Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni. Una dedica alla Città Eterna

Le attrici Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, accompagnate da Gianni Mirizzi (fisarmonica) e Aldo Massimi (chitarra), portano in scena la Roma dei grandi che sapevano stare coi piccoli. Che sapevano ascoltare la pancia del popolo (prima che diventasse di moda) e parlare al suo cuore. Infatti, nello spettacolo Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni sentiamo tornare in vita il Belli, Fabrizi e Petrolini che s’accompagnano alle note di Nannarella e Rugantino.

Come fantasmi coloriti e vitali si aggirano, ancora per un’ultima volta, tra i vicoli della Capitale e in mezzo al pubblico raccontandoci, grazie alle voci della Lalle e della Mataloni, questa città antica, magica e irriverente.

Passati i primi imbarazzi, con La società dei magnaccioni ci si scioglie tutti e si inizia a canticchiare, chi chiaramente chi a mezza bocca. E nel frattempo si pensa, o almeno io ho pensato, a quella mezza frase detta poco prima, incastonata tra una battuta e un sospiro, che rimbomba nella mente offuscando i goliardici versi dello stornello: “Siamo attratti dall’esterofilia, che tutto se porta via”.

È vero, Roma mia, Roma nostra. Andiamo lontano o addirittura lontanissimo, lasciamo ad altre geografie il compito di emozionarci e, a volte, di cullare le nostre speranze e le nostre prospettive. Persino tu, la Città Eterna – cantata da poeti, re e filosofi – ci sembri troppo piccola, troppo poco, troppo sgangherata per essere presa sul serio. Prima o poi, però, a casa ci si torna e, nascosto tra risentimenti e malinconie, c’è un sorriso dolceamaro ma compiaciuto. Perché, pure un sampietrino lo sa, “un amore giurato a Roma è un amore per sempre”.

Questo spettacolo, e più in generale il Progetto L’eco dei Sanpietrini, si pone l’intento di «riportare in luce la densa ma sepolta identità romana, attraverso le canzoni, le poesie e i personaggi che l’hanno resa grande agli occhi del mondo». È, in fin dei conti, una dedica d’amore.

Lavinia Lalle e Sarah Mataloni – che ho avuto il piacere di vedere in azione da Lettere Caffè (Trastevere) qualche sera fa – torneranno con il loro Roma: tra storie, canzoni, vizi e passioni il 9 e il 10 novembre presso il teatro San Carlo Lwanga (via Adolfo Ravà, 31 – Montagnola).

Per rimanere aggiornati sugli spostamenti e le iniziative del duo artistico (che sta già componendo il calendario per il 2014), potete seguire la pagina Facebook de L’eco dei Sanpietrini.

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Giornalista pubblicista dal 2012, scrive da quando, bambina, le è stato regalato il suo primo diario. Ha scritto a lungo su InStoria.it e ha aiutato manoscritti a diventare libri lavorando in una casa editrice romana, esperienza che ha definito i contorni dei suoi interessi influendo, inevitabilmente, sul suo percorso nel giornalismo. Nel 2013 ha collaborato con il mensile Leggere:tutti ma è scrivendo per art a part of cult(ure) che ha potuto trovare il suo posto fra libri, festival e arti. Essere nata nel 1989 le ha sempre dato la strana sensazione di essere “in tempo”, chissà poi per cosa...

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