Tempo di Libri #12. Iran al femminile

Quale immagine ci sovviene, quando si parla di Iran? Verosimilmente, una immagine colorita di numerosi pregiudizi, che spesso confondono il Paese degli Scià con il medio oriente nel suo senso più generico.
Si rivela quindi molto utile a illuminare molte zone d’ombra il dibattito tenuto a Tempo di Libri sulla letteratura iraniana. A propiziarlo, un coraggioso editore, Brioschi, che si cimenta, dopo la letteratura per l’infanzia e la saggistica, nella narrativa.
E sceglie, per questo battesimo, testi extraeuropei, provenienti da Paesi letterariamente poco frequentati dall’editoria italiana.

I primi quattro titoli, in particolare, aprono una finestra su un mondo per alcuni impensabile: l’Iran. Visto – come se non bastasse – con gli occhi delle donne.

È l’iranista Anna Vanzan a fare da guida a un pubblico numeroso e verosimilmente spaesato, la cui immagine dell’antica Persia, nel migliore dei casi, si avvicina a quella evocata da Isabella Bossi Fedrigotti, che affonda le radici ne Le mille e una notte.
E in effetti è questa l’atmosfera che si respira nel testo scelto come esemplificativo di questa letteratura, La scelta di Sudabeh, di Fattaneh Haj Sayed Javadi.
Pubblicato al tramonto del secondo millennio questo romanzo ha avuto un notevole successo in Iran ed è stato tradotto in molte lingue orientali, ma poco in un Occidente affamato piuttosto di storie scandalistiche di schiave e di esuli. Fino ad oggi.

Il romanzo pubblicato da Brioschi come battesimo della nuova collana, e tradotto dalla stessa Vanzan, esemplifica alcune delle caratteristiche peculiari di questa letteratura nella quale la grande maggioranza delle voci sono, non senza sorpresa, femminili.
Si tratta di una vicenda che l’autrice sceglie di ambientare a inizio Novecento per liberarsi da maglie censorie e – lungi dal voler ammiccare al gusto esotista occidentale – per restituire ai persiani stessi la memoria di un tempo che hanno a loro volta perduto.
La storia d’amore della protagonista è caratterizzata da un linguaggio fiorito, formale e fascinoso, che immerge in relazioni iscritte nella grammatica di una etichetta – priva di ipocrisia – ancora in uso in Iran, che produce una sintesi originale dal punto di vista della scrittura.
In Iran e soprattutto nelle sue scrittrici si realizza infatti una commistione tra prosa d’arte e intenzioni di denuncia sociale, di critica anche autenticamente femminista rivolta, come non sempre succede, più che agli uomini a quelle donne che hanno a tal punto introiettato il maschilismo da diventarne custodi ancor più rigide dei maschi.

L’autrice, al contrario degli autori esuli – che si sforzano di compiacere l’immagine prodotta dalla cultura di arrivo – vuole essere pienamente centrata sul proprio Paese e la propria realtà, e apre squarci autentici molto difficilmente rintracciabili altrove.
Non ne nasconde però aspetti problematici, evidenziando tuttavia anche usi che, nella loro contraddittorietà, sono ambivalenti, e di difficile comprensione all’Occidente. Dove a una lettura superficiale apparirebbe finanche approvare l’usanza dei matrimoni combinati, per esempio, l’intento è spiegare piuttosto l’esigenza, all’interno delle famiglie, di mantenere la medesima classe culturale, senza dar spazio a regressioni.

Il maggiore obiettivo per la società iraniana è infatti quello del progresso culturale, di un’elevazione intellettuale, rivendicata di fronte ai nostri pregiudizi, che con tanta facilità tendono, nell’altro, a non considerarla spesso neppure possibile.

+ ARTICOLI

Nata (nel 1994) e cresciuta in Lombardia suo malgrado, con un' anima di mare di cui il progetto del giornalismo come professione fa parte da che ha memoria. Lettrice vorace, riempitrice di taccuini compulsiva e inguaribile sognatrice, mossa dall'amore per la parola, soprattutto se è portata sulle tavole di un palcoscenico. "Minoranza di uno", per vocazione dalla parte di tutte le altre. Con una laurea in lettere in tasca e una in comunicazione ed editoria da prendere, scrivo di molte cose cercando di impararne altrettante.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.