Indipendentemente #146. La fine dei social. E dopo che succede? Il punto della situazione di Mario Moroni.

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La crisi è nell’aria: alcuni la negano, altri la ignorano, altri ancora la patiscono; Mario Moroni dice la sua nel saggio La fine dei social. E dopo che succede? (YouCanPrint Edizioni) e non lo fa tenendo bassa la voce ma, anzi, urlando a tutti coloro che vogliono ascoltarlo una verità che non è semplice da digerire ma che è ormai conclamata.

Una verità amarissima, perché coinvolge noi esseri umani, proprio noi che usiamo i social media convinti di dominarli, mentre in realtà siamo noi a soccombere sotto i loro dettami, che hanno ben poco di liberatorio. Già, perché anni fa hanno venduto i social network come isole felici, in cui si poteva provare la vera libertà, in cui si poteva diventare ciò che si voleva, magari anche ricchi e famosi.

L’autore ci dice, invece, che quelle promesse sono state tradite; non siamo però delle vittime innocenti, perché siamo stati e siamo tuttora noi stessi ad alimentare delle dinamiche tossiche, che ci ingabbiano invece di liberarci, che ci rendono più tristi invece che più felici, che ci rendono più soli sebbene più connessi.

Mario Moroni ha scritto questo saggio con lo scopo di creare consapevolezza sulle tematiche riguardanti i social media, la loro decadenza e ciò che diverrà il loro rimpiazzo; e questa consapevolezza ha un prezzo alto da pagare: il sapere che è anche colpa nostra, e non solo dei colossi mediatici, se siamo in un momento di perdita – di senso e di prospettive.

Noi fruitori non siamo stati in grado di usare questi strumenti potenti con intelligenza e lungimiranza, e spesso ci siamo fatti fagocitare, limitare e, ciò fa paura, abbiamo addirittura abdicato alla nostra stessa umanità.

Ma in cambio di cosa? L’autore analizza la questione con intelligenza e competenza, non essendo mai totalmente negativo ma mostrando lucidità nel descrivere le cose per come stanno davvero –

«Il fatto è che oggi siamo sul ciglio di un salto evolutivo, anzi ci siamo in mezzo: le intelligenze artificiali che minano il lavoro, il capitalismo realista, la chimera del cliente al centro, l’isolamento e la singolaritudine, il divario tra i super ricchi e tutti gli altri, il problema “lontano” del surriscaldamento globale di cui però – ahi ahi – cominciamo a sentire gli effetti e da molto molto vicino.Il tutto dopo aver appena superato due anni di isolamento forzoso e bollettini. Visto che oggi, forse più di allora, siamo circondati da un esercito di troll/chimere che tra l’altro abbiamo nutrito noi, il mio obiettivo con questo libro è inquadrarne alcune, a partire dalla conclamata “fine dei social media”».

 

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Antonella Quaglia è una content editor e organizzatrice di eventi. Laureata in DAMS Cinema a Bologna, ha conseguito un Master in Management degli eventi artistici e culturali a Firenze. Dopo aver lavorato nel settore dell’organizzazione di mostre d’arte, segue diversi corsi in editoria e collabora con uffici stampa e riviste del settore.

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