Letteratura Inaspettata #39. Saura. Le stanze del cuore di Tea Ranno

immagine per Tea RannoPuò una ragazzina di dodici anni insegnarci a scrutare dentro di noi? Può condurci in strani luoghi  e farci riflettere tra fiabeschi personaggi, viaggi fantastici, rabbie e  paure da debellare?

Sicuramente, se la ragazzina è Saura, proprio la protagonista di  Saura. Le stanze del cuore (Risfoglia ed.) di Tea Ranno.

Siciliana di nascita, risiede da tempo  a Roma, autrice di grande spessore, la Ranno ha pubblicato numerosi romanzi di successo, come Cenere, In una lingua che non so più dire, La sposa vermiglia, Viola Fòscari, L’amurusanza e Sentimi. Per i piccoli lettori Le ore della contentezza, I vestiti di Babbo Natale e La Befana e il colpo della strega.

E, dall’ottobre dello scorso anno ci regala questo “viaggio”, narrato con grande maestrìa e sensibilità, dove una  giovanissima affronta con difficoltà l’assenza dei suoi genitori, impegnati con il lavoro.  Una sofferenza  che fa scontare alle malcapitate tate che se colpa hanno è quella di essere state  scelte  per occuparsi di lei.

Ma un giorno, dopo avere cacciato l’ennesima e sfortunata ultima arrivata della nutrita lista, avverte un dolore al petto dove, da un buco formatosi, una mano la afferra per trasportala all’interno di sé, in quelle stanze dove (ri)appare un destino ancora tutto da scrivere.

Bellissima e intensa è la narrazione, intrisa di dialoghi e di (ri)percorsi sconosciuti, di personaggi buffi e di avventure straordinarie.

Una narrazione modulata e ritmata dalla presenza veritiera dell’autrice che attraverso Saura permette a tutti noi una riflessione attenta, perchè anche se ragazzini non siamo più, forse abbiamo ancora  i nostri conti da saldare proprio con chi non ci fa mai sconti: il nostro cuore.

E che proprio in questo periodo difficile può essere utile a farci “crescere” leggendolo magari  insieme a nostri figli,  e a (ri)vedere con occhi diversi, con occhi nuovi quelle “ferite” che, chi più chi meno, ciascuno porta dentro.

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Rita Caramma è giornalista e scrittrice. Per poesia ha pubblicato: “Nella mia ricca solitudine” (Il Filo – Roma – 2005), “Retrospettive dell’inquietudine” (Zona - Arezzo – 2008), “Ti parlerò d’amor” (Drepanum – Trapani – 2016), “Parole di carta, parole di cartone” (Youcanprint – 2018). Per la narrativa il racconto lungo “Tecla” (Youcanprint – 2019). Per il teatro: “Una vestale di nome Ginevra” (Zona – 2010) e “Respiri migranti” (CR – Acireale – 2018), di quest’ultimo ha curato anche la regia. Ha scritto le favole in rima “Il ragno” (Arteincircolo 2007) e “Gelsomina” (Youcanprint – 2018). Ha curato diverse antologie di poesie e racconti. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale, fra questi nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole Patti” per il suo impegno culturale.

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