In Materia Prima (la mia vita in campagna) di Eugenio Giliberti da Dino Morra Gallery, nulla è lasciato al caso nella ossessiva catalogazione a catturare l’inafferrabile spudorata libertà della campagna.
Ritmo severo nel rigore a non perdere stagioni, pezzi di corteccia, fioriture, frutti. Annotazioni organizzate dal respiro che matura timore di dimenticare e perdere memorie nelle forti oscillazioni dei radicali cambiamenti.
Un passo attento, alimentato da simmetrie di nodi e rami, quadratini colorati a cera e pigmenti, nutrito dall’avanzare di numeri e radici nella geometria di condizioni meteorologiche, riflessioni sul raccolto dei pensieri, delle abitudini, di piccoli gesti che fanno grandi gli uomini.
Cataloghi di meleti ed emozioni fin dentro la linfa, e sapori, ad indagare il peccato originale o il veleno avido di beltà.
Circostanza spenta ai sentimenti spogliati, mortificati da scosse e strumentalizzazioni volte al consumo, alla finta consolazione.
La semplicità nella sua ricchezza di muto sapere e tempo lento, guarda i giorni col profumo delle mele, in grandi piatti e fogli disegnati a saziare di saperi, evoluti contadini che della terra fanno un’arte.
Informazioni: Eugenio Giliberti Materia Prima (la mia vita in campagna)
- fino all’08 febbraio 2024
- Dino Morra Gallery, Napoli – Via Alabardieri 1
- https://www.dinomorragallery.it/
- galleriadinomorra@gmail.com
Enza Monetti è una artista italiana, vive a Napoli, scrive di mostre per un’indagine approfondita che ritiene completi il suo fare arte e che propone al pubblico nello specifico sviluppo civile della relazione tra creatività, pensiero, psiche.
Convinta che l’arte sia la visionaria ricerca di umana autenticità che aiuti ad uscire dalla zona di rassegnazione e abitudine, con un suo sguardo trasversale, guidata dall’emozione per i lavori dei suoi colleghi, noti o meno, propone l’esperienza personale, nutrita di valore poetico ed empatico, come esercizio di riflessione per se stessa, e proposta di lettura altra, per coloro interessati al contemporaneo.
