Vincenzo Castella. Rinascimento, luce naturale e acquisizioni all’ICCD

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All’ICCD-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, negli spazi della ex Chiesa delle Zitelle, a Trastevere, Roma, è in corso fino al 22 marzo 2024 l’esposizione di fotografie di Vincenzo Castella (Napoli, 21 aprile 1952; vive e lavora a Milano) a cura di Francesca Fabiani.

Nata in occasione dell’acquisizione, da parte del centro, di un corpus di 50 sue opere, in coerenza con la politica di valorizzazione e conservazione dell’ICCD nei confronti del patrimonio culturale italiano, la mostra accompagna lo spettatore nelle architetture, sculture e pitture del Rinascimento italiano – la Certosa di Pavia, il Cenacolo di Leonardo in Santa Maria delle Grazie a Milano, il Santuario di Loreto, Santa Maria del Fiore a Firenze, Santa Maria degli Angeli a Roma etc.- offrendogli una nuova visione, attraverso lo sguardo di uno dei più interessanti fotografi del panorama contemporaneo. (foto 1, foto 2)

Tramite queste immagini, possiamo affiancarci all’etica e al modus operandi di Castella, che cerca sempre di dare spazio e parola alle cose, facendosi da parte e lasciando che queste si manifestino da sole.

Afferma infatti:

“La mia idea è quella della costruzione dell’immagine quasi senza lo sguardo: eliminare le metafore e cioè il culto della personalità dello sguardo”.

Su questa base, il maestro ha costruito un vero e proprio metodo di ricerca, che non mira a risultati eclatanti, ma al racconto dialettico della realtà, che si traduce in precise scelte tecniche in fase di ripresa e stampa: niente effetti scenici o prospettive ardite; si prediligono la luce naturale, il grande formato, il colore e il punto di vista. (foto 3, foto 4)

Sottolinea la curatrice, Francesca Fabiani:

“Nelle fotografie di Castella i soggetti sono restituiti con fiammingo nitore, senza alcun artificio, con luce naturale, appunto. Il colore e la notevole dimensione delle stampe non sono escamotage di spettacolarizzazione, ma gradienti necessari a questa modalità di inquadrare il mondo.

L’accuratezza nella stampa e la qualità dei dettagli che il grande formato permette sono parte fondante della ricerca e rispecchiano la sua fascinazione per la materia di cui è fatto il visibile, che sia legno, marmo, acqua o aria”.

Vincenzo Castella, che è uno dei più giovani fotografi che Luigi Ghirri invitò, nel 1984, a partecipare al seminale, strepitoso Viaggio in Italia, appartiene a quella generazione di fotografi che, dalla fine degli anni Settanta si sono interrogati su come guardare al paesaggio, scardinando gli stereotipi e proponendo una nuova visione critica e concettuale – anche della fotografia stessa.

Se ci chiediamo quale necessità ci sia, ancora oggi, di immortalare importanti monumenti come quelli rappresentati nelle foto di Castella, la risposta dell’autore è che tutti abbiamo un debito con il passato e, quindi,  tutti prima o poi dobbiamo confrontarci con esso.

Quello che l’artista vuole proporre è un nuovo approccio, consapevole di avere il compito di allargare il campo visivo, non facendone una questione di sguardo, ma di visione. è fondamentale comprendere la differenza fra i due: il primo è individuale, mentre la seconda, di cui ogni autore ha diritti e doveri, deve essere generativa. Come ci ha chiarito lo stesso Castella alla presentazione della mostra:

“Se non lo è allora noi perdiamo”.

(foto 5, foto 6)

Il nuovo fondo Castella, acquisito grazie all’avviso pubblico Strategia Fotografia 2020, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, oltre a coprire l’assenza del maestro nelle collezioni dell’ICCD, si pone in perfetta linea con quella che è sempre stata la missione del Centro, nato nell’Ottocento come Gabinetto Fotografico volto a documentare il patrimonio culturale, come spiega il Direttore, Carlo Birrozzi:

“L’iniziativa si pone dunque in continuità con la missione dell’Istituto, oggi sempre più impegnato a promuovere il linguaggio fotografico in chiave contemporanea.

Arricchire la collezione con il lavoro di un autore come Vincenzo Castella non mira certamente a moltiplicare l’immagine di luoghi già ampiamente rappresentati, bensì a introdurre nuovi modi di guardare e interrogare il visibile”. (foto 7, foto 8)

Le immagini in mostra sono state stampate in carta cotone e realizzate senza l’uso del digitale. Le macchine scelte dal fotografo per i suoi scatti erano quasi tutte 20-25 a colori, e una 25-36. Si tratta di scatti già stampati anche in precedenza, singolarmente, che nel fondo vengono riuniti, dando un nuovo sguardo all’attualità.

Torneremo presto nella sede dell’ICCD grazie alla disponibilità del Direttore Carlo Birrozzi, per accompagnarvi alla scoperta dell’importante storia e delle attività dell’Istituto.

Info mostra Vincenzo Castella. Rinascimento, luce naturale

  • Fino al 22 marzo 2024
  • ICCD-Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
  • Via di San Michele 18, Roma
  • Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00, esclusi i giorni festivi
  • Ingresso gratuito.
  • iccd.beniculturali.it fotografia.cultura.gov.it/iccd
  • Facebook: @ICCDMiC | Instagram: @iccdfotografie | X @ICCDMiC | YouTube: ICCD
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Maestro d’arte, si diploma all’Istituto d’Arte Silvio D’Amico di Roma - è qualificato Restauratore di Beni Culturali e si occupa della conservazione di opere d’arte per mostre Nazionali e Internazionali. Cura costantemente progetti, consulenze, per la manutenzione e la conservazione e restauro di Beni Culturali, in Italia e all’estero, sia per Enti Pubblici che privati e collabora con alcune Università. Nel 2012 al Campidoglio, è stato insignito dell’onorificenza, “Premio Personalità Europea dell’Anno”, dal Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo. Presenta Convegni e ha pubblicato diversi suoi lavori in volumi scientifici d’arte. Scrive e realizza video per i Social Network sui temi: arte, ambiente e umanità. Già Consulente di Governo per la Struttura di Missione degli Anniversari Nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nomina da conservatore-restauratore: del Centro Europeo Cultura Turismo e Spettacolo, Roma; del Comitato Scientifico del MUGA - Museo Garibaldino di Mentana e del MUCAM - Museo Civico Archeologico di Mentana e dell'Agro Nomentano.

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