Viaggio dei sensi tra le Scultografie di Daniele Papuli

“Si prega di toccare”: è questa la prima sensazione che si incontra di fronte alle sculture di Daniele Papuli, milanese d’adozione ma nato a Maglie (Lecce), e le cui opere sono visibili, per la prima volta nella sua città natale, fino al 23 dicembre.

Scultografie, questo il titolo della mostra a cura di Carmelo Cipriani, si inserisce in un ciclo di eventi volti a stimolare le funzioni del cervello umano attraverso l’arte, esposizioni corredate da una serie di conferenze che, in questa occasione, sono sul tema Emozioni II – Paura ed ansia, il tutto all’interno della coerente missione del FANS – Fondazione per l’Arte e le Neuroscienze Francesco Sticchi di Maglie, in Puglia.

Che di fronte alle opere di Daniele Papuli si viva un coinvolgimento sensoriale a tutto tondo è, infatti, cosa innegabile; l’impatto visivo è, chiaramente, il primo ad emergere varcando la soglia dello spazio espositivo e trovandosi di fronte alle forme, spigolose a volte, quasi liquide altre, neutre o cariche di colore, quasi fossero grosse macchie di vernice stese sulle pareti o colanti sul pavimento, come nella grande installazione Cartoframma Blu.

Ma è avvicinandosi ai suoi lavori che si scorge l’intervallarsi di migliaia di sottili lamelle, in un ritmo quasi ipnotico che lascia spazio, in maniera più o meno consapevole, agli altri sensi. Infatti, entra qui in gioco quell’irrefrenabile voglia di un’esplorazione tattile delle sculture, nate da una materia così effimera, fragile eppure potente allo stesso tempo, per la sua funzione di custode della storia dell’uomo, delle idee, dei progetti, delle riflessioni: la carta.

Allora, immaginiamo di scorrere con i polpastrelli sulle superfici lamellari e sarà immediata, nel nostro cervello, l’associazione al suono, continuo e sottile, che può nascere da quelle carezze, ed al profumo inconfondibile, antico, romantico che si lega allo sfogliare un libro e si avverte prepotentemente, ad esempio, di fronte all’installazione Librivisionomie, che vede decine di tomi affiorare dalla parete.

La vista, dunque, ma anche l’olfatto, l’udito, il tatto…; mancherebbe all’appello il gusto, che però ritroviamo spaziando oltre il mero legame con le papille gustative ed allargando il concetto alla voglia di assaporare le vibrazioni, le ombre e le rifrazioni che la carta di Papuli restituisce, assumendo un aspetto duro come la pietra o elastico come nella serie di vasi denominati Talee, fino al ritorno alla materia madre attraverso una serie che rimanda agli alberi ed alla dendrocronologia.

Quella dell’artista è una scelta ben precisa, frutto di un’esplorazione che lo ha portato a lasciarsi sedurre dalle sensazioni tattili e dai giochi di luce restituiti da un materiale che egli ama definire “vibrante, vivo e fragile allo stesso tempo”.

La carta come punto fermo nel tempo che scorre, dunque, e che rappresenta un legame con il passato e la storia e, allo stesso tempo, con un futuro ancora tutto da scrivere.

Info mostra

  • Scultografie | Daniele Papuli
  • A cura di Carmelo Cipriani
  • fino al 20 settembre
  • Orari: tutti i giorni dalle 21 alle 24 e dopo, fino al 23 dicembre, soltanto su appuntamento contattando il 3396145183
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Ilaria Caravaglio è laureata in storia dell'arte moderna e contemporanea. Nel 2008 si trasferisce a Roma per un tirocinio alla Collezione Farnesina (Ministero Affari Esteri), per decidere poi di restare e conseguire il master in Curatore d'Arte Contemporanea presso La Sapienza. Per alcuni anni resta nella capitale, dove lavora come direttrice di gallerie d'arte e responsabile del settore arte in una fondazione; negli stessi anni inizia a scrivere per artapartofculture.
Nel 2015 sceglie di tornare a vivere nella città d'origine, a Brindisi, in Puglia, e da allora lavora come curatrice indipendente e come docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

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