IndipendenteMente #72. Viera. Un’italiana del ’23 di Paola Mattioli. L’emozionante biografia della madre dell’autrice.

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Viera. Un’italiana del ’23 di Paola Mattioli (Edizioni Pendragon) è il diario di una donna che non avrebbe mai pensato di poter narrare la sua storia a tante persone, la maggior parte delle quali sconosciute.

Questo libro nasce infatti dal ritrovamento del diario di Viera da parte di sua figlia Paola, l’autrice dell’opera, che ha deciso di rendere pubbliche le intense parole della madre riportandole fedelmente e aggiungendo solo un commento alla fine del racconto.

La natura diaristica del testo fa sì che esso sia caratterizzato da una scrittura scorrevole, intima e sincera, che fa subito presa sul lettore e lo trascina dolcemente nel vortice dei ricordi della donna. Ciò che più colpisce dell’opera è la sensazione che Viera sia davanti a noi e ci stia parlando, e la scelta di allegare fotografie sue e dei suoi cari non fa che rafforzare questa vicinanza.

immagine per Paola Mattioli VieraViera nasce nel 1923 in Romagna, ad Alfonsine; in adolescenza si trasferisce con la famiglia a Bologna ma ben presto devono fare i conti con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, che li obbliga a lasciare la città emiliana – «Cominciò una specie di Via Crucis.

I bombardamenti, o per meglio dire gli aerei, cominciarono a sorvolare Bologna spingendosi anche fino in Romagna per fare voli di ricognizione; suonava così l’allarme e fu imposto il coprifuoco: non si poteva uscire dopo le otto di sera».

La famiglia di Viera trova rifugio nelle case dei loro parenti e dei loro amici in Romagna, ma nessun luogo è più sicuro; ormai devono accettare il nuovo status di sfollati, e trovare un posto in cui ripararsi è diventata la loro unica priorità.

Viera racconta, senza indulgere nell’autocommiserazione, di quel momento tanto duro in cui non vi erano certezze ma solo tanta disperazione; ella ricorda dei loro incessanti spostamenti, come quando si sono rifugiati in collina dove vi era una grotta e una chiesina: «Quest’ultima fu adibita a dormitorio degli uomini, mentre noi donne andammo nella grotta che era stata sistemata in modo da essere anti-granate».

Il ritratto che si delinea dai suoi racconti è quello di una ragazza dotata di grande coraggio: Viera, nonostante la giovane età, aiuta la sua famiglia e la protegge, e non si risparmia neanche con gli sconosciuti, convinta che nella sofferenza comune si trovi la vera fratellanza, perché ognuno dà il meglio di sé.

E Viera si porterà questa consapevolezza nel corso della sua coraggiosa e difficile vita, anche quando da anziana si piegherà sotto il peso dei tanti dolori patiti.

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Isabella Molonia, è una giornalista pubblicista siciliana, ha una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e un biennio specialistico in Metodi e linguaggi del giornalismo. In questi anni ha inoltre collaborato con diverse realtà editoriali locali. Attualmente collabora con il gruppo editoriale Citynews. Alla formazione universitaria ha associato quella musicale conseguendo una laurea triennale in Canto Jazz presso il Conservatorio A. Corelli e una laurea specialistica in Discipline musicali indirizzo Interpretativo-Compositivo Jazz.

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