Salone del Mobile di Milano 2023. Considerazioni e dati a consuntivo

Salone del Mobile 2023 Da Edra (phLTraversi)

Chiuso orma da giorni il 61° Salone del Mobile di Milano 2023, ecco alcune considerazioni e dati a consuntivo.

Va sottolineato che è sempre imperdibile questa articolata kermesse con oltre 307.000 presenze  in 6 giorni (in Rho Fiera, erano arrivate a 400.000 nel 2018); e soprattutto col sempre più vasto Fuorisalone, che genera un indotto in ripresa, misurato dopo la pandemia, di oltre 200 milioni di euro (>QUI, su dati CCIA), con eventi che hanno visto accreditati ben 5400 giornalisti (47% esteri); apertura: a tutti nei due giorni finali (18-23 aprile 2023).

Sebbene gigantesco (170.000 mq), a tratti elefantiaco (2000 espositori in fiera e 535 tra brand ed eventi nel Fuorisalone), a rischio di frullare e omogeneizzare espositori, prodotti, progetti e visitatori, è un Salone che va ben oltre il Mobile, da cui pure nacque nel 1961, ma combacia col brand Made in Italy (ancora non abbastanza protetto, ma consolidatosi nella  percezione  internazionale) e, per converso, accoglie i molti mondi della concorrenza estera, dal Giappone alla Germania, dalla Repubblica Ceca al Brasile, ecc.: come dimostra la sempre altissima affluenza di stranieri, sia tra visitatori (da 181 paesi, che portano il 65% di buyers e operatori) che espositori (34%).

Le nazionalità predominanti, italiani a parte, sono stati cinesi, tedeschi, francesi, americani, spagnoli e brasiliani, ma non sono mancati i medio-orientali (tra cui EUA). Vagamente meno centrifugati dalla sadica assenza di segnaletica fisica, parzialmente compensata da app scarica-batterie e  schermi touch screen all’ ingresso dei padiglioni.

L’Italia è all’avanguardia nelle proposte, sia estetiche che  tecnologiche e funzionali. Ma è stata più lenta nella loro  diffusione territoriale, probabilmente perché le incertezze economiche e strutturali hanno pesato troppo  sui bilanci delle famiglie e dei più giovani.

Ed è caratterizzata da un clima e un patrimonio edilizio così diversi da quelli dei paesi centro e nordeuropei. L’ orientamento normativo e legislativo verso edifici a “energia quasi zero (nZEB)” richiede un ingente investimento iniziale, ma può consentire un recupero energetico fino all’ 83-85%, recitano molti  esperti.

Con l’aumento delle temperature medie e dei costi dell’ energia,  può essere utile o  necessario migliorare la qualità delle abitazioni. Ma, in modo ragionato. In quanto ad essere coinvolte sono le porzioni più impegnative da progettare e allestire, a qualsiasi budget di spesa si possa collocare il cittadino medio, dalla cucina all’ illuminazione.

 Il settore legno-arredo italiano equivale, per fatturato annuo, al mercato mondiale dell’arte.

Tra 2021-2022 il settore legno-arredo italiano è cresciuto. Conta oltre 140.000 addetti (erano 138.200 nel 2021) con  22.000 aziende (21.750 nel 2022) e ha avuto tra 2021-22 un balzo ulteriore sul periodo pandemico,  con un fatturato arrivato ora a 56,5 miliardi di euro (erano 43,2 nel 2019), di cui 15,3 destinati  all’export (Dati: Federlegno Arredo. Consuntivi 2021-2022).  Da solo, il fatturato generato dal sistema manifatturiero legno-arredo della  penisola equivale al mercato mondiale dell’arte.

Il  2022 si è chiuso con un buon andamento delle vendite (35,5 miliardi di € nel mercato interno e 21 miliardi di €  nell’export), sul cui assai sbandierato segno percentuale positivo registrato (+12,5 %) incide ovviamente l’aumento dei costi delle materie prime.

Maggiori paesi clienti  del Made in Italy: Germania, USA, Francia, Canada, Medio Oriente (EUA e Israele), Corea del Sud, India e Cina. Ci sono aziende che fanno all’estero la maggior parte del loro fatturato (es. Kartell oppure Driade e Fontana Arte, 70%) ma anche il contrario (es. Flou, 70% mercato interno) e settori importanti per cui il mercato interno resta preponderante, come quelli del bagno e della cucina, composto da aziende medio-piccole che potrebbero subire contraccolpi dalla frenata dei “consumi durevoli” innescata dal calo del sistema incentivi/bonus edilizi.

Già l’anno scorso  si affacciavano timori per  le conseguenze sul breve e lungo periodo del costo delle materie prime e dell’energia.

In questo 2023, se è vero che la filiera registra una crescita, il peso dell’inflazione e il costo delle materie prime (esorbitanti spesso i costi di produzione inglobati nel fatturato) non dovrebbero durare per sempre, normalizzandosi tra 2023 e 2024 (dati FLA-Federlegno Arredo.Presidente Claudio Feltrin).

Ora molti confermano che gli ordini ricevuti consentiranno un buon andamento 2023, ma sul mercato interno il blocco degli incentivi e i limiti alle agevolazioni hanno già frenato gli investimenti delle famiglie nel rinnovo delle abitazioni e delle dotazioni domestiche.

Complicate dai prezzi di un mercato che è stato drogato dai facili guadagni (es. sostituzione caldaie, che a breve potrebbero dover essere nuovamente sostituite (?). Mentre molti ammettono a denti stretti un calo  nelle compravendite immobiliari,  condizionate da mutui a tassi non sostenibili per molti.

Ma torniamo ad altre domande. Cosa è davvero essenziale per contribuire alla qualità della vita e alla sostenibilità/economicità dell’organizzazione domestica? Bene ridurre gli sprechi energetici, cui la vastissima e virtualmente infinita applicazione delle tecnologie Led fornisce migliaia di varianti progettuali e di prodotti all’ interno di Euroluce, il Salone dell’illuminazione tornato in questa 61° edizione

Particolarmente ricco il mondo delle lampade da tavolo o portatili (con batterie ed autonomia media sulle 9h)  anche per esterno, talvolta con funzionali varianti “anfibie” come Home (Zafferano-Treviso realizzata in PRC, c.140 €) collocabile sia su tavolo che a parete.

Tutte con dimmer e touch control, rappresenta bene come la forma dell’oggetto illuminante non sia più condizionata che dalle necessità fisiche dell’organo visivo, liberata da ogni passato vincolo di forma/materiale/alimentazione.

Lo conferma un rapido confronto tra Flos o la giapponese Ambientec, con decine di modelli attraenti e curatissimi ( anche tra 200-600 €) e la tradizione di Ambrina (Anna Lari, Brescia) tutta Made in Italy (circa 300€) con  citazioni storicizzanti o la massima artigianalità del francese  Hisle (che lavora anche per Hermés e Dior). Con tutte le aziende orientate ad allungare la vita del prodotto Led, che molti dicono infinito (Cfr.  >QUI).

Forse meno ricca di fantasia e talvolta  ripetitiva la produzione di lampade a sospensione e da terra, ma con tante eccezioni di cui ci limitiamo a citare quelle di ELOA (Germania) e di LASVIT (Repubblica Ceca) con  la sua Cloud (progetto di Maxim Velçovský), ispirata  dalla luce diffusa del cielo stellato e delle nuvole (primordiali lampadari), in uno degli stand più ammirati.

Nel Salone Satellite, dedicato a 550 designer e neo-laureati di scuole internazionali di design, notati gli arazzi-tappeti volanti  di Manuel Leromain, i semplici e utili leggii con ventosa e sdraio da smart-working di Not a Desk Studio, il duo libreria-sedia ispirato dall’ingegneria dei ponti (Il Pontaio), la poltrona per isolarsi o per autistici e soprattutto una scrivania in noce e rame, colla gemmazione di quattro sgabelli  innestati a tarsia nel frontale, di Cale Design, un prototipo-gioiello di cultura “urbinate” come la sua progettista e il resto dello stand (tutti di Urbino).

Tra i grandi produttori a Rho, parecchi e attraenti materiali waterproof o idrorepellenti per gli esterni, da Flexform a Ethimo e Porada, da Kettal a Knoll e a Pedrali, preparandosi al 2024, quando a Rho tornerà Eurocucina con le tecnologie e la domotica di FTK, nel Fuorisalone primeggiano gli showroom di Riva1920, Boffi-De Padova e Molteni (es. Ratio). Per i divani-letto resta indimenticabile il Duetto di Flou.

L’ormai consolidata integrazione di molti grandi brand globali, tra moda ed arredo, sembra evidenziare un certo rischio di appiattimento culturale, estetico e produttivo, che ad esempio  tocca l’ area degli  imbottiti, in cui predominano divani-portaerei ciclopici in grado di deformare il nostro assetto di seduta non tanto per trasformarsi in letti per gli ospiti, come spereremmo noi gente comune, quanto per condizionare tutto il nostro living, inteso come spazio/tempo fisico, abitativo, esistenziale e simbolico.

Ci sono sembrati più creativi e vari i pouff e gli sgabelli, dentro e fuori Rho-Fiera, da Flexform, Porada, Woodnotes, Magis o quelli dei giapponesi di Nagano Interiors.

Ma c’è anche chi pensa che si viva solo sul divano o a letto con preoccupanti letti e lettini attrezzati come unità abitative autosufficienti, con schermi assolutamente invasivi (tra 15/36.000  €) o spaventose poltrone da… 007 (es. Aston Martin) per lussuose sale di proiezione private: di cui si avverte il destino di  rapida obsolescenza. Ma certo, fanno lavorare, fornendo arredi esclusivi a chi non sa davvero come spendere. Il  Salone è una vetrina per tutti, in particolare per il cosiddetto “luxury home” che quasi sempre non coincide col design migliore.

Come qualche saggio ricorda, lo spirito di concentrarsi sul prodotto senza legarsi alle tendenze o al mercato è molto raro. Invece è proprio da quella attitudine e da quella passione che sono nati successi e innovazioni, tanto iconici da diventare classici, come molte opere geniali di Philippe Starck e, prima, di Ponti, Thun ecc.

Al Fuorisalone, pur riconosciuto come l’area più frizzante e creativa, si sconta anche un  eccesso di comunicazione e marketing, col paradosso di vedere innalzare sugli altari, al suono degli organi e delle trombe, in un improprio afflato mistico-chiesastico, pareti di sedie (es. quelle di Starck che ascendono al cielo nel Seminario Arcivescovile) o di attraversare tunnel ed imbuti sensoriali d’ogni genere per rimirare borsette e lampade nuove o stranote (es. Gaetano Pesce e Memphis) a cui si accede costringendo – mi raccomando! –  il giovane pubblico (spesso a-critico?) a file imbarazzanti per contemplare estasiati.

Cosa? Fenomeni autocelebrativi e/o furbi riempitivi? Talvolta il contributo delle aziende si riversa, per fortuna, in strutture monumentali o urbane  meravigliose come il chiostro del Seminario Arcivescovile di Corso Venezia 11  (AUDI, col suo modello di punta del momento) o nel cortile dell’Accademia di Brera (GROHE) dove ritorna il lay-out specchiante di G. Andreotta Calò alla Biennale di Venezia (2017). A decine sono stati aperti giardini, palazzi e cortili che i milanesi sono i primi a gustare.

Ormai il Fuorisalone richiederebbe 5-10 giorni di peregrinazioni urbane meneghine, quindi ci vogliono preparazione e un po’ di fortuna, per non mancare il meglio, malgrado le tante guide e la piattaforma dedicata.

Tra Brera, Durini, Tortona e Ventura, calcolati circa  800 progetti, eventi, installazioni, talk tra cui è stata scelta una piccola selezione di premiati (https://www.fuorisalone.it/it/2023/award) e primeggia un vincitore del Fuorisalone Award (https://www.fuorisalone.it/it/2023/eventi/2749/SolidNature-Beyond-the-Surface) in buona compagnia con le menzioni speciali.  Ma anche molti altri,  alimentati da ben 535 tra brand, spazi espositivi, ecc.

+ ARTICOLI

Laureata e specializzata in storia dell’arte all’Università “La Sapienza” di Roma, ha svolto, tra 1989 e 2010, attività di studio, ricerca e didattica universitaria, come borsista, ricercatore e docente con il sostegno o presso i seguenti istituti, enti di ricerca e università: Accademia di San Luca, Comunità Francese del Belgio, CNR, ENEA, MIUR-Ministero della Ricerca, E.U-Unione Europea, Università Libera di Bruxelles, Università di Napoli-S.O Benincasa, Università degli Studi di Chieti-Università Telematica Leonardo da Vinci. Dal 2010 è CTU-Consulente Tecnico ed Esperto del Tribunale Civile e Penale di Roma. È autrice di articoli divulgativi e/o di approfondimento per vari giornali/ rubriche di settore e docente della 24Ore Business School.

+ ARTICOLI
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e statistici. Cliccando su "Accetta" autorizzi tutti i cookie. Cliccando su "Rifiuta" o sulla X rifiuterai tutti i cookie eccetto quelli necessari per il corretto funzionamento del sito. Cliccando su "Personalizza" è possibile selezionare quali cookie attivare.