È tornata Imma Tataranni. La fiction crime più amata della tv

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L’abbiamo lasciata sconvolta e affranta davanti al vetro della terapia intensiva dell’ospedale di Matera, con gli occhi pieni di lacrime che non perdevano di vista il corpo ferito del ‘suo’ maresciallo Calogiuri (Alessio Lapice) e con la mano di Pietro (Massimiliano Gallo), suo marito, stretta alla sua a darle coraggio nonostante la sempre più chiara consapevolezza di quel sentimento ricambiato che lega la consorte al giovane sottoposto.
Diversi mesi dopo, in Imma Tataranni. Sostituto Procuratore 3 – serie nata dalla penna di Mariolina Venezia, per la regia di Francesco Amato cui si aggiunge in questa stagione quella di Kiko Rosati, che firma le serate 2 e 3, e prodotta da Rai Fiction, IBC Movie e Rai Com – ritroviamo la protagonista (Vanessa Scalera) profondamente preoccupata per le sorti di Calogiuri ancora in coma.

 

Pur restando fedele ai legami e agli impegni familiari – tra marito, madre (Lucia Zotti) con problemi di demenza senile, suocera (Dora Romano) in preda ad una crisi di identità per via della partenza della nipote Valentina (Alice Azzariti) in procinto di lasciare Matera per frequentare l’università a Napoli –, la procuratrice più temuta e amata del piccolo schermo non dimentica il giovane maresciallo e ogni pomeriggio dopo il lavoro corre al suo capezzale con una sola accorata preghiera: «Svegliati, dai, veloce».

E Calogiuri? Beh, Ippazio è vivo e lotta insieme a noi. Ma questo, già dai “dico-non dico” della conferenza stampa ma anche dai promo che la Rai ha messo in onda in queste settimane, lo avevamo intuito.

Alessio (Lapice, ndr) è vivo (e questo è assodato), Calogiuri è vivo ma la sua memoria un po’ meno. Soprattutto quella del cuore, che fine hanno fatto i sentimenti verso la sua dottoressa? Staremo a vedere.

«Staremo a vedere. Sarà quel che sarà, sarà bello. Il resto dovrete scoprirlo», annuncia Lapice non potendo fare spoiler. Quel che è certo è che Imma Tataranni  è tornata e, come sempre, non ha nessuna intenzione di passare inosservata (come potrebbe del resto con quegli abiti sgargianti diventati ormai uno stile che fa tendenza e quel passo marziale amplificato dal ticchettio dei tacchi vertiginosi sui Sassi?).

Una terza stagione che riparte con il botto. Guest star, attesissima e che ha destato scalpore e curiosità già durante le riprese, del primo episodio è Gianni Morandi nei panni di Gianni Morandi. Non si tratta certo della prima prova di attore per il noto cantante che già agli albori della sua carriera canora si è cimentato con i musicarelli e poi con diverse fiction ma mai nei panni di se stesso e in una serie di cui si è più volte dichiarato fan sfegatato.

Sulla genesi di questo approdo è il regista Francesco Amato a fare luce in sede di conferenza stampa a Viale Mazzini: «Gianni è un fan della serie. Non conosceva personalmente Vanessa ma si sono scritti su internet e alla fine il produttore ha avuto l’idea di coinvolgerlo. A me è piaciuta l’idea di destrutturare la finzione per mettere dentro pezzetti di realtà. Ed è stato divertente girare con Gianni per le strade di Matera. Come vedrete, ci sarà anche qualcuno che gli regala degli asparagi selvatici».

«Mi ha scritto su Instagram – aggiunge Scalera in una recente intervista a “Da noi… a ruota libera” –  e non pensavo nemmeno fosse lui. Io sto su Instagram come le donne di 80 anni, con grande difficoltà posto e faccio le cose. Lui, invece, ha 20 anni su Instagram e li dimostra tutti. Non credevo ai miei occhi, da lì è nata una amicizia e poi il produttore gli ha offerto il ruolo appunto… di Gianni Morandi».

Sul fronte del cast, oltre alle ormai consolidate conferme (tra gli altri, Barbara Ronchi nei panni della fidata cancelliera Diana De Santis, che in assenza momentanea di Calogiuri si rivelerà inaspettatamente fondamentale anche nelle indagini, Carlo Buccirosso in quelli del procuratore capo Alessandro Vitali che guarda speranzoso alla pensione, Cesare Bocci in quelli di Saverio Romaniello, Carlo de Ruggieri in quelli del medico legale Taccardi e Nando Irene ormai meglio noto come maresciallo Lamacchia o #eindand), c’è posto anche per le new entry tra cui Sara Drago, nei panni di una brillante paleontologa che contribuirà a dare un’ulteriore (definitiva?) scossa alla (in)stabilità della coppia Tataranni – De Ruggeri rischiando di “trasformare il triangolo in un quadrilatero”.

Non mancano anche nomi di prestigio come quelli di Nunzia Schiano, Betti Pedrazzi, Antonio Petrocelli e, tra gli emergenti, Michele Savoia, Gaetano Colella, Raffaele Braia, Aurora Peres, Francesco Patanè, Giordano Agrusta e i giovanissimi Luca Massaro e Giovanni Scotti.

Cosa aspettarci allora da questi quattro episodi da 100 minuti ciascuno della terza stagione in onda fino al 16 ottobre?

Si riparte, anticipa la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati

«da dove ci eravamo fermati. Siamo tutti in attesa di sapere cosa succederà. L’attesa del pubblico è enorme, Imma è probabilmente tra i personaggi meglio riusciti degli ultimi dieci anni. Non a caso, aggiunge, le repliche sono andate benissimo e la stagione precedente ha chiuso al 25% di share che significa tantissimo nella situazione che conosciamo degli ascolti. È tra le serie più amate e vendute all’estero, scritta benissimo e con un cast eccellente».

 

C’è l’investigazione e il crime con quattro nuovi casi da risolvere per la nostra PM fuori dagli schemi, c’è Matera sullo sfondo ma sempre protagonista («Matera è fondamentale per questo racconto. Imma è una figura espressionista in un ambiente realista come quello dei Sassi.

Tutta colorata vestita in maniera bizzarra si muove in un mondo antico, in un mondo quasi irreale. È protagonista quanto Imma, quanto le storie raccontate») e sul fronte privato e sentimentale «turbolenze, tante turbolenze», promette “il signor Pietro Tataranni”, alias Massimiliano Gallo, che vedremo alle prese con la boxe e un corso di scrittura per romanzi gialli e l’incontro con una ragazza.

«Quella di Imma e Pietro è una coppia chiaramente in crisi che sta cercando di capire e di capirsi, di parlarsi e di esplorare. Credo che il successo di questa serie stia proprio nell’esplorazione delle dinamiche familiari e umane che sono quelle universali in cui un pubblico di tutto il mondo, visto che è famosa anche all’estero, si è riconosciuto», ci tiene a mettere in chiaro.

La coppia Scalera-Gallo, che abbiamo già visto al di fuori dal ménage matrimoniale di casa Tataranni – De Ruggeri anche in Filumena Marturano e che vedremo presto – probabilmente intorno a Natale –  Napoli Milionaria, si dimostra ancora una volta affiatata e capace di rendere con empatia anche le fragilità e le crisi di una coppia alle prese con gli affanni del tempo e dei sentimenti.

Non è da meno, però, quella Scalera – Lapice che, con il legame che si instaura tra i loro personaggi (oltre che con l’affiatamento professionale tra i due interpreti), vanno a rompere quel muro di ipocrisia che mal sopporta la relazione tra una donna matura e un giovane uomo (mentre ormai storce meno il naso di fronte alla situazione inversa) e vorrebbe le donne legate al vincolo matrimoniale tanto da mettere a tacere le eventuali passioni che si accendono a fronte di matrimoni ormai spenti o legati soltanto alla routine.

A sostenerli e a sperare che ci sia un lieto fine per questa coppia, in rete è il sempre più nutrito e appassionato gruppo dei Calaranni (termine nato dalla crasi tra i due cognomi Calogiuri e Tataranni, ndr).

Ma quella della relazione extraconiugale tra una donna e un uomo molto più giovane di lei non è l’unica “rivoluzione” di questa serie.

Imma è una donna spigolosa e fuori dagli schemi, profondamente diretta e che non ha paura di vestirsi in modo eccentrico, accostando colori e fantasie sgargianti in modo non convenzionale.

Non ha freni e né peli sulla lingua, nella vita come nella professione a guidarla è una profonda etica e il rispetto delle regole. Si è fatta da sé, con le sue sole forze, venendo da una situazione economica non agiata ha dedicato gran parte della sua giovinezza allo studio rinunciando spesso a svaghi e divertimenti oltre che ad una vita sentimentale.

Perché allora piace così tanto ed è arrivata sin dalle prime puntate al cuore  degli spettatori?

«Nessuno poteva immaginare che Imma avrebbe avuto un’accoglienza simile.

Il pubblico ha visto su Rai1 una faccia non nota, vestita in modo particolare e ne è rimasto prima incuriosito e poi catturato. Questo grazie a una scrittura e una regia efficace ed al fatto di avere al mio fianco gli attori migliori», svela la sua interprete.

«Imma ormai  – spiega – per me è una carissima amica, una parente quasi. Però tento sempre di fornire a  a me stessa degli sgambetti, di non sedermi e di farmi sorprendere da lei per avere sempre la possibilità di guardare oltre il personaggio, altrimenti per la terza stagione Vanessa sarebbe solo la replicante di Imma. Mi sta molto simpatica, anche se non mi somiglia pur avendo entrambe una ottima memoria e la passione per la cucina.

Ho portato in lei un pizzico di quella malinconia che mi contraddistingue, più che malinconia forse è proprio un certo disagio nello stare al mondo».

Altra rivoluzione è senza dubbio quella che l’arrivo di Imma ha scatenato nella vita e nella carriera di Vanessa Scalera.

«Imma – racconta l’attrice pugliese – mi ha cambiato la vita in meglio. A sorpresa. È stato un volano per la mia carriera. A parte la popolarità, a cui non ero abituata, mi ha dato la possibilità di fare questo mestiere che amo molto.

Mi ha dato più sicurezza e coscienza dei miei mezzi. Mi ha fatto credere di più in me stessa e mi ha regalato la libertà di poter scegliere, di poter leggere le sceneggiature che arrivano, mentre prima non arrivavano. La scelta, è quella la vera forma di libertà.

Non essere costretti a tapparsi anche il naso pur di poter portare la pagnotta a casa. Imma mi ha regalato questo, il credere in me stessa, nel mio valore, nei miei mezzi, nel mio volto e nei miei mezzi espressivi. La cosa che mi fa piacere è, sicuramente, l’amore che ricevo dal pubblico».

A chi cerca nel commissario Montalbano e in altre serie un omologo maschile della sua Imma, la Scalera risponde senza peli sulla lingua (un po’ come il personaggio a cui presta il volto, del resto).

«Si sbaglia sempre – afferma – a fare un paragone con i personaggi maschili. Imma è stata una apripista.

C’erano già i personaggi e le protagoniste nella serialità italiana. Probabilmente non ce n’erano tante e quindi è stata un fulmine a ciel sereno.  È una piccola rivoluzione ma la questione del femminile non ha nulla a che fare con la serialità a mio avviso».

«Credo – aggiunge – che la grande ‘rivoluzione’ di Imma stia nel fatto che la produzione, la Rai e il regista Francesco Amato abbiamo scelto una donna di 42 anni, e le abbiano dato la possibilità di fare la protagonista di una serie tv, entrare nelle case degli italiani per tre anni e farsi conoscere.

Sono figlia di un ventennio che ha cambiato questo Paese in peggio con una totale mancanza di meritocrazia.

Ora vedo attori potenti che hanno voce, giovani, meno giovani, donne quarantenni e vedo emergere finalmente il talento. Siamo stanchi di non fare lavorare le persone brave. Non so se Imma Tataranni abbia aperto le porte a questo cambiamento ma quello che è accaduto a me è un segnale importante. Sono ottimista».

La saga della PM materana dai capelli rossi non si ferma.

La quarta stagione è già in scrittura e gli autori promettono grandi novità.

«Non è uno sfruttamento di un personaggio. Il personaggio cresce, si alimenta e in questo alimentarsi noi lo seguiamo con piacere. Da questo punto di vista è un nostro obbligo, è un dovere nei confronti del pubblico continuare.

L’amore non può finire, declinato in vari modi è il cuore delle nostre storie», promette la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati.

«Ancora non avverto un senso di stanchezza. Interpreto Imma da tre stagioni e se continuo a farlo vuol dire che ho piacere di farlo e che abbiamo ancora qualcosa da dire. Quando vedremo che sarà esaurito il racconto andremo tutti a casa. Al momento però non sono affatto stanca di interpretarla», conferma Vanessa Scalera.

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Classe 1987. Romana di nascita, siciliana d’origine e napoletana d’adozione. Giornalista professionista, comunicatrice e redattrice freelance. Da sempre appassionata di (inter)culture, musica, web, lingue, linguaggi e parole. Dopo gli studi classici si laurea in Lingue e comunicazione internazionale e in seguito, presso l’università “La Sapienza” di Roma, si specializza in giornalismo laureandosi con una tesi d’inchiesta sul giornalismo in terra di camorra. Ha poi conseguito un master in Giornalismo (biennio 2017 – 2019) presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Giornalista per caso e per passione, ufficio stampa e social media manager per festival, eventi ed associazioni in particolare in ambito culturale e teatrale oltre che per Europride 2011, Trame – Festival dei libri sulle mafie e per Save the Children Italia (2022). Collabora con diverse testate occupandosi in particolare di tematiche sociali, culturali e politiche (dalle tematiche di genere all’antimafia sociale passando per l’immigrazione, il mondo Lgbtqia+ e quello dei diritti civili). Vincitrice della borsa di studio del premio “Giancarlo Siani” per l’anno 2019.
Fotografa, spesso e (molto) volentieri.

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