Ceneri e nascite. Riapre il Teatro La Fenice di Arsoli

Il teatro è un obbligo e un dovere. La città ha bisogno del teatro. Il teatro ha bisogno dei cittadini. “(Paolo Grassi).

Frase efficacissima, quella scelta  per la presentazione del rinnovato Teatro Comunale La Fenice di Arsoli, riaperto, dopo due anni di chiusura per restauro, in occasione della Festa dei Teatri, promossa da Regione Lazio, A.T.C.L. e AGIS LAZIO.

I lavori, avvenuti con il contributo della Regione Lazio, hanno ridato vita a questo piccolo, storico gioiello. Il  Teatro di Arsoli , fondato nel 1910, ha infatti più di cento anni come testimoniano un sipario dipinto tipico dell’epoca e un bel quadro di Alessandro Morani del 1912 che ora si trovano appesi in sala.
Il suo spazio è ricavato da un antico chiostro, che faceva parte del complesso francescano da cui è derivato l’intero Palazzo Municipale. I lavori, come spesso succede, si sono protratti, e così il Teatro è rimasto chiuso per oltre due anni. Lavori concentrati sul rinnovo delle parti murarie, rovinate da infiltrazioni, sulla rimozione della copertura in legno ad esse applicata, e sul restauro del soffitto affrescato, che ha richiesto la supervisione dei Beni Culturali, come ci hanno detto Maurizio Repetto, Direttore artistico del Teatro, e Gloria Sapio, di Officina  E.S.T. 2.0, Officina Culturale della Regione Lazio.
Le Officine Culturali della Regione, sono un’importante risorsa nel piano messo a punto dall’Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili della Regione Lazio, Lidia Ravera, per il radicamento e la diffusione della cultura dello spettacolo dal vivo nel Lazio. Officina E.S.T. 2.0 opera, nella zona di Tivoli, Subiaco e della Valle dell’Aniene e fa capo all’Associazione Settimo Cielo.

Alla cerimonia di inaugurazione, erano presenti il Sindaco del Comune di Arsoli Gabriele Caucci, Il Vice-sindaco e Assessore alla Cultura, Paolo Napoleoni, molti Sindaci dei Comuni della Valle dell’Aniene, Riofreddo, Roviano,Anticoli Corrado,Arcinazzo,il Sindaco di Subiaco, Francesco Pelliccia,  rappresentanti di altri Comuni, Associazioni, Officine,L’Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Tivoli Urbano Barberini, Il Capogruppo PD al Consiglio Regionale del Lazio, Marco Vincenzi, L’Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili della Regione Lazio, Lidia Ravera,  il Presidente del Circuito Regionale A.T.C.L., Luca Fornari.
Maurizio Repetto e Gloria Sapio, hanno accolto, nel discorso di apertura, i numerosissimi ospiti sottolineando come  la rinascita del Teatro di Arsoli sia un punto di arrivo per tutta la Comunità della Valle dell’Aniene, comunità che viaggia, comunica e condivide eventi sul territorio.

I teatri devono essere riaperti sempre, ad ogni costo -ha detto Gloria Sapio- il teatro di Arsoli è importantissimo per la Valle dell’Aniene. Con i suoi cento posti, rimane l’unico teatro di proprietà comunale  e perciò pubblico, attualmente agibile da Tivoli a Subiaco. La cittadinanza ha bisogno di un punto di riferimento come questo. Non si tratta solo di ‘fare spettacolo’, perchè le funzioni e il significato del teatro per una comunità, sono molteplici.  La nuova Amministrazione comunale, il Sindaco Caucci e il Vice-sindaco Napoleoni, si sono dimostrati da subito sensibili a questa urgenza e, nonostante le difficoltà, hanno accelerato i tempi di recupero. La nostra presenza come Officina Culturale della Regione Lazio ha contribuito a sbloccare la situazione. Grazie al supporto della Regione all’Officina, attraverso  il nostro lavoro e in particolare a quello di Maurizio Repetto che ha la direzione artistica del Teatro, la nostra esperienza, la collaborazione con il Circuito Regionale (A.T.C.L.) e il Circuito Teatri OFF, è stato possibile costruire un programma vario, articolato e soprattutto di qualità e sostenibile”. 

Ribadendo l’importanza del teatro per le istituzioni, come momento di dialogo e rispondenza con la comunità, il Sindaco di Arsoli, nel suo intervento, ha sottolineato come il Teatro debba essere patrimonio e risorsa non solo di Arsoli, ma dell’intera Valle dell’Aniene, e ha poi rivolto un ringraziamento particolare al Direttore artistico, ai colleghi Sindaci, agli Assessori presenti, apprezzando il tentativo di fare una politica comune per realizzare una rete preziosa e un più stretto collegamento con il territorio; alla Regione, nei suoi rappresentanti, per i fondi concessi, purtroppo necessariamente “rimodulati” in tempi di crisi generale.
Nella cittadina di Arsoli, in questi territori, si ha un’inversione di tendenza  -ha affermato Marco Vincenzi, capogruppo PD al Consiglio Regionale del Lazio- di solito nei piccoli centri si ha spopolamento e depauperamento di risorse e cultura, qui si ha una nuova grande opportunità. E la Regione Lazio,con Lidia Ravera, è in prima fila per sostenerla”.

Maurizio Repetto spiega come nell’Officina E.S.T.  i due poli principali siano Tivoli e Subiaco. Mentre Urbano Barberini, Assessore alla Cultura del Comune di Tivoli, si dice “particolarmente felice dell’apertura del Teatro. I nostri Beni Culturali sono ‘indelocalizzabili’ e vanno valorizzati con lo spettacolo.” E non solo. Creando un sistema organico e multicomprensivo che tenga conto, nella valorizzazione, di tutte le risorse peculiari del territorio, culturali, ambientali,sociali. “Un territorio che merita una crescita. In Italia si investe cinque volte meno che in Francia”, continua Barberini, aggiungendo poi che “anche a Tivoli, grazie all’ A.T.C.L. e alla collaborazione di Officina E.S.T., dopo tre anni, si sta cercando di far ripartire la stagione teatrale.”
E a proposito di sinergie sul territorio, Tivoli ha  partecipato ad un Bando nazionale, arrivando terza dopo Ravenna e Firenze, e ottenendo così un finanziamento per un Festival delle Arti, la cui madrina sarà niente meno che la grande Franca Valeri. Il Festival, sotto la Direzione artistica di Viviana Broglio, vedrà la presenza di artisti nazionali importanti tra i quali Licia Maglietta e Paola Minaccioni, di Officina e Residenze, e avrà un’offerta molto varia.

Maurizio Repetto è passato quindi ad illustrare la nuova stagione teatrale. Stagione dedicata a  Laura Piscini, presenza luminosa, amica e instancabile animatrice culturale di Arsoli, recentemente scomparsa.

Abbiamo scelto come immagine per il cartellone un muro, nella cui crepa sboccia un fiore. Un fiore giallo. Fiore che riesce a sbocciare nel cemento. Il pubblico è la grande scommessa di ogni teatro, dal più piccolo al più grande, soprattutto in un momento di depressione  economica e morale come quello che stiamo vivendo. Ad Arsoli non abbiamo mai potuto contare su una programmazione di tipo continuativo ma piuttosto  sporadica, legata a nostri spettacoli creati sul territorio o ad input provenienti da iniziative che abbiamo promosso comeLa Provincia va in scena’, registrando a volte grandi, inaspettate affluenze, come nel caso di ‘Asso di monnezza’, di Ulderico Pesce. Noi puntiamo molto su un genere che abbiamo definito ‘popolare contemporaneo’, spettacoli cioè che attingono da elementi di  tradizione popolare e li utilizzano per esprimere qualcosa di vivo, di attuale. In questo modo pensiamo di creare interesse nelle diverse fasce di spettatori.”
Un lavoro su tradizioni e memoria svolto anche dall’Officina della Bassa Sabina, i cui rappresentanti sono presenti in sala.E aggiunge:”Don Quixote”, lo spettacolo di apertura, una produzione del Teatro Furio Camillo di Roma con la regia di Gianluca Riggi, un evento che oltre a inaugurare il teatro partecipa alla Festa dei Teatri promossa da Regione, A.T.C.L. e AGIS LAZIO, ci pare emblematico. Gli attori usano il mito di Cervantes e le maschere della Commedia dell’Arte  ma il sottotitolo è: una commedia metropolitana”.

Relativamente al tipo di spettacoli prima programmati: “Si sono  avvicendate diverse esperienze. Oltre a quelle a cui accennavo prima e che abbiamo vissuto in prima persona, ci sono stati altri coraggiosi esperimenti di cui ancora si parla, come la presenza di Moni Ovadia  o di Ambrogio Sparagna. Negli ultimi tempi il teatro ha ospitato una rassegna di teatro amatoriale,’Saperi e sapori’, popolare nella zona”.
Repetto fa notare, inoltre, come la chiusura del Teatro per due anni, abbia portato alla dispersione delle Associazioni culturali che usufruivano della struttura. Il teatro amatoriale rinasce dunque con La Fenice, momento importante, di collegamento effettivo con le realtà dei luoghi. Simbolico, il motto  “ Post fata resurgo”, posto sul davanti del palcoscenico, quello dell’Araba Fenice, che risorge dalle proprie ceneri. “ Per non interrompere questa tradizione, abbiamo creato una rassegna a parte, “Il territorio in scena“, che darà visibilità e voce alle realtà non professionali del territorio”, aggiunge il Direttore Artistico. La stagione 2014/2015 prevede anche Piccola Officina, Teatro per l’Infanzia, in convenzione con le scuole. Per la prima volta, ad Arsoli e nella Valle dell’Aniene, si ha una rassegna articolata per i ragazzi.

“Tornando al pubblico, comunque, puntiamo molto anche sul teatro ragazzi con una presenza formidabile di gruppi  di  grande esperienza come il Teatro delle Condizioni Avverse o Cie Twain, officina della danza, che presenta il suo nuovo lavoro realizzato con i sostegno della Regione Toscana / Rete Teatrale Aretina e del MIBACT. Relativamente alla Rassegna dei teatri e delle residenze, siamo convinti della forza di ogni singola proposta e particolarmente orgogliosi di alcune scelte come quella di portare ad Arsoli “Il mio nome è Bohmil” (7 marzo),spettacolo di grande poesia interpretato da Jacob Olesen che quest’anno sarà in scena, con un altro suo a solo, al Teatro Argentina. Ma ci sono molte presenze importanti come quella del Kulturni Dom di Nova Gorica con il monologo “Un attore è un attore…è un attore” (7 febbraio), del pluripremiato  autore bosniaco Zijah Sokolovic  interpretato dall’attore bilingue Franco Korosec o quella di Venti Chiavi, un’altra officina culturale regionale, con “50 lire” (17 gennaio), con Ferdinando Vaselli, vincitore del prestigioso Premio per la Drammaturgia Enrico Maria Salerno. Inoltre, avremo “Uomini terra terra”, con Giorgio Cardinali e Piero Larotonda. Per quanto riguarda le produzioni nate dal nostro lavoro sul territorio, riproporremo “Pasquarosa” (15 novembre), uno spettacolo che ha avuto molti riscontri anche in contesti nazionali (e un recente Premio, Premio Donne e Poesia n.d.r.) ma in una versione con musiche dal vivo nata dalla nostra collaborazione con giovani talenti del luogo: Andrea Cauduro e Fabio Romano Marianelli per le musiche e Alessandro Minati per la regia. Un discorso a parte merita  la mise en espace di “Posta prioritaria” (20 dicembre),testo che uscirà a breve riedito da Mondadori, il cui autore, Gianfranco Calligarich, è come noi “artista in residenza” in questa Valle che, da sempre, fornisce humus a percorsi creativi”.
Repetto introduce, dunque, un’interessante novità: “Andrà in scena anche uno spettacolo del vincitore del bando Officina E.S.T., progetto per compagnie o singoli artisti under 35 da sviluppare in residenza. Ci saranno poi iniziative per il pubblico, una tessera speciale che darà diritto a sconti sugli spettacoli, convenzioni con i ristoranti per cui sarà possibile, per chi verrà a vedere gli spettacoli, gustare, ad un piccolo prezzo, le specialità della zona, magari in compagnia degli stessi attori in un dopo teatro che immaginiamo altrettanto stimolante. Ci anima una grande passione ma speriamo soprattutto di appassionare il pubblico, di creare con esso quel dialogo vitale e necessario fatto di forza e partecipazione”.

Luca Fornari, Presidente di A.T.C.L., nota come tutti questi avvenimenti non siano casuali, ma frutto di un lavoro coraggioso e determinato. “Assistiamo alla riapertura di uno spazio bello… La Giunta Zingaretti si è impegnata a fondo per la riapertura dei teatri pubblici, per creare una rete sul territorio, attraverso l’operato vitale delle Officine. Una giornata come questa fa certo piacere, abbiamo ora un nuovo presidio” . È attraverso queste  resistenze sui territori che si può ripartire per una capillare diffusione della cultura teatrale.

Emozionanti, le parole di Lidia Ravera, Assessore alla Cultura della Regione Lazio.“Sono contenta di essere qui, lo sono per sincera passione. Ho in uggia i discorsi del ‘faremo’. Sono qui per dire ‘abbiamo fatto”.
La Regione ha stanziato dieci milioni per la riaperturadi 33 teatri pubblici,  il Teatro Comunale La Fenice è il primo dei teatri comunali restaurati con il contributo della Regione Lazio.  Ravera si dice in pena per i possibili tagli alla cultura, “vorrei  che i teatri fossero nei luoghi come le chiese””. Osserva che  “il Teatro di Arsoli è quasi perfetto, con una stagione che comprende ogni tipo di spettacolo, dal professionale, a quello per i ragazzi, a quello amatoriale. Anche il teatro amatoriale può diventare professionale, ma solo nel confronto con il pubblico”. Il teatro crea legami con la popolazione. “Il teatro è un luogo dove uno porta il corpo. Luogo di comunità, ecclesia . È l’ultimo luogo sacro, in tempi senza religione o ideologia. è celebrazione della πόλις,  polis, della ‘politica’, in senso alto”. Ed ha poi aggiunto:   “I foyers sono luoghi di dibattito, luoghi di discussione. C’è una crisi dei consumi culturali, una flessione dovuta alla rassegnazione, negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad una sospensione della fiducia e dell’amore per la cultura. Ho visitato la Scuola di Arsoli, e ho trovato un collettività attiva e decisa a riprendersi la bellezza”.

A conclusione della cerimonia, una gradita sorpresa. Nella piazza dove ha luogo il  Teatro, lo stand degli  “Amici della fagiolina”, tipico prodotto del luogo (ecotipo di  fagiolo), che è stato offerto agli ospiti insieme ad altre prelibatezze. Stand che sarà presente al Salone del Gusto di Torino e all’ Expo 2015.

In serata, il canto, la festa per la rinascita de La Fenice : va in scena Don Quixote, lo spettacolo di apertura.

Uno scoppiettante Gianluca Riggi, con Flavio Ciancio e Piergiorgio Pugliese, altrettanto forti e vibranti, attraverso i modi della Commedia dell’Arte, interpretano una surreale storia ispirata all’eroe di Cervantes. Il  binomio classico padrone-servitore,  il Pantalone e lo Zanni, della Commedia,  torna nella coppia Don Chisciotte-Sancho Panza, che qui diventano il Marchese e Rugo, in perenne ricerca di cibo e avventure.Dulcinea, per la quale Don Chisciotte perde letteralmente la testa, è  un’eccentrica, irresistibile Madonna che conquista dal primo momento in cui sale, nuvola azzurra,sul palco con il suo canto soave… “Nel tuo cuore, l’anima del mondo”, la frase incisa su uno smeraldo da cui tutto ha inizio, che sfolgora come l’interpretazione dei tre bravissimi attori.
Gianluca Riggi, autore del testo liberamente ispirato al Don Quixote de la Mancha di Miguel Cervantes, e regista dello spettacolo, ne dà un’originale lettura in maschera. Nel Marchese, restano i tratti tipici della creatura di Cervantes: il desiderio di avventure  fantastiche, la stralunatezza, l’amore vibrante ed esaltato per una dama da conquistare e servire in maniera totale. Vessa l’agile e scattante Rugo, e palpita per la sua bella. Ma la scrittura stravolge in una visione metropolitana la storia originale, ambientandola a Roma, e romano-laziale è il dialetto parlato dai nostri. Uno spettacolo bello e particolare, pieno di energia, dove l’uso della maschera richiede una notevolissima capacità tecnica per gli attori, che nell’interpretazione dei personaggi non si risparmiano, alternando comicità pura a momenti di tenerezza e riflessione.
Lo spettacolo andrà di nuovo in scena a febbraio, presso il Teatro Furio Camillo di Roma.

E sia, “nel teatro, l’anima del mondo…

 

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Tullia Ranieri ha al suo attivo numerose esperienze artistiche. Scrittrice e attrice, collabora con varie Associazioni culturali. Suoi testi sono pubblicati in Antologie varie e su siti Internet. Si è dedicata a progetti sperimentali di diffusione della poesia nelle scuole e alla scrittura e regia di spettacoli e percorsi poetici. Fa parte del gruppo di Scrittura Collettiva di Fefé Editore. Adora Adonis.

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