Premio Demattè a un giovane filosofo per Dante Alighieri: Stefano Pelizzari.

Stefano Pellizzari all'nterno della Biblioteca Comunale di Trento - ph. Alessio Coser

Il Premio Demattè 2018 va al laureato in Filosofia Stefano Pelizzari. Una borsa di studio da 25mila euro per approfondire il suo progetto di ricerca sul pensiero di Dante alla Columbia University, al fianco dei filosofi Achille Varzi e Teodolinda Barolini. Le intuizioni del sommo poeta sul ragionamento astratto in condizioni di incertezza offrono spunti di grande interesse nell’ambito della Teoria della decisione applicata a ambiti economici e finanziari.

immagine per Stefano Pelizzari
Stefano Pelizzari all’nterno della Biblioteca Comunale di Trento – ph. Alessio Coser

E lunedì 26, nella sede di ISA alle Albere, dopo la premiazione – con il Presidente del premio Demattè, Michele Andreaus e alcuni membri dell’Associazione Amici Dematté, tra cui Roberto Nicastro e Rudi Bogni in collegamento da Londra –  è stato lanciato il nuovo bando.

Questo prevede una nuova borsa da 25mila euro destinata a laureati e laureate, dottorandi e dottorande dell’Università di Trento o trentini che abbiano conseguito un titolo in altro ateneo, per compiere all’estero un periodo di ricerca e specializzazione.

Anche in questa edizione saranno valorizzati i progetti di tutte le aree scientifiche, purché abbiano una declinazione di carattere economico, manageriale e aziendalistico, nel senso più ampio del termine. In particolare quelli che si occuperanno di imprenditorialità, imprenditorialità sociale, innovazione sociale e social care, fintech e innovazione finanziaria, coesione sociale, sostenibilità e energie rinnovabili, approccio umanistico e basi filosofiche a supporto delle decisioni economiche e manageriali, ricerca di nuovi paradigmi economici e modelli di business.

“Forse tu non pensavi ch’io löico fossi!” dice beffardo il diavolo mentre ghermisce l’anima di Guido da Montefeltro in un passo del celebre canto dell’Inferno (il 27esimo) dedicato ai consiglieri di frode.
Dante descrive il diavolo come un logico, fine ragionatore, capace di discernere con chiarezza e di descrivere con i suoi sillogismi i rapporti di causa effetto. È solo uno dei tanti indizi che si ritrovano nelle opere di Dante e che mostrano le intuizioni del poeta nel campo del ragionamento astratto in condizioni di incertezza.
La capacità di confrontare costi e benefici delle nostre possibili azioni e di calcolare correttamente le conseguenze di scelte individuali e collettive sono anche oggi abilità cruciali. Soprattutto nelle economie di tipo finanziario, dove l’imperativo è quello di dominare l’incertezza attraverso logica e razionalità.
Dante ha dunque qualcosa da suggerire anche su questo fronte.
Un “economista ante litteram” che nelle sue opere usava logica e metodi formali di ragionamento di stampo scientifico-matematico di grande attualità. È la tesi sostenuta da Stefano Pelizzari, laureato in Filosofia all’Università di Trento nel progetto di ricerca che gli ha permesso di vincere il Premio Demattè 2018.
Grazie alla borsa di studio del valore di 25mila euro, Pelizzari potrà approfondire i suoi studi negli Stati Uniti al Dipartimento di Filosofia della Columbia University al fianco di Achille Garzi e Teodolinda Barolini, docenti di Filosofia e autorità indiscusse del settore.

Con l’attribuzione della borsa di studio a un filosofo – per la prima volta dopo tanti economisti e sociologi – il Premio Demattè riconosce un approccio originale, promettente non soltanto in ambito letterario e filosofico, ma anche per quanto riguarda la logica e la teoria della decisione, discipline rilevanti per la nostra economia e per le scelte di impresa all’interno del mercato.

Spiega Pelizzari:
«Il pensiero formale e la combinazione di metodi induttivi e deduttivi hanno radici profonde nella storia della nostra civiltà. Riferimenti che non si limitano solo all’ambito matematico e scientifico, ma che si estendono anche ai contributi di alcuni dei più importanti padri della nostra cultura umanistica e filosofica.
Il mio progetto vuole essere un tributo al pensiero di Dante Alighieri, alla sua capacità di parlare ancora al nostro tempo.
A partire dall’analisi testuale e linguistica di alcune sue opere – tra cui in particolare il trattato politico sulla Monarchia – cercherò di mettere in luce i nessi e le somiglianze di alcune sue intuizioni originali con alcuni sviluppi teorici contemporanei.
Nella prima parte del progetto analizzerò le caratteristiche che risultano tipiche del suo stile argomentativo peculiare per mettere in evidenza gli strumenti formali di cui si serve per trattare materie che spaziano dall’ambito scientifico a quello politico e sociale.
Cercherò poi di trarre spunto da alcune delle argomentazioni analizzate per riflettere in senso più ampio e attuale sul rapporto fra induzione e deduzione all’interno di contesti tematici caratterizzati da incertezza. Aspetti cruciali anche per quanto riguarda la teoria della decisione in ambito economico e finanziario».

Info

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Luca Barberini Boffi, ex imprenditore nel mondo della carta stampata.
Esperto di comunicazione e di arti visive, vive tra Milano, Roma e Strasburgo, dove risiede. Organizza convegni internazionali su Beni Culturali e collezionismo, scrive su testate di settore. Viaggia molto all’estero per lavoro e per passione. Collabora saltuariamente come consulente artistico nel Maine, U.S.A.

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