IndipendenteMente #75. Io Voglio Vivere di Luciano Natali

immagine per luciano natali, io voglio vivereLuca non si sarebbe mai e poi mai immaginato di scegliere un giorno di lasciare la sua amata Roma, ove è nato e cresciuto, per trasferirsi in un paesino sperduto del Nord Italia, di nome Dona, popolato ormai per lo più da persone anziane. È questo il sentimento da cui parte Io voglio vivere, il romanzo di Luciano Natali, edito da Piattaforma StreetLit.

Quel paese che da piccolo ha visitato, molto velocemente per la verità e solo una volta, in compagnia dei suoi genitori, in occasione della morte della nonna paterna. Ed è in quel frangente che ha visto e conosciuto nonno Luigi, che gli è parso molto buffo per la sua parlata. Ma l’aveva immediatamente conquistato parlando di calcio e proponendogli di andare a mangiare un buon gelato al bar del paese in compagnia di Andrea, un bimbetto della sua età.

E sarà proprio quello stesso Andrea che diventerà poi un suo grande amico e che lo aiuterà a integrarsi a Dona, quando, dopo aver ricevuto in eredità la casa del nonno e  una cospicua somma di denaro, deciderà di trasferirsi in loco per rifarsi una vita.

Sta male Luca perché non riesce a realizzarsi come uomo e come professionista. Ha quasi 30 anni ma non è ancora in grado di trovare la sua via. Gli studi proseguono a singhiozzo e non è riuscito a diventare un bravo avvocato, i soldi in tasca sono veramente pochi e con Giovanna, nonostante siano fidanzati da molti anni, non ha concluso un granché.

Dulcis in fundo lei, da ragazza parecchio snob, abituata a vivere nella Capitale, non ne vuole sapere di trasferirsi in quel paese di poche anime e di abbandonare la sua vita, la sua famiglia e i suoi amici. Ma Luca, profondamente ferito anche da alcune sue affermazioni, non cambierà affatto idea e proseguirà nel suo intento.

All’inizio si farà sangue amaro perché gli abitanti di Dona non ne vogliono sapere di lui  e in cuor loro sperano che se ne vada presto quello straniero del quale non sanno nulla, se non il fatto che sia il nipote del compianto Luigi. Ma poi si scoprirà che in realtà alcuni di loro, fra cui Michele, il fornaio, sanno moltissimo della sua persona, poiché il nonno, loro grande amico sin da quando erano ragazzi, gli raccontava per filo e per segno di quel nipote che viveva tanto lontano da lui. Eppure lui non l’aveva mai frequentato, com’era possibile ciò?

Ma certo era stata sua madre a tenere vivi i contatti con lui, sebbene fosse la nuora e non la figlia! Quando riceve tale notizia Luca si commuove e capisce che Luigi era stato in vita un uomo unico e speciale, estremamente buono ed altruista, oltre che particolarmente lungimirante.

Aveva infatti intuito che lui prima o poi avrebbe sentito il bisogno di rifarsi una vita, lontano dal Caos della Capitale, per ritrovare se stesso. Che il nonno sia stato davvero un bravo indovino?

Chissà…

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Isabella Molonia, è una giornalista pubblicista siciliana, ha una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e un biennio specialistico in Metodi e linguaggi del giornalismo. In questi anni ha inoltre collaborato con diverse realtà editoriali locali. Attualmente collabora con il gruppo editoriale Citynews. Alla formazione universitaria ha associato quella musicale conseguendo una laurea triennale in Canto Jazz presso il Conservatorio A. Corelli e una laurea specialistica in Discipline musicali indirizzo Interpretativo-Compositivo Jazz.

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