Nastri d’Argento 2023. La rinascita del Cinema in sala.

immagine per Nastri d’Argento 2023. La rinascita del Cinema in sala. Rapito d Marco Bellocchio

In una dolce serata di giugno, nell’arena più moderna e più vocata “per guardare al di là delle apparenze” (more than meets the eye) del MAXXI, il Museo delle Arti del XXI secolo a Roma, è sembrato di assistere alla rinascita del cinema in sala, attraverso la campagna di promozione MICDGCA (3.50 euro a spettacolo per tutta l’estate) denominata Cinema Revolution.

Lo ha ricordato anche Laura Delli Colli, la Presidente del Sindacato dei Giornalisti Cinematografici Italiani presentando la 77a edizione dei Nastri d’Argento, insieme al Presidente del MAXXI Alessandro Giuli.

Premiati il cinema d’autore (Rapito di Marco Bellocchio) con 7 Nastri, il cinema di Eccellenza (La stranezza di Roberto Andò), i Nastri speciali per le carriere ed altro (Giovanna Ralli, Michele Placido, Valeria Bruni Tedeschi) e soprattutto tanto cinema giovane con i più interessanti nuovi interpreti (Leonardo Maltese, Valentina Romani, Samuel Segreto, Gabriele Pizzurro, Greta Gasbarri, Massimiliano Caiazzo).

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La serata, presentata dalla bellissima Francesca Fialdini, con il tormentonequale è stato il primo film che ho visto al cinema”, è iniziata con la musica di Colapesce e Di Martino, Nastro d’Argento per la migliore colonna sonora del film La primavera della mia vita di Zavvo Nicolosi e Premio Hamilton behind the camera, per il rapporto speciale cinema/musica.

La serata è in ordine cronologico di presentazione.

I migliori attore/attrice commedia ad Antonio Albanese (Grazie ragazzi di Riccardo Milani) e Pilar Fogliati (Romantiche della stessa Fogliati), due perfetti intrattenitori con le loro simpatiche e comiche performances.

Miglior esordio a Giuseppe Fiorello ed ai suoi due giovani protagonisti Samuel Segreto e Gabriele Pizzurro (Premio Graziella Bonacchi) per Stranizza d’amuri, premiato anche con il Nastro della legalità.

Miglior soggetto all’intenso ed originale L’immensità di Emanuele Crialese.

Miglior commedia a Mixed by Erry di Sidney Sibilia, il film italiano più visto nel mondo su una storia di pirateria musicale, premiato anche per la produzione Groenlandia, la scenografia di Tonino Zera e la casting director Francesca Borromeo.

Migliori attori protagonisti ai due amici per la vita Alessandro Borghi e Luca Marinelli per Le otto montagne insieme al tecnico del sonoro in presa diretta Alessandro Palmerini.

Il Nastro Nuovo Imaie a Lidia Vitale per la interpretazione più fosca in Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa.

Per la migliore attrice non protagonista Nastro d’Argento a Barbora Bobulova ne Il sol dell’avvenire di Nanni Moretti.

Premio speciale Guglielmo Biraghi per i giovani a Leonardo Maltese per Il signore delle formiche di Gianni Amelio e per Rapito e a Valentina Romani per Il sol dell’avvenire.

Nastro speciale a Michele Placido per L’ombra di Caravaggio (e Orlando), film premiato anche per i costumi di Carlo Poggioli, per la fotografia di Michele Attanasio (anche Ti mangio il cuore) e la scenografia di Tonino Zera (anche MixedbyErry).

Nastro dell’anno per il successo di critica e pubblico a La stranezza di Roberto Andò, che ha riunito anche una produzione ampia e variegata con Bibi Film, Tramp L.t.d., Medusa, Rai Cinema e Prime Video.

Nastro alla Carriera a Giovanna Ralli, che ha ricordato, a 88 anni, i grandi registi che l’hanno diretta, da Mario Monicelli a Ettore Scola. Il cameo dell’anno al regista Giovanni Veronesi, nel ruolo del Pontormo ne La divina cometa dell’artista Mimmo Paladino. Nastri Fondazione Nobis ai giovanissimi Greta Gasparri per Mia e Massimiliano Caiazzo per Piano Piano.  Nastro d’Argento europeo a Valeria Bruni Tedeschi per “Forever youngLes.

Nastro Persol/Personaggio dell’anno a Giacomo Gianniotti. 

Poi il clou della serata dei Nastri d’Argento con tutti i premiati per “Rapito” di Marco Bellocchio, come miglior film e miglior regia. Migliore sceneggiatura ancora con Bellocchio e Susanna Nicchiarelli, in collaborazione con Edoardo Albinati e Daniela Ceselli. Migliore attrice protagonista Barbara Ronchi (una grande madre tragica). Migliore attore non protagonista a Paolo Pierobon nel ruolo sfaccettato del buon cattivo Pio IX. Migliore montaggio di Francesca Calvelli e Stefano Mariotti. Infine migliore produzione con IBC Movie (Beppe Caschetto), Kavac Film (Simone Gattoni) e Rai Cinema (Paolo Del Brocco).

In chiusura, quando il piacere della serata era al culmine in quella cornice artistico-cinematografica, sui due schermi che avevano accompagnato le premiazioni con immagini tratte dai film, la straordinaria interpretazione di Marco Mengoni del brano Caro amore lontanissimo, tratto da una musica originale del grande Sergio Endrigo (edita dalla Sugar di Caterina Caselli), ha accompagnato il Nastro d’Argento preso per la migliore canzone originale del film Il colibrì di Francesca Archibugi.

Come ha dimostrato questa edizione dei Nastri d’Argento 2023 il cinema italiano è particolarmente vivo, sia nelle storie, sia negli interpreti, giovani o maturi, sia nei grandi professionisti dietro la macchina da ripresa o ancora di più in tutti i mestieri che creano quei meravigliosi sogni dei vari set, che sono poi le nostre eccellenze internazionali.

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Pino Moroni ha studiato e vissuto a Roma dove ha partecipato ai fermenti culturali del secolo scorso. Laureato in Giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 1976, negli anni ’70/80 è stato collaboratore dei giornali: “Il Messaggero”, “Il Corriere dello Sport”, “Momento Sera”, “Tuscia”, “Corriere di Viterbo”. Ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti. Dal 1990 è stato collaboratore di varie Agenzie Stampa, tra cui “Dire”, “Vespina Edizioni”,e “Mediapress2001”. E’ collaboratore dei siti Web: “Cinebazar”, “Forumcinema” e“Centro Sperimentale di Cinematografia”.

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