I Canti della Forca, quando l’arte diventa multimediale

Stefano Bessoni - I Canti della Forca
Stefano Bessoni - I Canti della Forca

Scarabocchio, scrivo, faccio film, costruisco pupazzi e li animo.” Così si presenta Stefano Bessoni, artista a 360° che, dal sogno infantile di diventare “becchino” è approdato felicemente a questo mestiere decisamente più ameno.

Sì, ma quale? Perché lui è veramente un artista completo. Prende una storia, la scrive, la disegna, crea i personaggi tridimensionali, poi li anima e ci costruisce sopra un film. Così sono nate diverse opere cinematografiche (il lungometraggio Imago Mortis prodotto da Pixart nel 2008 o il cortometraggio Galgenlieder – Canti patibolari o il pluripremiato lungometraggio Krokodile prodotto da Interzone Vision nel 2010, solo per citarne alcune) e, di recente, l’opera multi-artistica I Canti della Forca.

 

Ma di cosa si tratta? Stefano Bessoni, si sarà ormai capito, è affascinato dall’arte macabra – dice di essere attratto dalla ballate di Nick Cave e dai film di Peter Greenaway, ma a me ricorda nel tratto e nell’atmosfera il miglior Tim Burton –  che riesce, in un suo linguaggio molto personale, a trasformare in poesia. Attratto dalla figura dello scrittore tedesco Christian Morgerstern (di cui quest’anno ricorre il centenario della morte) si è lasciato ispirare dalla sua opera più famosa, Galgenlieder, e ha immaginato il gruppo di impiccati che, dall’alto di una collina, esprimono coi loro canti quelle verità che riescono a scorgere da un punto di vista privilegiato e libero.

Dalle mani e dalla creatività di Stefano Bessoni prendono vita Il Grande Lalula, Sophie l’assistente del boia, Korf, il piccolo impiccato, personaggi disegnati, raccontati in un libro (I Canti della Forca, ed. Logos), che acquistano spessore e corposità diventando burattini e che si esprimono muovendosi in un cortometraggio.

L’artista ha esposto, in una due giorni speciale, tutti i disegni da Guerrini dal 1958, un elegante bistrot nel cuore di Roma, dove ieri ha ha incontrato il pubblico per il finissage del libro. È stato emozionante vederlo creare, davanti ai nostri occhi, personaggi nuovi. Un modo speciale di “firmare” le copie, unico, un regalo personale dell’artista a ciascuno di noi. Mi ha detto che sarà presente al Giffoni Film Festival per una sorta di laboratorio creativo con i giovani e perché I Canti della Forca sarà in concorso.

Auguriamoci che la sua creatività abbia tutto il successo che merita.

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Cetta De Luca, scrittrice, editor e blogger vive a Roma. Ha al suo attivo sei pubblicazioni tra romanzi e raccolte poetiche. Lavora nel campo dell'editing come free lance per la narrativa e collabora alla revisione di pubblicazioni di didattica nell'ambito letterario. Cura un blog personale http://www.cettadeluca.wordpress.com e spesso è ospite dei blog Inoltre e Svolgimento.
Nel poco tempo libero che le rimane tra lavoro e figli si impegna nell'organizzazione di eventi per il mondo letterario e, nello specifico, per gli scrittori.

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