La mediateca Santa Sofia a Napoli

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La mediateca Santa Sofia a Napoli

In una intervista rilasciata a Enrico Ghezzi svariati decenni or sono, un giovane David Cronenberg, nel definire il passaggio del cinema al supporto della VHS, metteva in analogia questa formula a quella del libro, secondo una modalità in grado di concretizzare una sorta di conservazione audiovisiva sconosciuta al tempo reale della differita cinematografica.

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La mediateca Santa Sofia a Napoli

A partire da questa stimolante immagine è opportuno fare riferimento all’incessante lavoro di archiviazione e documentazione che da tanti anni rende la mediateca Santa Sofia il cuore pulsante delle ricerche sull’audiovisivo a Napoli. Come sarebbe bello avere sul territorio tanti punti non solo adeguati all’archiviazione ma soprattutto alla divulgazione di questo materiale di natura tecnologica.

Sita in via Santa Sofia, poco distante dal complesso monumentale di Donnaregina, la mediateca offre un archivio decisamente massiccio di film e musiche – raccolte nella fonoteca – e testi sul Cinema, Teatro, spettacolo oltre a disporre di alcune stanze destinate ai laboratori didattici, all’ingresso; è gestita da un personale culturalmente qualificato e disponibile al confronto e all’incontro, in grado di dare fiducia ai suoi frequentatori quali ospiti della struttura che diventa, in qualche modo, complice della loro formazione.

Aperta dalle 9 alle 19, dal lunedì al venerdì al primo piano dispone di una sala consultazione, dove è possibile ricevere il materiale richiesto solo associandosi alla mediateca: è semplice, basta compilare un modulo e portare con sé due foto, di quelle segnaletiche che usiamo per i nostri documenti di riconoscimento.

Una volta associati, è possibile avere in prestito dvd e testi, secondo i tempi stabiliti dal regolamento. Oltre alla sala consultazione, è la saletta delle proiezioni il vero cuore pulsante della struttura: qualora gli interessati vogliano consultare immediatamente il materiale, possono disporne grazie ad un televisore. Eppure, l’iniziativa più forte messa a punto dalla mediateca è proprio nella proiezione non destinata al singolo nelle rassegne annualmente proposte.

Trame e intrecci anima di martedì in martedì la partecipazione del pubblico, un percorso sul Cinema a partire dalla sua storia grazie a tre diversi momenti opportunamente disposti negli omaggi, negli incontri tra il cinema e la letteratura e soprattutto a cinema al quadrato, il cinema che si racconta.

Un pensiero della complessità è sempre in azione nel momento cinematografico, laddove diverse specializzazione animano un discorso per suoni e immagini opportunamente preparato prima di essere raccolto dai diversi dispositivi. Come opportunamente notato da Francesco Napolitano, responsabile della mediateca e curatore insieme ad Armando Andria della rassegna:

 “è possibile riconoscere il disegno compatto di un cinema che sedimenta le sue tracce nello spettatore che vi si avvicina ancora oggi, smuovendone emozioni e riflessioni. Sono tre i filoni principali che, in un gioco di rimandi e di relazioni a volte dichiaratamente scoperti, altre volte nascosti, si intersecano gli uni con gli altri.”

Il programma dell’iniziativa è disponibile sul sito della mediateca che offre al pari tante importanti informazioni per consultare non in loco tutte le notizie relative alla vita, ai materiali e alle attività della mediateca. Il catalogo si offre nella sua semplice consultazione, a differenza dei tanti sistemi di consultazione varati con scientifica esattezza da presupporre una scientifica competenza nella ricerca, ed è uno strumento davvero utile per chi voglia entrare in possesso dei materiali disponibili.

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La mediateca Santa Sofia a Napoli

Il punto cruciale da proporre sui lavori della mediateca sta nel riflettere le condizioni che l’hanno portata alla luce, laddove l’impegno e la coscienza dei suoi attivatori ha portato alla creazione di un archivio audiovisivo condiviso sfruttando condizioni tecnologiche che concretizzavano un impegno in tal senso a partire da un registratore, una vhs e la sottrazione alla televisione di questo materiale esclusivamente messo in onda – un impegno che per certi versi anticipa il contemporaneo podcast che, ad esempio, vediamo all’opera in rayplay.

Proprio Fuori Orario è diventata un’occasione altra per ripensare non solo il Cinema ma anche e soprattutto la sua fruizione. Ed è in questo modo che torniamo al principio, laddove non esiste il Cinema senza la sua coscienza favorita in Italia da persone come Enrico Ghezzi.

Il vero problema che si pone oggi non sta dunque nella produzione di contenuti quanto nella loro concreta coscienza, un problema che si rende ingombrante se pensiamo che avere a disposizione youtube e Netflix non risolve nessun problema se non c’è un’idea a sostenerli che non sia il semplice consumo.

Allora, nel momento in cui qualsiasi dispositivo può diventare esso stesso una mediateca, la risposta della mediateca sta proprio nella relazione umana che questi materiali sono ancora in grado di ripristinare.

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Antonio Mastrogiacomo vive e lavora tra Napoli e Reggio Calabria. Ha insegnato materie di indirizzo storico musicologico presso il Dipartimento di Nuovi Linguaggi e Tecnologie Musicali del Conservatorio Nicola Sala di Benevento e del Conservatorio Tito Schipa di Lecce. Ha pubblicato “Suonerie” (CD, 2017), “Glicine” (DVD, 2018) per Setola di Maiale. Giornalista pubblicista, dal 2017 è direttore della rivista scientifica (Area 11 - Anvur) «d.a.t. [divulgazioneaudiotestuale]»; ha curato Utopia dell’ascolto. Intorno alla musica di Walter Branchi (il Sileno, 2020), insieme a Daniela Tortora Componere Meridiano. A confronto con l'esperienza di Enrico Renna (il Sileno, 2023) ed è autore di Cantami o Curva (Armando Editore, 2021). È titolare della cattedra di Pedagogia e Didattica dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

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