Italiano Corretto #1. Tre domande a Vera Gheno dell’Accademia della Crusca

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Vera Gheno

In un’epoca di globalizzazione, dominata dall’utilizzo pervasivo dei social network e delle nuove tecnologie di comunicazione digitale, è ancora possibile parlare un Italiano Corretto?

È questo il tema del convegno che si terrà a Pisa il 15 e il 16 aprile. Tra ibridazioni, forestierismi, emoji, espressioni mutuate dal gergo giovanile o dall’immaginario pop del cinema e delle serie TV, la nostra lingua sta evolvendo, come anche le forme che la veicolano. E questo rappresenta un problema per i professionisti e freelance della parola.

In attesa della due giorni di incontro art a part of cult(ure) ha posto tre domande ai professionisti che condurranno alcuni dei  sei laboratori interattivi più un evento speciale, che rappresentano il cuore dell’incontro e che ci accompagneranno alla scoperta delle sfide e delle opportunità che l’italiano 3.0 pone quotidianamente a tutti noi.

Cominciamo con Vera Gheno,  twitter manager dell’Accademia della Crusca.

Qual è, oggi, l’italiano “corretto”?

Quello più adatto a ogni situazione comunicativa: formale quando serve, informale  all’occorrenza, con tutti i gradi intermedi del registro dell’italiano. Abbiamo una lingua ricchissima di sfumature; perché non usarle tutte?‎ Chiaramente, tutto con un occhio di riguardo per la norma, che va conosciuta con precisione.

Secondo quali percorsi scegliete le parole adatte per la vostra scrittura e  per una comunicazione efficace?

Analizzando velocemente il contesto, e scrivendo e riscrivendo tante volte, finché non sono sufficientemente soddisfatta dei termini scelti e della loro armonia complessiva.

Come i social network hanno cambiato il linguaggio contemporaneo e, soprattutto, in che modo saranno causa di evoluzione (o di involuzione) della  nostra lingua?

I SN sono un ambito comunicativo che si aggiunge a quelli già esistenti. In questo senso,  portano a un arricchimento, aprendo nuovi “quadri comunicativi”. Nuovi termini entrano nella nostra lingua, o vengono coniati ex novo. E l’esigenza di brevità e velocità aguzza l’ingegno, se perseguita con attenzione. D’altra parte, se il registro comunicativo dei SN diventasse l’unico a disposizione di una persona, questo comporterebbe sicuramente un impoverimento: occorre essere capaci di cambiare stili, non fossilizzarsi su uno solo.

Vera Gheno è nata in Ungheria quarant’anni fa da padre veneto e madre magiara, ed è cresciuta bilingue. Laureata in sociolinguistica e addottorata presso l’Università di Firenze su argomenti legati alla Comunicazione Mediata dal Computer, tiene un Laboratorio di Italiano Scritto a Firenze, un Laboratorio di Informatica alla Stranieri di Siena e insegna Sociolinguistica al Middlebury College, università americana con succursale a Firenze. Collabora con l’Accademia della Crusca dal 2000, prima come content manager del sito web e membro della redazione della consulenza linguistica e poi, dal 2012, anche come Twitter manager del profilo dell’ente. Saltuariamente, traduce testi letterari dall’ungherese all’italiano. Ha una figlia di otto anni, Eva, con la quale coltiva la sua passione principale: i viaggi.

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Giornalista culturale e autrice di testi ed adattamenti, si dedica da sempre alla ricerca di scritture, viaggi, tradizioni e memorie. Per dieci anni direttore responsabile del mensile "Carcere e Comunità" e co-fondatrice di "SOS Razzismo Italia", nel 1990 fonda l’Associazione Teatrale "The Way to the Indies Argillateatri". Collabora con diverse testate e si occupa di progetti non profit, educativi, teatrali, editoriali, letterari, giornalistici e web.

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