Arte Fiera 2019. Una panoramica

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ArteFiera 2019

L’inizio dell’anno porta sempre certezze… come i giorni freddi della merla e Bologna invasa dal contemporaneo. La novità di quest’anno è il direttore artistico di Arte Fiera, Simone Menegoi.

E tra gli stand si nota aria di rinnovamento. Menegoi inserisce un nuovo metodo di partecipazione per le gallerie, incentivando presenze monografiche o con pochissimi artisti. Gli espositori hanno accettato con entusiasmo questo cambiamento ed anche alla kermesse, a mio avviso, ha giovato.

Quindi molti Solo Show’, come ad esempio alla galleria Marcolini, che in collaborazione con lo Studio Stefania Miscetti (Roma), ha presentato Silvia Giambrone con una serie di opere sul lavoro domestico (purtroppo solo femminile) e sulle prevaricazioni, soprusi e violenze ad esso legate. Ricami e oggetti di casa come cornici o specchi dai quali spuntano grandi spine, metafore della sofferenza e del dolore anche fisico.

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ArteFiera 2019

Anche Spirale Arte ha proposto un unico approfondimento: su Giosetta Fioroni; lo stand monografico di Conceptual (Milano) è stato dedicato ad una serie di opere degli anni ’70-’80 di Robert Rauschenberg: Combine-painting ed altri lavori realizzati dall’artista durante dei viaggi in India, Giappone e Cina. Piero Atchugarry è una  galleria che fa residenze per artisti che provengono da tutto il mondo, in Uruguay e con sede a Miami, e ha creato un allestimento, in fiera, con un unico artista:  Tulio Pinto.

Altra artista singola per Monitor (Roma), con Elisa Montessori: tele ad olio o grafite e pastelli molto raffinate nel segno e nella composizione. Da segnalare anche  i monocromi di Phil Sims alla Osart Gallery.

Da Guidi & Schoen si sono viste opere di due artisti che lavorano da anni con la galleria: Giacomo Costa, con i suoi paesaggi in leggero movimento costruti su videobox, e Andrea Chiesi con soggetti quali le architetture industriali. La galleria  Continua ha proposto Loris Cecchini con Wallwave Vibration: un rilievo a parete, con vibrazioni circolari che escono fuori dal muro come onde increspate. E poi Ornaghi & Prestinari con l’opera Salvia che sembra una rappresentazione dal vivo di un quadro di Morandi.

Poi ci sono gli immancabili artisti moderni, come Vicotr Vasarely con i suoi arazzi alla galleria Verolino,Schifano-Mafai  alla Campaiola studio d’arte. Infine Fabrizio Cotognini (ultimo vincitore del Premio Cairo) alla Prometeo Gallery con un interessante lavoro: un libretto di appunti e schizzi a penna e inchiostro rosso con figure animali e personaggi di altri tempi.

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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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