IndipendenteMente #12. Crescere nell’era digitale di Giorgio Capellani. Un supporto verso la consapevolezza digitale

immagine per Giorgio CapellaniNegli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione pressoché incontrollata delle nuove tecnologie, in particolar modo di tutti quei dispositivi digitali, come gli smartphone e i tablet, che hanno modificato in maniera profonda la vita delle persone, portando anche a mutare il loro modo di comunicare e di interagire con gli altri.

Questa autentica rivoluzione digitale influisce non soltanto sulla quotidianità, ma anche sul modo di educare e di formare i bambini e i giovani, costringendo gli educatori, gli insegnanti e, soprattutto i genitori, a interrogarsi su quale sia il loro ruolo all’interno di questa rivoluzione.

Se ci facciamo caso, infatti, i nuovi dispositivi digitali sono presenti ovunque, nella vita di adulti, di giovani ma anche di bambini  molto piccoli: negli ambienti dove quest’ultimi nascono, crescono e apprendono, le tecnologie sono già presenti e continuano a diffondersi sempre di più, a un ritmo inarrestabile.

Crescere nell’era digitale (Edilibri Srl), scritto da Giorgio Capellani, vuole essere un libro di supporto per coloro che hanno l’arduo compito di educare bambini e giovani in questo scenario: essi, infatti, devono essere consapevoli di come il mondo digitali modifichi il loro modo di esplorare, conoscere e relazionarsi, per essere in grado di modo di utilizzare, di esplorare e di relazionarsi che il mondo digitale crea in loro, in modo da creare dei contesti di apprendimento equilibrati, dove i più piccoli possano crescere armoniosamente comprendendo i rischi e le potenzialità dei nuovi mezzi tecnologici.

Partendo dai primi rudimentali computer, i cui sviluppi hanno avanzato a passi assurdamente lunghi rispetto al ritmo di innovazione a cui siamo abituati oggi, passando per i primi tentativi di creare una rete che mettesse in collegamento computer lontani, fino ad arrivare ai dispositivi sviluppati di recente, Giorgio Capellani analizza in maniera dettagliata vari aspetti tecnici e pratici che il sistema informatico, oggi ormai non prerogativa solamente del computer e in progressione sempre più accelerata, nasconde in sé.

Dà inoltre degli spunti di riflessione efficaci che riguardano soprattutto il modo in cui i dispositivi digitali si stanno impadronendo della nostra vita e stanno facendo regredire il senso di responsabilità: molte persone, infatti, vivono sempre più in funzione della tecnologia, che sta influenzando in maniera negativa il metro di valutazione che viene utilizzato nelle relazioni umane, facendo dell’efficienza e dell’efficacia le prerogative imprescindibili.

Tutte queste cose condizionano anche il modo di educare i più giovani che nascono in un mondo già profondamente digitalizzato e in cui è obbligatorio usare il pensiero veloce, quel pensiero che non si basa su una riflessione, quanto piuttosto sulla reazione immediata e sulla risposta più celere possibile agli stimoli.

Usando un linguaggio molto chiaro e comprensibile, ma allo stesso tempo rigoroso, l’autore mette in luce le conseguenze negative che l’uso precoce delle nuove tecnologie, troppo spesso non controllato e inconsapevole anche da parte di genitori ed educatori, può causare su un cervello ancora in via di sviluppo, e l’importanza che ha la consapevolezza degli adulti per fare in modo che queste conseguenze non vengano sottovalutate.

Come sottolinea l’autore, gli adulti hanno una grande responsabilità, non soltanto perché devono proteggere bambini e ragazzi da esperienze digitali che possono minarne lo sviluppo, ma anche perché hanno il compito di introdurre gradualmente e consapevolmente le nuove generazioni alla tecnologia.

E questa responsabilità la si sente ancora più necessaria nel momento in cui si viene messi di fronte alle conseguenze, troppo spesso inquietanti, alle quali l’uso scorretto dei supporti digitali può portare: è il caso, per esempio, del cyberbullismo, degli adescamenti in rete, dello stalking, della dipendenza e della compulsività che i videogiochi possono causare.

Con questo suo libro Capellani non vuole fare allarmismo o diffondere l’astio nei confronti dello sviluppo tecnologico: vuole piuttosto dare un supporto agli adulti perché sappiano accompagnare i bambini e i ragazzi lungo questo cammino verso la conoscenza della tecnologia, mettendo in evidenza come questa influenzi il modo di educare e di insegnare, così come anche la quotidianità.

+ ARTICOLI

Isabella Molonia, è una giornalista pubblicista siciliana, ha una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e un biennio specialistico in Metodi e linguaggi del giornalismo. In questi anni ha inoltre collaborato con diverse realtà editoriali locali. Attualmente collabora con il gruppo editoriale Citynews. Alla formazione universitaria ha associato quella musicale conseguendo una laurea triennale in Canto Jazz presso il Conservatorio A. Corelli e una laurea specialistica in Discipline musicali indirizzo Interpretativo-Compositivo Jazz.

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.