Vietnam today è la personale di Daniele Rossi alla Galleria Tibaldi Arte Contemporanea di Roma, a cura di Massimo Ciampa.
Rossi ha sposato una donna vietnamita con cui ha fatto vari viaggi ad Hanoi. Dopo un lungo periodo di osservazione degli usi e costumi di questa nazione è arrivato a pensare ad un progetto per cui l’umanità che vi vive viene indagata nella sua complessità: mentre da una parte le tradizioni sono ben radicate nella popolazione, i vietnamiti di oggi tendono a realizzarsi in un contesto sociale di grande fermento, dove la crescita economica e la contemporaneità assumono un peso sempre maggiore. Rossi fotografa monumenti e luoghi del passato, che si relazionano con persone e i loro mezzi di trasporto, che passano davanti agli edifici e ai luoghi. E mentre i palazzi, i templi, gli incroci stradali, sono immobili, grazie ad una lunga apertura del diaframma della macchina fotografica, le persone e i mezzi di trasporto appaiono sfocati quando sono in movimento. Questo perché il concetto che l’artista vuole esprimere è che il passato resiste nella sua immobilità mentre si confronta con una popolazione sempre più dinamica e aperta al nuovo.
Ma cosa fotografa Rossi? Un’antica prigione dove, durante la guerra, erano stati rinchiusi personaggi famosi; due pagode; il tempio della letteratura che, costruito nell’anno mille, è diventato la prima università del Vietnam; un ponte costruito da Eiffel durante l’occupazione francese; un incrocio che, per la sua forma, è chiamato dente di balena; due templi sul lago di Hanoi dove vive una tartaruga antichissima che si dice porti fortuna; oppure un binario del treno su cui si svolge un mercato e, quando passa il treno, i commercianti tirano indietro le merci. Questo contrasto fra le persone che rappresentano il Vietnam contemporaneo e le tradizioni vietnamite contrassegna anche l’allestimento della mostra. Innanzitutto le foto sono state stampate su carta Do, una carta tradizionale del Vietnam ricavata dalla corteccia del Rhamnoneuron balansae, la stampa è stata fatta con un vecchio plotter canon che ha subito delle modifiche cromatiche, unico modo per raggiungere il risultato voluto; mentre le cornici sono fatte di bambù. La carta Dò, quindi, di fattura antica, viene accompagnata con la fotografia, arte contemporanea. Il bambù, poi, è una pianta tipica del Vietnam che, per come viene utilizzata, permette di far vibrare le foto al passaggio delle persone come vibrante è il progresso che si sta attuando in questa nazione.
Info mostra
- Fino 20 maggio
- Galleria Tibaldi Arte Contemporanea, via Panfilo Castaldi 18, Roma
- Contatti: cell. 366 307 0234 r.s.tibaldi@gmail.com
- http://tibaldiartecontemporanea.com
Claudia Quintieri, classe ’75, è nata a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Lettere indirizzo Storia dell’arte. È giornalista, scrittrice e videoartista. Collabora ed ha collaborato con riviste e giornali in qualità di giornalista specializzata in arte contemporanea. Nel 2012 è stato pubblicato il suo libro "La voglia di urlare". Ha partecipato a numerose mostre con i suoi video, in varie città. Ha collaborato con l’Associazione culturale Futuro di Ludovico Pratesi. Ha partecipato allo spettacolo teatrale Crimini del cuore.
lascia una risposta