Viterbo contemporanea. Spazi dell’Arte e della Cultura

In un periodo come l’attuale, di tensioni sociali, politiche e internazionali e di profonda crisi economica, anche Viterbo, come molte città, risente di uno stagno e di chiusure continue di attività soprattutto nel centro storico.

Tanti esercenti, ma non solo loro, cercano di trovare e dare impulso e continuità di vita e di lavoro ed è consolante vedere come anche l’arte contemporanea si unisca a questo spirito di resistenza e rinascita. Vi raccontiamo qui di alcune delle esperienze e degli spazi più rilevanti nel settore.

Black Liquid Art Africa è uno spazio che ha aperto nel luglio del 2022, ma i suoi proprietari lavorano nel contemporaneo da circa 20 anni. Antonella Pisilli. curatrice d’arte, e Massimiliano del Ninno, esperto e mercante dell’arte africana contemporanea, aprono la loro prima galleria a Viterbo nel 2003.

Si chiamava Kyo Art Gallery, nata dopo una lunga esperienza di Antonella come curatrice presso la galleria Sala 1 di Roma, trasformata poi negli anni di studio e di ricerca insieme a Massimiliano, in Kyo Noir con l’unico focus su l’arte africana. Black Liquid art Africa ora è una galleria sita in Via San Tommaso 55; per le mostre lì curate, sono esposte solo opere della collezione che i titolari acquistano direttamente dagli artisti; tale collezione è diventata sicuramente una delle più importanti dell’arte africana in Italia.

Un lavoro di passione e di qualità impeccabile il loro, acquisendo artisti come Cheri Samba, Soly Cissè, Aboudia, Armand Boua, Frèdèric Bruly Bouabrè, Esther Mahlangu, Gonçalo Mabunda, Malick Sidibè, Bodo, Cheri Cherin, Moke, Owusu Ankomah, Olamilekan Abatan, Feraul Fosso, Roberto Pare e tanti altri. La Galleria per  Pisilli, del Ninno, è un punto di connessione fisico con il territorio, pur se, anche ormai da tempo, si rivolgono ad un pubblico internazionale con l’intento di promuovere e valorizzare questa arte in Europa e non solo.

Per info: www.blackliquidart.com/ it/ o sul loro Profilo Instagram black_liquid_art_africa

A febbraio del 2022, l’assessorato alla cultura del Comune di Viterbo pubblica un Bando “per il riuso e la riqualificazione di spazi inutilizzati, sfitti o degradati presenti all’interno del centro storico per ­­­­supportarne la riattivazione”.

Nel momento in cui scrivo, ne è stato assegnato solo uno (un secondo spazio è ancora in via di formalizzazione) in comodato d’uso: a Fabio De Benedettis. L’artista romano, alla fine degli anni ’90 si trasferisce a Londra specializzandosi in ritrattistica e fotografia concettuale, per poi viaggiare a lungo e tornare in Italia con un grande bagaglio di esperienze professionali e personali.

La sua ricerca artistica incrocia fotografia dal vero, indagine d’introspezione, analisi della realtà e delle sua varie componenti creando un forte impatto comunicativo nello spettatore.

Il reale è un punto di partenza dal quale De Benedettis poi si allontana per  focalizzarlo al meglio nelle sue opere, fotografiche e non. Nello studio, sito in Via A. Saffi n. 65, alterna mostre personali evidenziando i suoi vari studi e produzioni, come ad esempio la Natura inglobata nella resina o i  lightbox che assorbono realtà e finzione: tutto mediato dalla fotografia e dal suo sguardo che entra nel profondo delle cose.

www.fabiodebenedettis.com o sul suo Profilo Instagram fabio.debenedettis

Inter Artes è uno luogo al quale sono molto legata: si tratta di un palazzetto medievale situato in Via della Volta Buia 36 in pieno centro, fu rifugio dalla peste nera di Papa Innocenzo VII.

Il palazzo è stato da poco acquistato da Barbara Aniello storica dell’arte, musicologa, violoncellista che da anni si occupa Estetica comparata delle Arti ed è docente alla Pontificia Università Gregoriana.

Una volta acquisito, Barbara decide di lasciare questo spazio storico esattamente come lo aveva recuperato e risistemato la precedente proprietaria, l’architetto Giovanna Scappucci.

Ridando vita ad un percorso d’arte già avviato e decidendo di utilizzarlo come luogo di incontro di pittura, musica, scultura, poesia e aperto anche alla formula della residenza d’artista e al Carnet de voyage. Ha inaugurato una prima mostra diffusa sui tre piani della casa, dal titolo Poiesis versione integrale ridotta l’artista è Marco Ferri.

‘Per comprendere un’opera d’arte ci vuole una sedia’ ed è proprio una sedia posta all’ingresso di Inter Artes che invita il visitatore ad accomodarsi per poi vedere con tutta calma l’opera di Marco Ferri. Artista che vive e lavora a Tarquinia (VT), il suo lavoro che si può trovare in numerose collezioni pubbliche e private sia in Europa che negli Stati Uniti, utilizza la forma scultorea per uscire dalla bidimensionalità e dare forma alla sua poetica.

Legno alla cera d’api vergine, colori ad olio agli acidi e lino antico costruiscono geometrie e forme astratte.

https://instagram.com/barbaraaniello?igshid=YmMyMTA2M2Y=

_VU//VETRINA VETUS URBS_VITERBO. Nella centralissima Via Roma c’è un negozio Égreen che in alcune serate a sorpresa si trasforma e mette l’arte in vetrina.

All’improvviso e volutamente, senza grandi comunicazioni, succede di trovare una luce che con professionalità e coraggio accende la curiosità dei passanti. In una dualità di intenti, questa unione tra un distributore di energia e l’arte contemporanea, diventa uno scambio molto interessante.

Grazie all’incontro del presidente dell’azienda milanese Carlo Puglisi Alibrandi e l’artista Lucrezia Testa Iannilli, nasce nel 2020 il progetto _VU basato su residenze con performance finale e autoproduzione di una rivista dal titolo PHOTOZINE che affronta le tematiche della fotografia contemporanea.

Gli ultimi artisti ad essere ospitati sono stati Giada Vailati e Francesco Sacco  (produzione Cult Of Magic) con un lavoro studiato attorno al personaggio di Ofelia e al rapporto con il possesso del corpo destinato al sacrificio per l’espiazione di peccati altrui.

Consiglio di seguirli sulla loro pagina Instagram e inviare un messagio in direct con la vostra mail, vi riscriveranno per tenervi aggiornati dei prossimi eventi.

https://instagram.com/vu_artistrunspace?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Questi sono alcuni degli spazi da tenere d’occhio per chi vive a Viterbo o chi viene in visita in questa città non solo medioevale e rinascimentale, ma anche contemporanea.

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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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