda guerra mondiale, gli abitanti della riva liberata dagli Alleati la mattina si affacciavano a guardare oltre l’Arno, per controllare che i monumenti fossero ancora al loro posto. Forse possiamo affacciarci anche noi sulla riva di un ponte, quello del futuro, per guardare con ottimismo a quanto ci attende. I nostri tesori sono ancora qui, e qualcuno si preoccupa di difenderli. È ciò che il Bel Paese merita. […] Abbiamo alle spalle un meraviglioso domani. Dipende solo da noi”. (foto 8)

Io stesso, nel mio piccolo, sono felice di aver avuto in passato l’occasione di contribuire a titolo onorifico ad alcuni interventi su opere recuperate dagli organi preposti e destinate ad importanti progetti, anche in vista di future mostre.

Per restare informati sulle attività del TPC nella lotta ai crimini contro l’arte, dal 2014 è anche disponibile l’App iTPC, scaricabile su tablet e smartphone, così che il pubblico possa essere sempre più informato e sensibile a un argomento che, essendo italiani e cittadini del mondo, non possiamo proprio permetterci di dare per scontato.

Info Museo dell’Arte Salvata

+ ARTICOLI

Maestro d’arte, si diploma all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico di Roma - è qualificato Restauratore di Beni Culturali e si occupa della conservazione di opere d’arte per mostre Nazionali e Internazionali. Cura costantemente progetti, consulenze, per la manutenzione e la conservazione e restauro di Beni Culturali, in Italia e all’estero, sia per Enti Pubblici che privati e collabora con alcune Università. Nel 2012 al Campidoglio, è stato insignito dell’onorificenza, “Premio Personalità Europea dell’Anno”, dal Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo. Presenta Convegni e ha pubblicato diversi suoi lavori in volumi scientifici d’arte. Scrive e realizza video per i Social Network sui temi: arte, ambiente e umanità. Già Consulente di Governo per la Struttura di Missione degli Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nomina da conservatore-restauratore: del Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo, Roma; del Comitato Scientifico del MUGA - Museo Garibaldino di Mentana e del MUCAM - Museo Civico Archeologico di Mentana e dell'Agro Nomentano.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.