La dimensione collettiva della ricerca artistica per la salvaguardia e la rigenerazione di siti e luoghi, continua ancora oggi a dar forza a quelle pratiche di comunità aperte che Giuseppe Morra, da sempre, ha sperimentato per il raggiungimento dei suoi obiettivi, e che oggi danno inizio ad un nuovo percorso attento a calibrare l’immagine del pensiero con le strutture dalle molteplicità coesistenti.
Nuovo il sito – Caggiano, un piccolo comune collocato su un pittoresco rilievo dell’Appennino lucano – e nuovo il progetto – Caggiano | Fondazione Morra – logica continuazione di un fare inclusivo e diffuso già avanzato negli ultimi decenni dalla Fondazione Morra | Napoli (si pensi a tal riguardo al lavoro svolto con sedi d’eccellenza quali il Museo Hermann Nitsch e Casa Morra Archivi dell’Arte contemporanea).
Una attuale governance in grado di interagire con le istituzioni e le progettualità locali, condotta attraverso metodologie di cooperative learning, peer education, workshop, summer school.
Se ne chiediamo a Giuseppe Morra il senso, il discorso si sostanzia attorno al raggiungimento di fini oltre che costitutivi, anche sociali:
“Penso alla rivitalizzazione di questo affascinante territorio attraverso un progetto d’arte totale, musica, poesia, letteratura, filosofia, armonicamente aggregati da attività di lifelong learning che stimolino i saperi e la téchne del luogo assieme alla crescita di tutte le pari coinvolte”.
In calendario, già pronto un palinsesto di eventi performativi e laboratoriali per incrementare gli scambi di conoscenze e il potenziamento di pratiche educative e didattiche aggiornate.
In tal modo, le preziose risorse della collezione e degli archivi della Fondazione risultano strumenti privilegiati per disegnare un futuro culturale sostenibile e per diffondendone i principi attraverso convegni, incontri, tavole rotonde, come quella già fissata per il prossimo luglio, dal tema Rigenerazione urbana, un nuovo caso Caggiano, animata da Agostino De Rosa.
La multidisciplinarietà che contribuisce alla complessità del mosaico consolidato delle attività della Fondazione Morra crea dunque le basi di un disegno a lungo termine il cui tassello inaugurativo – nella sede di Palazzo Morone – si profila come doppio evento dedicato a uno degli artisti più importanti della sua generazione, Vettor Pisani (Bari, 1934 – Roma, 2011): da un lato la presentazione di tre mostre realizzate tra il 2004 e il 2011 per la Fondazione Morra, dall’atro l’apertura dell’archivio permanente, dove le opere di Pisani emergono trovando nuova linfa per omaggiare lo straordinario artista.
Caggiano dunque, una cittadella di accoglienza attraente ai visitatori, per la libertà di possibili indagini, ricerche, rielaborazioni critiche incondizionate; per l’accesso agevolato, libero, gratuito, a materiali e documenti; per auspicati confronti con altre realtà ed esperienze sia centrali che contigue, basate sulla rigenerazione e vitalità culturale.
Storica e critica d’arte, curatrice, giornalista pubblicista, Loredana Troise è laureata con lode in Lettere Moderne, in Scienze dell’Educazione e in Conservazione dei Beni Culturali. Ha collaborato con Istituzioni quali la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Napoli; l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. A lei è riferito il Dipartimento Arti Visive e la sezione didattica della Fondazione Morra di Napoli (Museo Nitsch/Casa Morra/Associazione Shimamoto) della quale è membro del Consiglio direttivo. Docente di italiano e latino, conduce lab-workshop di scrittura creativa e digital storytelling; è docente di Linguaggi dell'Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e figura nel Dipartimento di Ricerca del Museo MADRE. È autrice di cataloghi e numerosi contributi pubblicati su riviste e libri per case editrici come Skira, Electa, Motta, Edizioni Morra, arte’m, Silvana ed.
