La mostra che non ho visto #68. Nicola Rotiroti

Nicola Rotiroti in un ritratto fotografico di Andrea Romagnoli
Nicola Rotiroti
in un ritratto fotografico di Andrea Romagnoli

Inizio lentamente ad alzare le palpebre.
Luce arriva contornata dal buio, lenzuola coprono delimitando il corpo che mi ospita, la voglia di non muoversi è alta, non perdere questo torpore, non escludersi da questo stato. Ma come fare?
È mattina.
Io Nicola R.r. mi sveglio ed ho paura.
Come tutte le Mattine.
Slrlrlewveruslrfvvvvv……..srltredruteriuntserminda vaiu!
Cosa?
Vado via!
Perché?
Vado da Francesco u Guarricinu!
Ah!
Vieni?
No, non vengo
Perché?
Ho da fare
Vabbó. Eu minda vaiu!
Si!si! Vai! Ci vediamo domani a scuola.
Non è vero! Io ci volevo andare da Francesco u Guarricinu, solo che non gli sono simpatico e quindi fa di tutto per non invitarmi. O forse sono io che faccio di tutto per non essere invitato?
Azzero le palpebre.
Poggio i piedi per terra, cerco le pantofole.
Arrivo in bagno, lo specchio aspetta lì fermo, a dirmi quello che vedo.
Chissà quel pomeriggio in cui Mario è arrivato da Francesco u Guarricinu cosa avranno fatto o visto?
Domani è il 10, oggi è il 9, sono le ore 10.
Arrivo a studio, sono un pittore e dipingo a studio. Ciao Nicola, ciao Marta, ciao Julie, ciao Valeria, ciao Tommaso, ciao Simone.
Sono arrivato in stanza.
Attaccata alla parete una tela ferma come lo specchio in bagno a dirmi quello che vedo.
Io oggi vado a vedere Memling-Rinascimento Fiamingo, Scuderie del Quirinale.
Io invece vado a vedere I Bassifondi del barocco-La Roma del vizio e della miseria, Accademia di Francia a Roma, Villa Medici.
Io vado a vedere Henri Cartier Bresson, Museo dell’Ara Pacis.
Io vado a vedere Body Worlds “014: The Cycle of Life”.
Io vado a vedere Tiepolo-I colori del disegno, Musei Capitolini.
Io vado a vedere Sironi 1885-1961, Complesso del Vittoriano.
Io vado a vedere American Chronicles: the Art of Norman Rockwell, Palazzo Sciarra.
Io vado a vedere Secessione e Avanguardia 1905-1915 – l’arte in Italia prima della grande guerra, Gnam.
Io vado a vedere Escher, Chiostro del Bramante.
Io vado a vedere Gladiatores e Agone Sportivo-Armi e Armature dell’Impero Romano, Stadio Domiziano.
Io vado a vedere Numeri, Palazzo delle Esposizioni.
Ieri Simona mi ha detto che a marzo ci sarà la mostra di David Bowie a Parigi che probabilmente sarà tra i pochi posti in Europa, con Londra, dove sarà esposta e non pensa che arriverà in Italia.
-Nico credimi ho letto che la mostra è qualcosa di eccezionale!!-
-Prenota i biglietti aeri.! Vedi se trovi qualche offerta?-
Ma a me, piacerebbe vedere una mostra su David Bowie? Che me ne frega! Intanto vado a Parigi, così se qualcuno mi chiede cosa ho fatto a marzo, gli posso rispondere che sono stato a Parigi! Il problema è che forse non ho la capacità economica per rispondere su cosa farò a marzo.
La tela sta lì appesa. Accanto abita un carrello pieno di colori ad olio. CAZZO!! Sono finiti!! E’ un cimitero di tubetti schiacciati, maltrattati, spremuti.
Ieri è morta mia Zia.
Forse non ho avuto il modo di vederla troppo, Lei abitava in Calabria.
Io anche, ma ora vivo a Roma.
Chissà, quando mia Madre andava da Lei, cosa avranno fatto o visto?
Mio Fratello ha scritto un saggio dal titolo “Il mistero dell’incontro”.

 

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Nato mezzo secolo fa a Roma e morto nel futuro, non attraversa di buongrado la strada senza motivo. Impiegato prima in un forno in cui faceva arte bianca poi del terziario avanzato, da mancino dedica alle arti maggiori la sola mano sinistra. Allestisce, installa, fa deperire, dimostra, si confonde, è uno scadente imbonitore, intelligentissimo ma con l’anima piuttosto ingenua. Ha fondato in acqua gli artisti§innocenti, gruppo di artisti e gente comune, che improvvisa inutilmente operette morali. Tra suoi progetti: la Partita Bianca (incontro di calcio uguale), una partita notturna tra due squadre vestite di bianco, a cura di ViaIndustriae, Stadio di Foligno 2010 e, in versione indoor, Reload, Roma 2011 e Carnibali (per farla finita con i tagliatori di carne), Galleria Gallerati, Roma 2012.
Ha contribuito alla performance collettiva TAXXI (Movimento di corpi e mezzi al riparo dalle piogge acide contemporanee) prodotto dal Dipartimento Educazione del Maxxi nel 2012. Sua la cura del Premio città etica (per l’anno duemilae...) e del Premio Retina per le arti visive.

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