IndipendenteMente #53. Siamo stati anche felici di Viviana Guarini

immagine per Viviana Guarini, Siamo stati anche felici

«Non abbiamo particolari meriti nel restare vivi più a lungo su questa terra. Siamo solo fortunati. Quando questa consapevolezza si schianta con la quotidianità può avere un impatto devastante a cui si può sopravvivere soltanto cercando un senso»: è la Mente che parla, divenuta personaggio nell’opera di Viviana Guarini Siamo stati anche felici (Les Flâneurs Edizioni).

In questo testo si mette in scena un intenso dialogo tra la Mente e l’Anima, che lottano emotivamente per affermare le proprie verità.
La Mente è completamente distrutta dal dolore, è cinica e rassegnata – Non provo alcun tipo di emozione. Mi sento vuota. Mi sento morta, afferma, e, se da un lato si vittimizza, dall’altro non si può non pensare che forse ha davvero sofferto troppo, e ora non ha più le risorse per rialzarsi e lottare; è arrivata al punto in cui ha addirittura paura di essere felice, perché sa che poi questo stato di grazia finirà.

immagine per Viviana Guarini, Siamo stati anche feliciL’Anima si mostra invece grintosa, combattiva e sicuramente più saggia della Mente; è come se lei avesse già capito come si sta al mondo, è come se lei avesse ormai interiorizzato una verità difficile da accettare: la vita è un miracolo anche quando ci offre solo dolore, perché si può partire da esso per evolversi, così come si può lavorare sulla nostra fragilità e renderla un punto di forza –  «Tocca esercitarsi a sentirsi vivi, finché si è vivi. A custodire sia il dolore che la meraviglia. A vedere la vita per quella che è».

La risposta, per l’Anima, è nel vivere, nell’abbandonarsi al flusso dell’esistenza essendo sempre grati per ciò che si ha, amando il più possibile, sentendo il più possibile – «Amare è urgente. Vivere è urgente. Dare un senso alla nostra vita è urgente».

L’autrice non ci chiede di dimenticare la paura, ma ci ricorda che è al di là di essa che vive la bellezza; l’arte della felicità si impara lentamente, e bisogna avere consapevolezza del fatto che ogni ricerca della gioia presuppone inevitabilmente la possibilità di perderla lungo il cammino.

L’Anima conduce la Mente in un percorso di guarigione che ha come punti fermi l’accettazione del dolore, della perdita e soprattutto della nostra fragilità: «Abbiamo bisogno di riconoscerci nella debolezza, nella vulnerabilità, nelle lacrime, nelle paure. Se non sapremo passare attraverso il dolore che ci vede tutti come uomini e donne anche capaci di sanguinare, la guarigione più importante, quella dell’anima, non arriverà mai».

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Isabella Molonia, è una giornalista pubblicista siciliana, ha una laurea triennale in Scienze della Comunicazione e un biennio specialistico in Metodi e linguaggi del giornalismo. In questi anni ha inoltre collaborato con diverse realtà editoriali locali. Attualmente collabora con il gruppo editoriale Citynews. Alla formazione universitaria ha associato quella musicale conseguendo una laurea triennale in Canto Jazz presso il Conservatorio A. Corelli e una laurea specialistica in Discipline musicali indirizzo Interpretativo-Compositivo Jazz.

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