Libri Come #3. Venti scrittrici straordinarie per venti racconti di donne, la bellissima raccolta di Annalena Benini

I racconti delle donne, splendida raccolta curata da Annalena Benini e pubblicata da Einaudi, è stata presentata a Libri Come da un’appassionata Nadia Terranova. E cominciamo da qui, perché trovo del tutto naturale e bellissimo che una scrittrice ci racconti una scrittrice che racconta venti straordinarie scrittrici. Un’autentica celebrazione, la realizzazione in tempo reale di quanto viene argomentato nel libro.

Donne amiche, donne complici, donne che partecipano a “un ricevimento con tutti questi personaggi  e le loro creatrici che si muovono insieme […] una società sovversiva di ragazze che si tengono vive le une con le altre”.

“Sono cresciuta in una famiglia di donne, ho visto mio padre annoiarsi ai pranzi di Natale se costretto a parlare a tavola con alcuni fidanzati di passaggio e non con noi, ho avvertito, prima confusamente e poi in modo sempre più nitido, il movimento verso la libertà, l ricchezza, il mistero di essere una donna: mia madre e mia zia che bisbigliano in cucina e ridono, mia nonna che le guarda preoccupata e contenta dall’altra stanza, mia sorella che ha appena imparato a camminare e si aggrappa a me, io che sono ancora troppo piccola per avere accesso a quei segreti ma non c’è niente che mi interessi di più al mondo.”

Ecco, bastano queste parole di introduzione al libro per spiegare, forse, il motivo che ha spinto Annalena Benini a cercare, indagare e infine selezionare venti racconti di venti scrittrici che sono per lei le migliori al mondo. Venti racconti dove le autrici mettono a nudo sé stesse e, ciascuna con la propria sensibilità, la propria ironia, il proprio stile unico, raccontano e indagano la quotidianità, l’amore, il dolore, l’amicizia, il sesso, il tradimento, l’invidia, la competizione e tutto ciò che di vero accade, senza filtri, perché non bisogna nascondere niente, si deve raccontare tutto, questo è il patto che le donne e scrittrici moderne hanno fatto.

I venti racconti sono corredati da venti schede che sarebbe riduttivo definire biografiche: sono altrettanti racconti in cui la Benini contestualizza il momento narrativo della scrittrice, intreccia la sua vita reale con quella letteraria, regalandoci così un ulteriore arricchimento di spunti, una sorta di spioncino dal quale osservare il backstage della vita dell’autrice.

immagine per Annalena Benini
Nadia Terranova e Annalena Benini

Ma chi sono queste scrittrici? Bisogna citarle tutte, sarebbe una follia non farlo: prima fra tutte Kathryn Chetkovich che col racconto Invidia l’ha conquistata e ispirata per la costruzione della raccolta, poi, in ordine sparso,  Valeria Perrella, Alice Munro, Margaret Atwood, Virginia Woolf, Dorothy Parker, Marguerite Yourcenar, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Joan Didion, Mary Miller, Edna O’Brien, Nora Ephron, Lindsey Davis, Grace Paley, Yasmina Reza, Claire Dederer, Chimamanda Ngozi Adichie, Clarice Lispector e per finire la splendida poetessa Patrizia Cavalli.

Ma qual è stato il criterio di selezione dei racconti? Il senso dell’esistenza è stato il filo conduttore, quindi trovare quelle cose quotidiane, quelle scelte o non scelte che avrebbero potuto cambiare la vita e che invece non l’hanno fatto. Si parla del potere della parola scritta e di come in alcuni dei racconti si metta in evidenza proprio la perdita di questo potere (il racconto Invidia è il miglior esempio); si parla di dolore e di amore, due elementi chiave strettamente connessi tra loro.

Le donne sono capaci di condividere il dolore, di parlarne tra loro e anche di riderne, e questo le trasforma da vittime a eroine della propria vita: così anche la malattia e la morte diventano più sopportabili.

Una riflessione infine. Si parla molto di una parità che non c’è nel mondo della scrittura, del fatto che spesso le scrittrici devono rubare il tempo per scrivere, cosa che non accade agli scrittori, immediatamente circondati da stuoli di donne amorevoli, pronte a ispirarli, curarli, sollevarli da ogni incombenza. Alle scrittrici questo non accade, eppure non sono forse esse le narratrici della verità?

In considerazione di quello che abbiamo vissuto noi scrittrici non possiamo mentire nei libri e in nessuna delle cose che facciamo” [N. Ginzburg]

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Cetta De Luca, scrittrice, editor e blogger vive a Roma. Ha al suo attivo sei pubblicazioni tra romanzi e raccolte poetiche. Lavora nel campo dell'editing come free lance per la narrativa e collabora alla revisione di pubblicazioni di didattica nell'ambito letterario. Cura un blog personale http://www.cettadeluca.wordpress.com e spesso è ospite dei blog Inoltre e Svolgimento.
Nel poco tempo libero che le rimane tra lavoro e figli si impegna nell'organizzazione di eventi per il mondo letterario e, nello specifico, per gli scrittori.

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