Le nuove guide a esperienze low-cost di Laurana

copertina_firenzeImmaginate di avere un’età compresa tra i venti e i trent’anni e di essere invitati a scrivere la guida turistica di una città, che sia la vostra o una da voi particolarmente amata. Probabilmente, il risultato sarebbe simile alla nuova collana promossa dalla casa editrice Laurana, Guide all’Italia low cost.

Ad  oggi, le città della Penisola oggetto di questa accattivante iniziativa editoriale sono solo quattro (Firenze, Milano, Torino e Venezia), ma sono in programma ulteriori uscite per fornire una  panoramica turistica il quanto più possibile completa e variegata. Per ora prendiamo, ad esempio, i volumetti dedicati a Firenze e Venezia, le cui autrici sono rispettivamente Giulia Furegato e  Veronica Bonalumi.

Il progetto è indubbiamente rivolto a un pubblico giovane: i titoli delle singole guide, che accompagnano al nome della città la dicitura “(quasi) gratis”, nonché la presentazione che ne offre la stessa casa editrice, denunciano un target composto da studenti e giovani precari, attentissimi al proprio budget.
E qui sta un punto di forza (o di debolezza, a seconda del punto di vista) della collana: la sostanziale identità tra autori e lettori, almeno nell’ottica degli interessi, degli obiettivi, di cosa si cerca quando si visita una città d’arte.
Inoltre, nuova è la scelta del supporto di lettura, in quanto le guide sono disponibili esclusivamente in formato digitale, perciò usufruibili su tablet, ereader e smartphone: ciò permette di utilizzare funzioni e accedere a servizi che le tradizionali guide in formato cartaceo non permettono, come i collegamenti immediati a siti di ostelli, ristoranti e musei.

Particolarmente interessanti i capitoli Quando il gioco non vale la candela e Esperienze da fare (quasi) gratis. Il primo sfata il mito purtroppo largamente diffuso secondo cui in una città d’arte tutto è ugualmente degno di essere visitato, mentre per godere al meglio di una gita di pochi giorni occorrerebbe fissare delle priorità nella propria copertina_veneziatabella di marcia; il secondo suggerisce piccole esperienze per vivere al meglio la città in maniera autentica, magari fuori dagli itinerari più inflazionatamente turistici, a contatto con realtà, luoghi e persone da cui davvero traspaiono la tradizione e il genius loci cittadini.

Poco esaustive le descrizioni storico-artistiche dei vari luoghi d’interesse (ma non è questa la linea seguita dalla collana, per cui nessuna delusione). Da questo punto di vista, quindi, sarebbe meglio affiancare guide  all’impostazione più classica, almeno per non perdere una contestualizzazione esplicativa imprescindibile per godere appieno delle bellezze artistiche e architettoniche delle città italiane. Non guasterebbe, inoltre, una maggiore cura all’aspetto formale: mancanza di indici, eccessive ripetizioni, link ai vari siti spesso errati, varie disattenzioni di carattere grafico intaccano leggermente la piacevolezza di un prodotto altrimenti valido.

Nel complesso, un progetto che centra il proprio obiettivo: guide agili, veloci (si leggono nel tempo di un viaggio in treno), senza troppe pretese, giovanili, pratiche. Soprattutto, ricche di consigli autentici e vissuti. Emerge l’idea che, per cogliere appieno lo spirito vitale di una città che altrimenti rischierebbe di trasformarsi in un semplice museo a cielo aperto, occorre coniugare la classica (e obbligata) visita turistica a un giro per le strade, alla scoperta dei luoghi di ristoro più in linea con l’autentica tradizione gastronomica, al contatto con persone che non solo vivono o lavorano in città, ma sono la città.

AA.VV., Guide all’Italia low-cost, Laurana, Milano, 2014, €4,99

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Lorenzo Moltedo nasce a Roma nel 1991. Laureato (triennale) in Lettere Moderne presso “Sapienza” Università di Roma con una tesi sull’Orlando Furioso, è davvero curioso di conoscere cosa gli riserva il futuro. Non saprebbe immaginare una vita senza libri (e lo scrive con il rischio di sembrare retorico). Tra gli altri suoi interessi: viaggi, corsa, cinema e, in generale, ogni forma di manifestazione artistica. Quella con artapartofcult(ure) è la sua prima esperienza “ufficiale” di scrittura.

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