FeliCittà. Elogio del Contemporaneo in attesa del Fu Turismo

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Nel fine settimana del 12-14 maggio 2023 a Roma è andato in scena Tuttacittà, l’Art Weekend a cavallo della Notte dei Musei di Sabato 13 e con 32 gallerie di arte moderna e contemporanea aperte per tutto il giorno ad accogliere migliaia di visitatori, appassionati, collezionisti e semplici curiosi che si sono incontrati in questi luoghi del sapere evolutivo sotto l’egida culturale della disciplina espressiva più antica della storia.

L’iniziativa è partita ed è stata gestita da un comitato organizzatore di 5 galleriste e galleristi la cui fatica e il cui mirabile impegno posso soltanto immaginare e quindi divulgare, abituato come sono a informare sul talento e le eccellenze.

Le gallerie romane andrebbero premiate con una informazione urbi et orbi. La notizia è speciale: Roma si difende dal passatismo retorico dell’arte antica spacciata per prodotto di consumo, un veleno che ha distrutto già decine di civiltà come la nostra, dall’Egitto alla Grecia, mentre il sistema dell’arte contemporanea mette al mondo artiste e artisti di nuova generazione per rinnovare sguardo, visione e patrimonio.

Mai credere di non poter fare di meglio dei nostri padri; è il miglior modo di diventare un protettorato turistico e mandare a riposo le sinapsi. Vendere il Colosseo è molto più svilente che costruirne di nuovi. Vivere di eredità svuota il senso stesso di persone libere e autonome.

La ragione per cui scrivo dell’Art Weekend più bello, emozionante, arricchente e divertente della storia di Roma, oltre agli ovvi e leciti interessi personali nel mercato dell’arte contemporanea, come ognuno di noi li ha nel suo campo, sta nell’ammirazione per queste 32 gallerie romane che resistono nonostante la palude istituzionale e l’indifferenza della città – salvo le nicchie illuminate, come avviene da millenni – per un valore che non solo produce immaginario di nuova generazione, non solo aumenta la velocità delle sinapsi di 70 volte (noi lo sapevamo già ma la gente che non usa l’istinto ha sempre bisogno di prove e ci hanno pensato le neuroscienze di tutto il mondo), non solo rinnova il patrimonio culturale permanente e immateriale di Roma, non solo trasmette al mondo evoluto che siamo capaci anche noi di fare ricerca e scoprire nuovi modi e nuovi mondi, ma in aggiunta a tutto questo il sistema dell’arte contemporanea è in grado di generare 70 MLD di euro di fatturato che produce ricchezza diffusa ben oltre l’arte stessa, dato che il gettito poi si ridistribuisce tra trasportatori, falegnami, operatori e artigiani.

Cioè l’arte genera sviluppo anche per le attività labour intensive; lo sapevate? Bastava pensarci, per la verità. Ma la politica non ci arriva e insiste a tenere l’IVA più alta al mondo proprio sul bene che il mondo ci chiede di più. Geni incompresi, IVA compresa.

Come ormai sappiamo da decine di studi, l’arte produce crescita collettiva in modo diretto e indiretto e in dimensioni enormi, molto più dell’immobiliare o dell’automobile.

Per non parlare dei viaggiatori intelligenti che vengono qui solo per il Contemporaneo, collezionisti internazionali e investitori che le cartoline inutili del Tevere al tramonto se le guardano dal vivo e non hanno bisogno di sprecare fotografie, altro mezzo prezioso per comprendere sé stessi e il mondo ma non le cose che possiamo guardare da soli.

Queste persone non solo fanno la gioia di ristoratori e albergatori, come in minima parte la fanno i turisti normali, quelli dei selfie, del mordiefuggi e dei calzini bianchi, ma quella gioia la prolungano per mesi, anni, decenni e la distribuiscono anche a costruttori, imprenditori, professionisti e commercianti. Per sempre. Perché la “nostra gente” è capace di comprendere le valenze culturali dell’arte di ricerca e farle diventare vera linfa imprenditoriale, commerciale, persino ambientale e agricola.

Potete leggere gli esempi di cosa e quanto producono i distretti culturali, l’arte pubblica e gli eventi progettati da curatori seri e preparati in tutto il mondo qui a questo link, sempre che sia vero che volete interrompere il declino delle opinioni senza basi cognitive e tornare a valutare le idee sulla scorta dei risultati concreti.

Per non parlare di quanto sia divertente andare in giro per i luoghi dell’arte di ogni tempo, sfinirsi fino ad agognare un divano per poi ridarsi animo e visitarne ancora una. Giornate così non hanno prezzo; le opere un prezzo ce l’hanno ma, tra le mille cose, va segnalato che le gallerie queste emozioni e queste informazioni le regalano, perché chiunque può entrarvi, anche chi non comprerà mai un’opera, e magari conoscere la donna o l’uomo della sua vita, chissà. È il bello della diretta, datemi retta.

Insomma l’eros e le emozioni di questi giorni, cominciati per la verità mercoledì 10 con l’Opening della Fondazione Giuliani, sono stati incontenibili e io sto provando a contenerli nel mio racconto per immagini e parole allo scopo di far comprendere a chi non c’era che la FeliCittà esiste, è ancora possibile ed è figlia della ReciproCittà, passa anche per il mercato, le gallerie, i consulenti indipendenti, gli artisti, i curatori, gli spazi no profit, le fondazioni e tutte quelle persone che vogliono aumentare l’angolatura del loro sguardo attraverso lo strumento emotivo e culturale principale per sua natura: la mente ragiona per immagini, suoni e profumi ed è un dato neurobiologico, non un’opinione.

Ergo, se sostenete il sistema dell’arte con il suo enorme portato di relazioni intelligenti, incontri sorprendenti, conoscenze inedite e scoperte in_formanti avrete alimentato il vostro immaginario, avrete dato un ulteriore senso al tempo libero, sarete passati dalla vista alla visione e avrete garantito futuro alle nuove generazioni e ai loro neuroni. Un’economia neuronale è molto meglio di un’economia solo finanziaria. Ma il supporto deve essere reciproco.

D’altronde in ogni angolo del mondo, ormai, le ri_generazioni vengono progettate con gli artisti e i curatori specializzati in format dialogici Art Thinking oriented. Le città d’arte le abbiamo inventate noi e producono eros e ricchezza da millenni.

Guardate le immagini che seguono, anche queste sono un regalo ma non per questo hanno meno valore. Fatene tesoro, coinvolgete e fatevi coinvolgere. Non cercate didascalie né informazioni cognitive, non servono. Provate solo a immedesimarvi e dalla ricerca vana dell’immagine vi troverete nel bel mezzo di una sana e preziosissima indagine.

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Nato Matera, laureato in Scienze politiche nel 1989, dal 1990 al 2000 è Direttore delle Risorse Umane in tre diverse multinazionali (Montedison, SNIA e Ace Int.l). Oggi è un Contemporary Art Consultant e Cultural Projects Curator e si occupa di arte da parete e arte da processi: arte da collezione a beneficio di privati, appassionati e collezionisti, arte come pratica e approccio progettuale art thinking oriented per imprese di ogni genere, istituzioni e rigenerazione culturale, urbana e territoriale.

Come Art Consultant in_forma e supporta le scelte di collezionisti, acquirenti e appassionati di arte contemporanea nella selezione di opere d’arte di ricerca e di alta qualità, nell’analisi del miglior rapporto qualità prezzo e nella progettazione di intere collezioni, in Italia e nel mondo.

Come Cascino Progetti si occupa di strategie, ideazione e realizzazione di contenuti, interventi temporanei, installazioni permanenti, inserimento di arte e artisti a monte dei processi di ogni tipo di azienda e attività, di rigenerazione culturale e urbana di città, borghi, territori e paesaggio (insieme al mio Advisory Board e ai miei Partner che si occupano di heritage management digitale, architettura, design, economia della cultura e diritto societario).

È stato ideatore, promotore e co-autore del Manifesto Art Thinking siglato al MAXXI a Giugno 2019 insieme a scienziati, artisti, imprenditori, architetti, ingegneri e professionisti di ogni genere. Tra le altre cose ha ideato e curato la prima e la seconda edizione del Premio Terna per l’arte contemporanea con Gianluca Marziani (2008-2009). È stato membro della Commissione dei quattro esperti della Regione Puglia per il Piano strategico per la cultura (2016-2017: riallocazione di 480 MLN di Euro), ideatore e curatore del progetto Matera Alberga per Matera Capitale Europea della Cultura 2019, curatore di diversi progetti culturali per ENEL, Deutsche Bank, Helsinn, SAS Business Intelligence, UBI Banca, Bosch Security System, Fiera Milano, Macro Roma, MAXXI, Comune di Roma, Comune di Matera e altri.

Ha insegnato Organizzazione del Mercato dell’Arte e Progettazione culturale per i Master del Sole24Ore e della RUFA (Roma University of Art), e visiting professor di alcune università italiane e americane. Infine si occupa anche di education & edutainment; progetta e realizza workshop e webinBar sull’arte e la sua relazione con la psiche, sui benefici per l’intelligenza degli individui e la crescita e lo sviluppo di sistemi, territori e imprese. Scrive per Art a Part of Cult(ure), magazine on line inserito nel Codex dell’ADI (Associazione Design Industriale) per le valenze culturali del format, dove cura una sua rubrica su arte, evoluzioni ibride e mostre nel mondo, chiamata I racconti del Cascino.

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