Dente per Dente di Francesco Muzzopappa. E la vendetta è servita.

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In queste giornate infuocate dal perfido Lucifero meteorologico ci voleva proprio la lettura rinfrescante e piccante del nuovo romanzo di Francesco Muzzopappa.
Dente per Dente, pubblicato da Fazi, è il racconto della realizzazione di un sogno biblico, una vendetta programmata, comandamento dopo comandamento, per raggiungere il sacrosanto risarcimento morale, la soddisfazione. Ooohhh!!! In genere, si dice, questo genere di vendette lasciano l’amaro in bocca, ma secondo me sono solo dicerie atte a far desistere chi vuole, giustamente, sfogare la propria ira.

Al nostro protagonista invece, il progetto VEV (Virile e Vendicativo) riesce – si fa per dire – fino in fondo e lui ci prova anche gusto (e nessun senso di colpa). Sapete che non amo parlare della trama, e credo di aver già detto troppo. Cercherò quindi di addentrarmi nell’atmosfera, nelle sensazioni: ho riso dalla prima all’ultima riga. Ma tanto, e dire che ce n’è bisogno in questi giorni! In certi momenti mi pareva di essere in uno di quei film degli anni sessanta, tipo Monicelli, Amici miei per dirne uno, con la voce di Tognazzi fuori campo che introduce i personaggi, le situazioni, gli ambienti, la telecamera da spalla a filmare in soggettiva e a sbirciare curiosa nelle vite dei protagonisti.

In altri momenti ho rivisto un Forrest Gump dei giorni nostri, sfigato al punto giusto ma col cervello a posto, che dalle sue sfortune riesce comunque ad emergere vincitore. Insomma, un film già costruito, e spero che Netflix si compri davvero i diritti d’autore e realizzi il desiderio che Muzzopappa ha espresso nelle “scuse” finali.

Come ho detto prima si ride leggendo questo romanzo, si ride anche quando l’autore, con garbo e ironia, racconta una provincia lombarda intrisa di borghesia ignorante, quella fascistona Berlusconi’s style, quella in cui tutto è fatto per apparire, perché fa status. E sono proprio i simboli di quello status ad essere presi di mira dalla vendetta biblica di Leo, il protagonista di Dente per Dente (chissà perché poi non “Occhio per Occhio”, Francesco ci farà sapere), e il fatto che per la seconda volta utilizzi il termine biblico non è casuale. Ma dovrete leggere il libro per scoprirne la ragione…

Come scrive Muzzopappa? A mio avviso dannatamente bene, leggere le sue farneticazioni da nerd delle quattro ruote (che goduria scoprire alla fine che lui di auto non ne capisce niente!) è stato come tuffarsi in una sit com alla Big Bang Theory – e lui ne cita parecchie di queste serie televisive – e uscirne indenni e stupiti, con un sorriso ebete stampato in faccia perché, per una volta, capiamo le battute. Ho amato ogni personaggio di questo romanzo, perché è stato pennellato a meraviglia (amo Ivan, lo voglio incontrare, lo vorrei adottare) e perché risulta straordinariamente credibile. Ho amato la descrizione di luoghi che conosco bene (il varesotto appartiene alla mia infanzia e alla mia adolescenza, alle vacanze dagli zii prima dell’inizio della scuola, alle prime cotte) e, sono sincera, per un attimo ho creduto che il MU.CO fosse stato aperto davvero. Peccato sia un’invenzione, però, pensiamoci, hai visto mai.

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Cetta De Luca, scrittrice, editor e blogger vive a Roma. Ha al suo attivo sei pubblicazioni tra romanzi e raccolte poetiche. Lavora nel campo dell'editing come free lance per la narrativa e collabora alla revisione di pubblicazioni di didattica nell'ambito letterario. Cura un blog personale http://www.cettadeluca.wordpress.com e spesso è ospite dei blog Inoltre e Svolgimento.
Nel poco tempo libero che le rimane tra lavoro e figli si impegna nell'organizzazione di eventi per il mondo letterario e, nello specifico, per gli scrittori.

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