Willa Cather e l’inquietudine di vivere nel suo bellissimo romanzo Il mio nemico mortale.

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Quando affronto la lettura di romanzi del secolo scorso sono sempre un po’ diffidente. C’è in me una sorta di pregiudizio che mi fa accostare quei testi, quelle storie, a una narrazione contorta e pesante o romanticamente leggera, a seconda che gli autori siano anglosassoni, americani o dell’est europeo.
Willa Cather ci ha messo poche righe di incipit a smentirmi, e ne sono lieta. Come già era accaduto con Radclyff Hall e la sua Sesta beatitudine, nel romanzo Il mio nemico mortale, scritto dalla Cather nel 1925 e ripubblicato da Fazi con la traduzione di Stefano Tummolini, si colgono una modernità e una contemporaneità che sembrano stridere con l’immaginario comune relativo a quell’epoca.
La Cather, in questo romanzo breve, si colloca perfettamente in quella corrente letteraria che appartiene al realismo psicologico, raccontando i dolori nascosti, le frustrazioni, di una società in continuo e rapido cambiamento, senza eccessivi pudori ma utilizzando un garbo e una grazia nello stile che rendono la lettura leggera, nonostante tutto.

Il mio nemico mortale è il racconto di un racconto. La giovane Nellie Birdseye, io narrante e personaggio secondario, ripercorre con la memoria la storia di Myra Driscoll Henshawe – amica di sua madre e sua zia, – la sua fuga d’amore con Oswald, la rinuncia al patrimonio dello zio ricchissimo, – che non la perdonerà, – la vita dei due sposi felici in una New York in pieno sviluppo economico e artistico, una vita in bilico tra apparenza e realtà in cui Myra è assoluta protagonista e artefice. Nellie è affascinata da questa figura così trasgressiva e bella, dolce eppure spietata, inquietante direi. Nella sua casa si avvicendano amici del mondo dei ricchi – bisognava frequentarli per Oswald – e gli artisti dell’epoca, da Sarah Bernhardt (che recitò l’Amleto nei panni di Amleto, il massimo della trasgressione…) a Helena Modjeska, cui Myra era profondamente affezionata. Un’esistenza luminosa e piena quella dei due amanti fuggiaschi, che però nasconde un disagio profondo, un’infelicità che Nellie scoprirà più tardi, una decina di anni dopo gli eventi di New York, quando incontrerà di nuovo la coppia, povera e malandata, in un appartamento fatiscente sulla costa occidentale. Myra è malata e tratta il marito con distacco: è lui il suo “nemico mortale”, colui che le starà accanto nel momento della sofferenza e della morte.

Si può essere amanti e infelici allo stesso tempo, sai? Noi lo siamo stati… Un uomo e una donna si separano dopo un lungo abbraccio e vedono cos’hanno fatto l’uno all’altra.

Ma dov’è la modernità di questo romanzo? Gli eventi si svolgono a cavallo del 1900, e per quell’epoca le fughe d’amore non erano certo qualcosa di accettabile, specie in una società provinciale e profondamente religiosa. La ribellione di una giovane donna non era qualcosa di consueto, soprattutto a discapito di una fortuna patrimoniale non indifferente. Ma ciò che mi ha colpita sono state le conversazioni tra Myra e Nellie. La giovane si dedicherà all’insegnamento e la sua più anziana amica, piegata ma non domata dalla malattia, la esorterà a dedicarsi invece al giornalismo.

Ah, ma l’insegnamento, Nellie! Non mi piace, neppure come soluzione temporanea. È un cul-de-sac. I giovani lo scelgono senza criterio, spinti dall’entusiasmo, e poi ne vengono risucchiati. Solo le persone ottuse e flemmatiche dovrebbero insegnare.

Willa Cather è stata una grande giornalista del suo tempo, autrice per il McClure’s Magazine, testata letteraria e politica che ha pubblicato racconti suoi e, per fare qualche nome, di Twain, Doyle, London, e vincitrice di un premio Pulitzer per il romanzo One of ours.
Il mio nemico mortale è la storia di una vita, della sua inevitabile trasformazione e degli ineluttabili fallimenti, un senso di sconfitta che traspare in una scrittura piena di grazia malinconica.

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Cetta De Luca, scrittrice, editor e blogger vive a Roma. Ha al suo attivo sei pubblicazioni tra romanzi e raccolte poetiche. Lavora nel campo dell'editing come free lance per la narrativa e collabora alla revisione di pubblicazioni di didattica nell'ambito letterario. Cura un blog personale http://www.cettadeluca.wordpress.com e spesso è ospite dei blog Inoltre e Svolgimento.
Nel poco tempo libero che le rimane tra lavoro e figli si impegna nell'organizzazione di eventi per il mondo letterario e, nello specifico, per gli scrittori.

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