Bettina, la rivale. Percorso per amatori evoluti di Elisa Abela

Piccoli strappi di una storia solo apparentemente datata: deliberati, incontrollati, argomentati. Una storia pop(olare) quella di Bettina, la rivale. Percorso per amatori evoluti, che Elisa Abela (Catania 1980, vive e lavora tra Roma e Catania) riscrive isolandone dettagli che svelano nuovi percorsi, nuove possibilità.

Il fotoromanzo è il punto di partenza anche di questo nuovo progetto espositivo romano (curato da Francesca Orsi), che fa seguito ai primi due appuntamenti da s.t. foto libreria galleria con Il fotografo tremolante, Rurù in castigo e altre opere su carta (2010) e Un grosso affare. Fotoromanzi usati (2012).

Afferma l’artista:

“Il fotoromanzo è solo un pretesto per me. Quanto al collage, è il poter manipolare.”

Sfogliando uno ad uno i settanta/ottanta numeri di “Lancio Story”, di “Letizia” e “Sogno” (tra i più famosi racconti italiani per immagini), datati tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, ad Abela appare evidente:

“ogni due pagine scatta il bacio e subito dopo i pugni.”

Due passioni solo apparentemente antitetiche, sia nella vita reale che nella fantasia del lettore. Lungi, però, dal riproporre prevedibili trame, l’artista catanese lascia all’ambiguità il ruolo di protagonista.

Un’ambiguità che è sonora quanto visiva, in quanto in mostra i percorsi s’intrecciano con estrema disinvoltura. Del resto, l’autrice è anche musicista polistrumentista (chitarra elettrica, sax alto, batteria) e dal 2008 suona con Joe Lally (Fugazi) con il quale ha realizzato l’album Why Should I Get Used To It (2010).

“No, basta.” “Niente affatto” “Io non bado agli altri”… frasi come queste si susseguono, pronunciate da voci meccaniche, robotiche, enigmatiche ma giocose come una poesia dadaista. Nell’afferrare brandelli di parole, lo sguardo dell’osservatore si sofferma sui ritagli isolati all’interno di dispositivi realizzati appositamente. In questi 20 light box l’immagine si svela attraverso piani sovrapposti: “lenti di ingrandimento su un percorso a due vie, parallele ma alla fine convergenti”, come scrive la curatrice.

Il filtro rosso che dà uniformità alla storia (come pure il filo elettrico che unisce anche metaforicamente) rimanda ai fotoromanzi censurati. Quanto al titolo della mostra è di pura invenzione, mentre il sottotitolo deriva dalla scritta di una pubblicità, trovata nella pagina di un fotoromanzo, di un corso per corrispondenza per “fotografi professionisti e fotoamatori evoluti”.

Info mostra

  • Bettina, la rivale. Percorso per amatori evoluti di Elisa Abela
  • a cura di Francesca Orsi
  • Dal 9 al 28 febbraio 2015
  • Associazione AOCF58 – Galleria Bruno Lisi, Roma
  • www.aocf58.it/wp
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Manuela De Leonardis (Roma 1966), storica dell’arte, giornalista e curatrice indipendente. Scrive di fotografia e arti visive sulle pagine culturali de il manifesto (e sui supplementi Alias, Alias Domenica e L’ExtraTerrestre), art a part of cult(ure), Il Fotografo, Exibart. È autrice dei libri A tu per tu con i grandi fotografi - Vol. I (Postcart 2011); A tu per tu con grandi fotografi e videoartisti - Vol. II (Postcart 2012); A tu per tu con gli artisti che usano la fotografia - Vol. III (Postcart 2013); A tu per tu. Fotografi a confronto - Vol. IV (Postcart 2017); Isernia. L’altra memoria (Volturnia Edizioni 2017); Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco (Postmedia Books 2019); Jack Sal. Chrom/A (Danilo Montanari Editore 2019).
Ha esplorato il rapporto arte/cibo pubblicando Kakushiaji, il gusto nascosto (Gangemi 2008), CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente (Postcart 2013), Taccuino Sannita. Ricette molisane degli anni Venti (Ali&No 2015), Jack Sal. Half Empty/Half Full - Food Culture Ritual (2019) e Ginger House (2019). Dal 2016 è nel comitato scientifico del festival Castelnuovo Fotografia, Castelnuovo di Porto, Roma.

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