Cruor di Renata rampazzi riflette sul sangue versato, su quello delle donne e sulla violenza di genere

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Renata Rampazzi, Ferita

Ci sono due storici dell’arte di lungo corso a commentare  la mostra in corso al Museo Bilotti di Villa Borghese a Roma, CRUOR di Renata Rampazzi, esposizione qui allestita dopo essere stata presentata alla Fondazioni Cini di Venezia.

Maria Vittoria Marini Clarelli, già direttrice della GNAM di Roma e ora Soprintendente ai Musei Capitolini, ne chiarisce  le premesse fondamentali, poste già nel titolo.  In latino Sanguis è il sangue vivo, che scorre. Cruor è invece il  sangue versato  dalle ferite, ma anche il sangue femminile versato con violenza, e infine il sangue mestruale.

Nella pratica di Rampazzi (Torino, 1948). grumi di colore danno tutte le gradazioni possibili del Cruor “che si può iniziare a lavare senza poter finire ancora, dopo molti anni…”.

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Renata Rampazzi, Ferita

Tanti gli aspetti simbolici, tra spessori e tracce su tele e garze macchiate di quarant’ anni di vita creativa. Un lavoro che si voleva “denuncia” – ricorda l’artista – ma che trova la sua più profonda valenza in una cifra materica forte ed originale, partita dall’informale dell’alunnato con Emilio Vedova e maturata e trasformata nell’oggi, senza tentennamenti, “senza aggiungere violenza alla violenza: nulla di realistico, ma che fosse lo strazio delle vittime”. Perché  è anche vero che per lo più “il carnefice resta pulito, la vittima sporca(ta)”. La mostra “forse lava questa memoria indelebile”. Senza retorica.

Claudio Strinati ripercorre criticamente  le tappe creative dell’artista, dalle tele più antiche e dai bozzetti fino alla grande installazione della Fondazione Cini, ricondotta qui a dimensioni più raccolte e silenziose.

Invitando a soffermarsi sul  video di Giorgio Treves, che documenta l’artista al lavoro, testimoniando  tutta la necessità e la spontaneità della procedura pittorica. Rivelatore e prezioso – secondo Strinati- come lo furono i documentari su  Fontana che si prepara al taglio, che “sta per colpire”. O quelle di Burri ( il pennello infocato di Cesare Brandi).  In effetti mostrano  gli artisti mentre attaccano la loro opera d’arte. Per Fontana con l’esattezza del taglio, che doveva essere fulmineo, immediato mentre si misurava col concetto di spazio.

Nel video di Treves si può percepire il senso profondo del lavoro di Renata Rampazzi, riconoscendo un certo parallelismo, nel partire dall’ alto e scendere in basso senza sbavature, col lavoro dei grandi del suo tempo, da Fontana a Vedova. Le garze sono stese per terra, delicatissime quasi impalpabili, in un atto artistico che ricorda Pollock col suo dripping,  in un  atteggiamento sacrale .

“Qui è un gesto-metafora del Cruor, di quanto esce fuori dalla lacerazione del corpo di donna. Qualcosa che va a confinare colla sparizione, col taglio di Fontana.  Si passa dalla tragedia ad una sorta di catarsi inconsapevole”.

Come voleva Aristotele si deve accompagnare l’osservatore verso la conclusione dell’esperienza che riscatta la tragedia nella catarsi. Il video evidenzia questa chiave di lettura, mostra la pittura come processo esperienziale, oltre la pura piacevolezza estetica.

Info mostra

  • Renata Rampazzi – Cruor
  • dal 17/09/2020 al 10/01/2021
  • A cura di Claudio Strinati
  • Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese
  • Viale Fiorello La Guardia – 00197 – Roma
  • www.museocarlobilotti.it
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Laureata e specializzata in storia dell’arte all’Università “La Sapienza” di Roma, ha svolto, tra 1989 e 2010, attività di studio, ricerca e didattica universitaria, come borsista, ricercatore e docente con il sostegno o presso i seguenti istituti, enti di ricerca e università: Accademia di San Luca, Comunità Francese del Belgio, CNR, ENEA, MIUR-Ministero della Ricerca, E.U-Unione Europea, Università Libera di Bruxelles, Università di Napoli-S.O Benincasa, Università degli Studi di Chieti-Università Telematica Leonardo da Vinci. Dal 2010 è CTU-Consulente Tecnico ed Esperto del Tribunale Civile e Penale di Roma. È autrice di articoli divulgativi e/o di approfondimento per vari giornali/ rubriche di settore e docente della 24Ore Business School.

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