Jason Starr alla Fiera della Microeditoria. Il suo mondo noir è da leggere, vedere, ascoltare.

Ma chi è questo ragazzone in jeans e t-shirt, dallo sguardo “appuntito” alla Stephen King e che parla un americano stretto stretto, tanto da mettere in difficoltà anche la traduttrice?
Jason Starr non è uno scrittore qualunque, eppure si presenta alla XIII edizione della Fiera della Microeditoria di Chiari come se fosse capitato lì per caso.
Molti di noi conoscono più i suoi lavori che lui come autore. Wolverine Max e Ant-man sono comics scritti per la Marvel, The Follower è un romanzo da cui è stata tratta una serie televisiva, Niente di personale è forse il suo romanzo più noto.

Uno scrittore poliedrico, che sembra quasi inquieto su quel divano, troppo comodo, forse, per i suoi gusti, troppo rilassante. In fondo lui scrive crime story ambientate nella middle class americana, niente di più anonimo e banale, e per questo ancora più torbido e affascinante.

Ci racconta situazioni in cui il nostro vicino di casa, quell’omino grassoccio e gioviale che ogni mattina annaffia i fiori e porta a spasso il cane, potrebbe essere in realtà l’autore del crimine efferato avvenuto poche case più in là.
Il crimine della gente comune, dei “cattivi ragazzi”, quello che in Italia anima i salotti televisivi tanto da creare un nuovo genere di showbiz. Ecco, Jason Starr lo sa raccontare benissimo, e si diverte a farlo proprio dal punto di vista del pubblico che osserva.
Non si tratta di polizieschi, quindi non è l’indagine il punto focale dei suoi romanzi. Potremmo invece dire che, in una narrazione di stile holliwoodiano, in cui i personaggi sono fortemente caratterizzati e i dialoghi curati nei minimi dettagli, la storia diventa corale. Una sorta di riunione comunitaria in cui i personaggi si fanno ciascuno il proprio film sugli eventi e danno vita al gossip del crimine.

Jason Starr ama il teatro (appassionato di Dario Fo e di Beckett, autore egli stesso), e tutto ciò che è arte visuale. “Scrivere per i comics in fondo è come dipingere un quadro con le parole. Con pochi tratti devi descrivere un mondo.” Ci racconta proprio questo, di come la scrittura di un romanzo sia diversa, più lenta e descrittiva rispetto a quella delle sceneggiature per fumetti, dove non si descrive quasi nulla, ci penseranno i disegnatori a colmare i vuoti. Lo spazio narrativo di un romanzo è praticamente illimitato, quello di un comics si riduce a volte a 20 o 30 pagine.

Non ci racconta molto del suo ultimo romanzo, Savage Lane, pubblicato in Italia dal marchio editoriale UnoRosso della piccola casa editrice piacentina Parallelo45.
L’unica cosa che ci tiene a precisare è che, stavolta, i fatti narrati non si svolgono in un quartiere newyorkese, come di consueto, ma nella periferia, uno di quei luoghi anonimi ma tanto amati dagli appassionati di fiction. Pensate a Wisteria Lane di Desperate Housewives o a Twin Peaks

Jason Starr è un autore ironico, come i suoi racconti, e iperattivo, capace di dedicarsi a più lavori contemporaneamente.
Scrivo nelle caffetterie, perché amo il caffè e perché ogni tazza mi ispira qualcosa di diverso. Esco di casa per concentrarmi meglio, entro in un locale, e scrivo. Poi magari mi sposto in un altro, per scrivere un altro soggetto.” Ma non basta. “Ora mi sto dedicando a diversi progetti: un nuovo thriller psicologico, uno show in tv con altri autori, un comics. Per uno scrittore è importante essere aperto a qualunque possibilità gli possa arrivare.”
Quest’ultima frase mi ha fatto riflettere. Il fatto che negli Stati Uniti gli scrittori abbiano la possibilità di scegliere a cosa dedicarsi la dice lunga su quanto, da noi, le cose vadano diversamente. Ma questa è un’altra storia.

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Cetta De Luca, scrittrice, editor e blogger vive a Roma. Ha al suo attivo sei pubblicazioni tra romanzi e raccolte poetiche. Lavora nel campo dell'editing come free lance per la narrativa e collabora alla revisione di pubblicazioni di didattica nell'ambito letterario. Cura un blog personale http://www.cettadeluca.wordpress.com e spesso è ospite dei blog Inoltre e Svolgimento.
Nel poco tempo libero che le rimane tra lavoro e figli si impegna nell'organizzazione di eventi per il mondo letterario e, nello specifico, per gli scrittori.

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