Teatri di Pietra 2023. Eratosthenes. Lo stupore e l’universo

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Eratosthenes, lo spettacolo di Aurelio Gatti in scena all’Arco di Malborghetto per la seconda tappa di Teatri di Pietra del Lazio, nasce con il sottotitolo Terrapiatta dai testi di Michela Costanzi e Fabio Pallotta, grazie ad una riflessione sui dati Censis del 2021 che rivelavano come circa il 10% degli italiani affermasse, senza ombra di dubbio, che la terra fosse piatta.

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Eratosthenes

Ora, questi dati sembrano quasi impossibili. Davvero 6 milioni di persone non hanno mai visto un mappamondo, né un filmato della Nasa o un documentario sull’astronomia?
È questo il futuro ignorante che ci si prospetta?

Viene più spontaneo immaginare, al posto di un esame letterale dei dati, un’analisi filosofica o anche politica del problema: perché da un lato ci sono sempre più obblighi in nome della sicurezza e dall’altro sempre maggior sfiducia in chi propone quegli obblighi?

E ancora: perché siamo propensi a pensare che chi solleva dubbi sia un incauto sostenitore della negazione di ogni razionalità? Fra i due estremi ci sono molte scoperte e molte possibilità, ma chi rifiuta il dubbio, nega a se stesso la possibilità di vederle.

Non a caso questo spettacolo parte dall’affermazione che la scienza non è “quella dalle risposte immediate, con soluzioni certe e infallibili: essa procede piuttosto per “prove ed errori”. Quindi ha bisogno di tempo, ha bisogno di sbagliare per avanzare e deve continuamente sperimentare“.

E chi meglio di Eratostene di Cirene, esponenente della scuola del metodo dimostrativo grazie al quale la conoscenza viene acquisita attraverso la verifica e il contatto con la realtà, può rappresentare questo luogo dell’anima dove si alternano e si compenetrano scienza, matematica, poesia e filosofia?

Eratostene, matematico, astronomo, geografo, poeta e filologo profondamente aderente alle realtà, fu il primo a fornire, senza usare alcuno strumento, la misura della circonferenza terrestre, con un’approssimazione di qualche chilometro.

E lo fece basandosi solo su calcoli astronomici, per la maggior parte basati sulla posizione del sole al solstizio d’estate, ovvero in uno dei momenti più magici e sacri che l’universo conosca. Il momento in cui tutte le discipline si fondono nel riconoscimento della meraviglia.

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Eratosthenes

In scena Gipeto e Sebastiano Tringali che ne ha curato anche la drammaturgia, la cantante Chiara Meschini e i danzatori Carlotta Bruni, Lucia Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Matteo Gentiluomo, Rosa Merlino e Paola Saribas. Tutti avvolti nei costumi dai colori boschivi di Marina Sicarelli Genovese.

Un problema all’impianto fonico ha costretto (o ha permesso?) agli attori di recitare senza amplificazione nella sera luminosa di Malborghetto.
Molto, purtroppo, del dibattito fra scienza e antiscienza si è perso, eppure la narrazione della storia e degli studi di Eratostene si è stagliata con tutta la sua potenza, più forte del battibecco complottista e della critica all’irrazionalità.

Contemporaneamente, i danzatori rendevano tangibile il dolore che attraversa questa nostra epoca, la confusione, i conflitti, il disagio, il senso di fine incombente ed altrettanto la certezza che l’universo sia qualcosa di coeso, ordinato e coerente, muovendosi attorno a due grandi mappamondi in ferro battuto, come pianeti attorno al sole. Immaginando, con la forza di gesti capaci di creare immaginari e sentenze; risposte nuove e inclusive dalle prospettive rigeneranti.

Al di là di ogni significato edificante, Eratosthenes è la voce del teatro che conosce entrambe le verità e può fare da tramite per risanare divisioni, offrire risposte, suscitare emozioni profonde.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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