Aware – La nave degli incanti, progettare e realizzare idee e sogni d’arte collettiva oggi. Intervista a Carlotta Vitale ed Elena Lamberti

Aware – La Nave degli Incanti è un progetto della compagnia teatrale Gommalacca Teatro, co-prodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 inserito tra le proposte della scena creativa lucana che hanno composto il palinsesto di Matera – Capitale Europea della Cultura 2019.

Il progetto sintetizza, nei contenuti proposti e nelle metodologie sperimentate, gli ultimi dieci anni di lavoro artistico e pedagogico della compagnia; storicamente predisposta a utilizzare le pratiche e i significati dell’arte performativa come strumento di attivazione e innovazione sociale dei territori in cui opera, spesso periferici e marginali rispetto ai grandi centri di produzione culturale.

immagine per Aware La Nave degli IncantiProprio a partire dal quartiere che dal 2012 ospita la sede di Gommalacca Teatro – il rione Cocuzzo detto “Serpentone” di Potenza, con la sua Nave di cemento, una struttura semi-ipogea installata nel quartiere negli anni 2000 per riqualificarlo – AWARE si misura con l’ideazione di un’opera viaggiante, una nave viaggiante che, percorrendo la strada statale della Basentana, mette in circolo le identità molteplici e in continuo mutamento della Lucania contemporanea.

La Nave, l’opera, è lunga 27 metri, alta otto, larga 2 metri e mezzo, dal peso di 16 tonnellate, composta di dieci moduli di plexiglas larghi 2 metri e di altezza massima di 2,9 metri.

È dotata a bordo di centraline elettriche che alimentano l’impianto auto-illuminante di luci RGB Led, e di quattro videoproiettori HD e venti barre led programmabili, due per ogni modulo posti sui lati strada.

E’ di pochi giorni fa la pubblicazione dell’omonimo volume nella collana Visioni per i tipi di Editoria&Spettacolo a cura di Renzo Francabandera, Elena Lamberti e Carlotta Vitale.

Abbiamo raccolto alcune riflessioni delle due autrici da restituire ai futuri lettori di questa intrigante pubblicazione a cominciare da Carlotta Vitale, cofondatrice della compagnia Gommalacca Teatro e del network delle compagnie lucane #reteteatro41, alla quale abbiamo chiesto dell’articolazione di questo volume, indagando sulla scelta metodologica basata sul binomio della co-creazione con i cittadini.

“Con la realizzazione dell’opera abbiamo voluto raccogliere e condividere la nostra esperienza di quello che è stato un multi-processo, sviluppato nel contesto lucano, dopo più di dieci anni di attività sul territorio, di ricerca dei linguaggi nella co-progettazione con la comunità di riferimento, la ricerca-azione, la pedagogia teatrale, la produzione di uno spettacolo itinerante a episodi lungo la Strada Statale Basentana, la costruzione di una grande macchina/installazione opera d’arte e luogo culturale mobile, unico nel suo genere, che ha coinvolto nel giro di due anni 423 cittadini e oltre 2000 spettatori durante la tournée.

La pratica sperimentata è stata quella di far dialogare tra loro metodologie differenti che hanno prodotto una mappa dei desideri, bisogni e paure degli abitanti lucani contemporanei volta a generare le basi dell’ideazione artistica del teatro viaggiante e della sua storia”.

“La ricerca – afferma ancora Carlotta Vitale – alla base dello sviluppo artistico, drammaturgico e di regia, ha coinvolto sette comunità lucane dislocate lungo la Strada Statale Basentana: Potenza, Albano di Lucania, Calciano-Oliveto Lucano-Garaguso, Ferrandina e Matera, ed è documentata attraverso cinque ebook rilasciati in Creative Commons e liberamente scaricabili dal sito della Compagnia, nella mission “Open” di un processo europeo”. 

Guidati dall’altra autrice Elena Lamberti, project manager ed esperta di comunicazione,abbiamo chiesto un approfondimento sulla genesi e dei contenuti dell’opera con riferimento alla terza e ultima sezione in cui si tratta il valore dello studio critico.

“Abbiamo pensato al libro da gennaio 2019, ancora prima quindi che la nave fosse completata.Un progetto così complesso doveva essere raccontato in maniera più estesa e articolata, ma soprattutto poteva diventare paradigmatico per altri progetti.

Abbiamo contattato Maximilian La Monica, di Editoria&Spettacolo, un mese dopo, proponendo il libro e abbiamo avuto la sua completa adesione al progetto. Il valore del libro non è, tuttavia, nella sola testimonianza di uno dei progetti più innovativi e interessanti dell’estate 2019, ma nel provare a rendere questa esperienza un modello di progettazione e gestione di percorsi artistici.

Per questo motivo la struttura del libro è stata articolata in tre sezioni: la prima parte contiene una raccolta di saggi sul rapporto fra arte, società e territori, affidando a un gruppo di esperti di interazioni fra arte, politiche culturali, project management e analisi delle dinamiche socio-territoriali -Carlotta Vitale, Ilda Curti, Andrea Paolucci, Paolo Montemurro, Martina Bacigalupi-, una riflessione su come ideare, progettare e realizzare oggi progetti di arte partecipata.

La seconda parte del volume è la testimonianza concreta del progetto, come si è sviluppato e quale impatto ha avuto sulla popolazione. In esso trovano spazio le voci degli artefici, di coloro che si sono fatti carico di parti specifiche del progetto – Liviano Mariella, Rosa Lo Monte, Daniele De Stefano, i ragazzi dell’equipaggio, Anna Lapetina, Mario Carlo Garrambone, Riccardo Spagnulo e Mimmo Conte. Il libro termina – prosegue Elena Lamberti – con la sezione critica che esporrei per ordine di priorità tematica in un secondo momento della nostra intervista”.

“I contributi critici sulla creazione spettacolare de La nave degli incanti – interviene Lamberti – sono stati affidati ad alcuni giornalisti – Laura Bevione, Maria Dolores Pesce, Ilena Ambrosio, Nicola Del Nero, Vincenzo Sardelli, Chiara Calpini, Roberto Rizzente e Lucia Medri. – che hanno seguito il progetto in una o più tappe e hanno restituito, con articoli e o recensioni, e adesso con delle riflessioni più ampie, quale sia stato l’impatto dello stesso sulla loro sensibilità di critici.

Abbiamo tenuto a far visitare la nave di cemento, il famoso Parco Miralles del Rione Cocuzzo da cui parte il progetto perché ne capissero la genesi: hanno, infatti, assistito a una o più tappe, sono saliti sulla nostra macchina spettacolare, la nave degli incanti, e ne hanno appreso i segreti. Il loro sguardo, così analitico e profondo, costituisce la terza e ultima parte del libro”.

Come si presenta oggi la Nave e qual è la sua mission?

“Dall’inizio del 2020 – afferma Vitale -la Nave è installata nel grande piazzale del Cecilia – Centro per la Creatività di Tito, comune del potentino. Si configura come un luogo di ricerca e indagine interdisciplinare che possa privilegiare e ospitare il dialogo tra i cittadini e la comunità degli artisti e ricercatori.

Durante l’estate 2020 abbiamo lanciato una call di residenza multidisciplinare, a cui hanno risposto centodiciotto i partecipanti provenienti da diciassette nazioni, con un ampio respiro di linguaggi e proposte, e ci siamo rivolti a chi conduce nel proprio tragitto artistico una ricerca su nuovi metodi di dialogo culturale e sulle pratiche di cittadinanza e co-creazione, e percepisca la necessità di uno spazio capace di offrire nuove prospettive da sperimentare.

La Nave si propone come un’esperienza di paesaggio unica nel suo genere e viene aperta, dalla compagnia che l’ha ideata e progettata, alle visioni e alle rotte di altri sguardi”. 

“Il senso del libro -conclude Vitale- è racchiuso nella volontà di continuare a costruire dialogo con chi opera all’interno di progetti di partecipazione e creazione di processi culturali dal basso e alimentare visioni e future pratiche”.

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Si laurea in Scienze della Comunicazione con indirizzo impresa e marketing nel novembre del 1998 presso l'Università La Sapienza di Roma; matura circa dodici anni di esperienza presso agenzie internazionali di advertising del Gruppo WPP - Young&Rubicam, Bates Italia, J.Walter Thompson - nel ruolo di Account dove gestisce campagne pubblicitarie per conto di clienti tra cui Pfizer, Johnson&Johnson, Europcar, Alitalia, Rai, Amnesty International e Ail. Dal 2010 è dipendente di Roma Capitale e attualmente presta servizio presso l'Ufficio di di Presidenza del Municipio Roma XIV dove si occupa di comunicazione istituzionale, attività redazionale sui canali social del Municipio e piani di comunicazione. Ama viaggiare e leggere.

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