Letteratura inaspettata #58. Non dipingerai i miei occhi. Modì e Jeanne Hébuterne narrati da Grazia Pulvirenti

La storia d’amore tra Amedeo Modigliani e Jeanne Hébuterne, racchiude in sé una forza particolare e un fascino che trova la propria eternità sia tra la cromìa dei dipinti, sia tra le pagine nere della morte che per sempre li ha legati.

A ricordarcelo con una scrittura elegante e nitida, con passaggi di prosa poetica, con descrizioni di angoli e colori che ci fanno rivivere passaggi e protagonisti di un’epoca passata ma a noi vicina è Grazia Pulvirenti e il suo romanzo Non dipingerai i miei occhi (Jouvence).

immagine per Amedeo Modigliani e Jeanne HébuterneGermanista e saggista, presidente della Fondazione Lamberto Puggelli, poetessa e narratrice, la Pulvirenti nella sua opera prima, ci regala una narrazione pulsante, energica, armoniosa che trova spazio ma non limitazione, in quegli occhi della giovane Jeanne, “due ferite azzurre”, come li definisce l’autrice.

Due ferite che nascondono quelle dell’anima, dolori avviluppati   in travagli interiori in cui gli artisti sono spesso imprigionati.

E, attraverso quegli occhi, l’autrice ci fa rivivere la Parigi di un tempo, i pittori e gli scultori che la popolavano, con i loro stati d’animo, le loro aspettative, tutto   in   quadri narrativi brevi ma di grande effetto.

Pagine che si svelano e si rivelano e che si compenetrano soprattutto   nel quotidiano vivere di una giovane donna che legò la propria esistenza a quella del suo Modì fino al gesto estremo, il giorno dopo la scomparsa dello stesso.

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Rita Caramma è giornalista e scrittrice. Per poesia ha pubblicato: “Nella mia ricca solitudine” (Il Filo – Roma – 2005), “Retrospettive dell’inquietudine” (Zona - Arezzo – 2008), “Ti parlerò d’amor” (Drepanum – Trapani – 2016), “Parole di carta, parole di cartone” (Youcanprint – 2018). Per la narrativa il racconto lungo “Tecla” (Youcanprint – 2019). Per il teatro: “Una vestale di nome Ginevra” (Zona – 2010) e “Respiri migranti” (CR – Acireale – 2018), di quest’ultimo ha curato anche la regia. Ha scritto le favole in rima “Il ragno” (Arteincircolo 2007) e “Gelsomina” (Youcanprint – 2018). Ha curato diverse antologie di poesie e racconti. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale, fra questi nel 2010 le è stato conferito il premio “Ercole Patti” per il suo impegno culturale.

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