Banksy 100 domande 150 risposte di Andrea Concas

Una delle sfide di questi nostri tempi, per chi lavora nel campo della ricerca delle arti visive, è  trovare le giuste modalità per far comunicare il pubblico con l’opera d’arte e raccontare la sua storia cercando il giusto compromesso fra il medium analogico e quello digitale.
Osservando i teenager e studiando i nuovi media, Andrea Concas coglie questa sfida e, parallelamente ad altri suoi progetti, porta avanti l’idea di creare un dialogo fra il fruitore, l’arte e i suoi protagonisti, attraverso un espediente interessante e innovativo.

Esperto di comunicazione, Concas prende in prestito dal mobile marketing la tecnologia del ChatBot, ovvero l’incontro fra l’intelligenza artificiale e il mobile, dandole una vita del tutto nuova: la plasma per le sue necessità e la trasporta su una dimensione diversa, quella della carta stampata di un libro.

Ma che cos’è un ChatBot? La parola è composta dalla crasi fra chat e robot. Quindi capiamo automaticamente che aprendo un chatbot ci troveremo a parlare con un robot, ovvero un’intelligenza artificiale a servizio dell’utente. Tramite esso, le aziende riescono a fornire al customer un servizio ventiquattro ore su ventiquattro, in quanto il software di intelligenza artificiale riesce a gestire in piena autonomia un dialogo con il cliente.

Andrea Concas trasporta, con l’aiuto di un team di esperti formato ad hoc, tutta questa tecnologia, nel libro, fresco di stampa, Banksy 100 Domande 150 Risposte (e ancor prima in Leonardo 100 Domande 150 Risposte), sfogliando il quale il lettore riesce ad avere una conoscenza sul determinato artista abbastanza ricca, non solo attraverso la lettura delle 150 risposte alle 100 domande proposte sul libro, ma anche avvalendosi dei rimandi al mondo digitale che ci sono vicino ogni domanda: ecco qui che si instaura in modo equilibrato un buon rapporto fra il medium analogico del libro stampato e quello digitale dell’ on-line e del chatbot puro.

Accedendo ad un sito internet dedicato, oppure ad uno dei servizi di instant messenger più noti, il lettore può ascoltare e guardare contenuti audio/video appositamente preparati dal comitato scientifico del progetto.

A primo impatto sembra strano trovare un libro che parli d’arte senza neanche un’immagine, ma essendo una lettura che va di fatto oltre il libro stesso, tutto è più chiaro: di immagini e video ce ne sono tanti, ma tutti sul web.

ArteConcasBOT, questo il nome (un po’ complicato!) del progetto, ha il pregio di voler far arrivare l’arte, quella comunicata bene e in modo fresco, sui cellulari dei più giovani, stimolandone la curiosità e il conseguente apprendimento.

Non dobbiamo certamente mandare in pensione il sussidiario, ma è compito dei più grandi provare a dare nuovo appeal allo studio e questo può e deve avvenire anche attraverso l’utilizzo controllato e responsabile dei nuovi strumenti tecnologici di cui disponiamo, non escludendo che questo metodo, a cavallo fra carta stampata e touch screen, possa essere apprezzato anche dai meno giovani.

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Arianna Cacciotti è una storica dell'arte che nasce e si forma a Roma, presso la Sapienza, dove si laurea Cum Laude con una tesi sperimentale interdisciplinare (insegnamenti di archivistica e storia dell'arte contemporanea) dal titolo “Archivio e arte contemporanea: una riflessione sulle esperienze in Italia”. Ha svolto il Servizio Civile presso la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. È stata reporter di grandi eventi musicali per QubeMusic.it Fa parte del direttivo dell'associazione Archeomitato, per la quale si occupa di organizzare eventi culturali. Attualmente è impegna nella ricerca indipendente nel campo delle arti del XXI secolo.

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