Being Eriko film biografia sulla vita straordinaria della pianista classica e performer giapponese

Così, con le parole di Eriko Makimura inizia il film Being Eriko, del regista danese Jannik Splidsboel:

“All’età di due anni suonavo il piano, a cinque la mia prima competizione. Dicevano che ero un genio e già sapevo che la vita per me non sarebbe mai stata facile.”.

Si tratta di  un racconto intimo, personale, della vita straordinaria di questa pianista classica e performer giapponese. Vita che nei primi anni cerca di adattarsi ad una ferrea educazione familiare e scolastica, e che poi invece  Eriko ribalta totalmente e trasforma grazie al suo ‘terzo occhio’. La rigidità e la compostezza musicale vengono da lei totalmente rielaborate in un grande e liberatorio lavoro performativo.

I ciliegi in fiore a Kobe (la sua città natale), la malinconia, lo smalto azzurro o rosso, gli amici come la drag queen Ramona Macho, poi il mondo con le strade di Berlino, La Danimarca e il festival delle arti performative in Polonia, ma soprattutto Chopin e il sogno dello Steinway. Sono alcune delle parti fondamentali della storia di Eriko, in continuo mutamento  e sperimentazione, unite però da una sottile trama nella quale si intravede una grande necessità, quella di generare in lei una sorta di catarsi che  possa consentirle una riappacificazione con tutta quella durezza di norme e costrizioni subite fin da piccola.

Il regista in questo docufilm si muove con immagini che non sovrastano mai il racconto;   inquadrature,  luci e colori, aiutano in maniera discreta lo spettatore a vedere e ad ascoltare la narrazione, senza distrazioni. Splidsboel da attento osservatore, analizza sia l’aspetto umano che quello professionale della   protagonista, seguendola nelle sia esibizioni pubbliche che nel privato per cinque anni. Mettendo poi in video  Being Eriko con estrema delicatezza e grande sensibilità,  lasciando al pubblico una fluida visione di un personaggio così complesso e carismatico.

Jannik Splidsboel è un pluripremiato regista e produttore danese, che si è formato tra Copenaghen e Roma. Ha diretto numerosi cortometraggi e documentari, invitati in più di 300 festival internazionali e distribuiti in tutto il mondo. Tra questi, The Monster cortometraggio premiato al Giffoni Film Festival, e i due documentari How Are You (2011) sul duo di artisti Elmgreen & Dragset e Misfits (2015) sulla dura realtà della gioventù LGBTQ nella cintura biblica americana, a Tulsa in Oklahoma, entrambi selezionati alla Berlinale nella sezione Panorama.

Presentato in anteprima all’interno del 16° Biografilm Festival (sezione Art&Music), la proiezione di Being Eriko è stata organizzata in collaborazione con MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

immagine per Being Eriko

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Serena Achilli, studiosa appassionata d'arte contemporanea, è curatrice indipendente e direttore artistico di Algoritmo Festival. Scrive per raccontare la propria contemporaneità cercando con cura pensieri e parole. Ha un Blog in cui c'è tutto questo e altro ancora.

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