Etruscans. Gli Etruschi mai visti. Una mostra innovativa ad Orvieto

Una mostra sugli Etruschi molto semplice, didattica e colorata ma, senza aver paura di dirlo, molto tecnologica ed innovativa per tecniche digitali, interattive, e 3 D. Con lo scopo preciso di divulgare la storia per ragazzi ed adulti che si fanno ragazzi, in un coinvolgimento immersivo, attraverso occhiali anaglifici (bicolori), audioguide in cuffia, percorsi virtuali e piani e piramidi olografiche e realtà aumentate.

L’allestimento è di Alessandro Barelli, non nuovo a queste iniziative anche all’estero  questa volta con una mostra itinerante, dopo l’allestimento alla Chiesa degli Almadiani a Viterbo, organizzata per conto di Historia, Associazione per la Conservazione e la Divulgazione dei Beni Culturali ora ad Orvieto nella Chiesa di San Giacomo Maggiore in Piazza Duomo fino al 31 agosto 2016.

Pezzo forte della mostra i virtual tour di tre intere necropoli, Siti dell’Unesco, Tarquinia, Cerveteri, Vulci. Questi tour virtuali a 360 gradi, ad altissima definizione, (e chi li conosce sa di cosa si parla) introducono alla visita delle tombe superando tutte le barriere di protezione necessarie per la salvaguardia dei contenuti, oltre alle barriere dei luoghi naturali. Frutto del lavoro di un team di operatori e rilevatori (FBK Fondazione Bruno Kessler guidata da Fabio Remondino) che ha realizzato sia il tour virtuale esterno sia le scansioni laser dei dipinti che delle architetture strutturali (ruotando in alto, in basso, a destra e a sinistra). Ecco il significato del mai visto.

Altro elemento innovativo i due sistemi olografici di cui uno composto di una piramide dove vengono rappresentati reperti archeologici scultorei ed architettonici. L’altro sistema con rappresentazione olografica di ultima generazione assolutamente innovativa dove vengono rappresentati modelli tridimensionali tratti dal panorama archeologico italiano, ad esempio un tempio etrusco (ATD Architutto Designer’s di Massimo Legni e Hologam Sistem di Gary Enea).

Il progetto Experience Etruria presentato all’EXPO 2016 è invece un filmato realizzato da Cineco di Bologna e si avvale di un personaggio ATI (un cartone animato) una giovane fanciulla etrusca che accompagna lo spettatore a visitare le bellezze dei paesi facenti parte della antica federazione delle città etrusche. Un leggero fil rouge tra passato e presente, tra tradizione e turismo. Poi ci sono i totem costituiti da teste parlanti (particolari di sculture di antichi etruschi) che spiegano vari argomenti relativi alla vita quotidiano, dal cibo ai gioielli, dai banchetti alla feste.

La mostra diventa più classica ed esaustiva con la lettura in 3 D sulle pareti della storia, vita sociale, culturale, religiosa accompagnata da otto monitor con filmati sulle varie scoperte nelle tre acropoli, necropoli e territorio attraverso gli anni e sugli interessanti studi di ricostruzione delle varie città.

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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