“Rachel è una donna in grave crisi: divorziata, ancora innamorata del marito nonostante questi abbia una nuova famiglia, trova rifugio solo nell’alcol. Durante i suoi viaggi in treno per andare al lavoro osserva dal finestrino una coppia di giovani e comincia a immedesimarsi nella ragazza, Megan, bella e piena di vita. Quando scopre che questa ha una relazione con un altro uomo, rivive il proprio trauma una seconda volta e perde il controllo. Quando si sveglia e scopre che Megan è scomparsa non riesce a ricordare se è stata testimone oppure protagonista della sua sparizione.” www.mymovies.it/film/2016/thegirlonthetrain
“Il bestseller di Paula Hawkins rivive in una trasposizione infelice, nonostante gli sforzi di Emily Blunt“. Così si esprimono su MyMovie.
Forse la trasposizione è infelice per chi conosce il libro. Ma per persone come me che non lo conoscono non è stata infelice. La costruzione del film La ragazza del treno diretto da Tate Taylor (2016; Thriller. Con la Blunt, Haley Bennett, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Justin Theroux, Edgar Ramirez, Allison Janney) mi è piaciuta e l’intreccio tiene.
Ci ho visto anche una storia forte di femminicidio da parte di un uomo manipolatore e possessivo. Quando i malintesi costruiscono vite e convinzioni. Quando la debolezza viene abusata. Quando i sensi di colpa possono sopraffare qualsiasi buona intenzione e annebbiare la vista e la percezione.
Scena più bella
Forse scontata, è lo sguardo di intesa fra le due donne: quella corrispondenza, quella complicità, quell’affetto e amicizia che dovrebbero esserci nelle donne abbandonando invidie e gelosie.
Daniela Trincia nasce e vive a Roma. Dopo gli studi in storia dell’arte medievale si lascia conquistare dall’arte contemporanea. Cura mostre e collabora con alcune gallerie d’arte. Scrive, online e offline, su delle riviste di arte contemporanea e, dal 2011, collabora con "art a part of cult(ure)". Ama raccontare le periferie romane in bianco e nero, preferibilmente in 35mm.
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