Plessi in Venice uno e due

Il progetto Plessi in Venice, curato da Marco Tonelli e dedicato all’opera di Fabrizio Plessi (http://www.plessi.net/intro/intro.html) si compone di due diverse mostre. La prima esposizione alla Galleria Giorgio Franchetti presso la Ca’ d’Oro, uno dei luoghi più suggestivi  del Canal Grande, si intitola Plessi Liquid Life. Organizzata dal Polo Museale del Veneto in collaborazione con la Fondazione Alberto Peruzzo, con il patrocino di EXPO 2015 e del Padiglione Italia EXPO 2015, presenta due grandi installazioni che occupano ognuna un intero piano della galleria. Si tratta di due enormi tavoli che, oltre ad un fiume d’acqua digitale, contengono, in una sorta di teca, oltre mille progetti e disegni dell’artista di Reggio Emilia. La seconda esposizione si trova invece alla Tesa 94 dell’Arsenale di Venezia. Con Liquid Light, il maestro propone un’unica grande opera composta da quattordici imbarcazioni da pesca, tipiche delle isole Baleari, disposte a chiglia in su, in uno spazio di circa mille metri quadrati. In questa installazione multimediale, anch’essa promossa dalla Fondazione Alberto Peruzzo, col patrocinio del Consiglio Regionale Veneto e di Venice TO Expo 2015, Fabrizio Plessi, per la prima volta da quarant’anni a questa parte, non utilizza alcun monitor o schermo al plasma, ma solo una tenue e misteriosa luce azzurrina che ne rievoca la presenza, trasformando al contempo lo spazio dell’Arsenale in un fluttuante mare elettronico.

In questo video una preview delle due diverse esposizioni. Ad accompagnarci in questo viaggio nell’arte e nella memoria, una guida molto speciale: proprio l’artista Fabrizio Plessi.

  • Plessi in Venice
  • 6 maggio – 22 novembre 2015
  • Alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, sul Canal Grande: Plessi. Liquid Life. Il flusso della memoria. 1000 progetti. Antologica di Fabrizio Plessi sul tema dell’acqua.
  • All’Arsenale: Liquid Light. Grande installazione composta dalle Llaüt, le tradizionali barche delle isole Baleari.
  • Catalogo: Peruzzo Editoriale
  • Per informazioni:
  • www.cadoro.org
  • www.fondazionealbertoperuzzo.it
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Tobia Donà (Adria 1971), è architetto, si è laureato a Venezia, sua città d’adozione.
Fin da giovanissimo si occupa di architettura, arte e fotografia, passioni per che gli ha trasmesso il padre scenografo. Tutta la sua formazione verte sulla fusione di questo trinomio, attraverso il quale egli approccia ai suoi progetti. Attualmente è docente a contratto presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Scenica, scuola di scenografia del melodramma di Cesena, dove insegna “teoria e pratica del disegno prospettico”. Pubblica i suoi scritti sui temi dell’arte e dell’architettura su diverse riviste, locali e nazionali, e saltuariamente sui quotidiani, oltre che diffonderli nel web. In questi anni, tra università, impegni professionali e stage di approfondimento ha avuto modo di collaborare e studiare con importanti personalità della cultura quali: Italo Zannier, Lucien Clergue, Franco Fontana, Enzo Siviero, Peter Shire, Aldo Rossi e Gino Valle. Ultimamente sta portando avanti progetti culturali che mettono in relazione, arte, industria e territorio.

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