Buon compleanno Hermann Nitsch

immagine per Hermann Nitsch
Giuseppe Morra ed Hermann Nitsch

In questi giorni c’è stato il compleanno di Hermann Nitsch.
Ricordo la bellissima festa di fine estate organizzata lo scorso anno all’imbrunire da Giuseppe Morra, in cui gli splendidi ottanta di Nitsch (Vienna, 29 agosto 1938) coincidevano con i dieci anni della nascita del Museo a lui dedicato.

Per l’occasione, il cambio totale di collezione, l’allestimento delle opere Relitti 152. Azione, l’inaugurazione  della nuova scala d’accesso al Belvedere in asse con piazza Dante e la messa in scena della Terrazza dei Profumi e dei colori, in nome della Gesamtwerk, che ispira da sempre il padre dell’Azionismo viennese.

Dal 2008, il Museo che lo celebra continua a stupirci, emozionandoci.  Sin da quando si svolta nel vialetto lastricato da sanpietrini, orlato dai rampicanti che sfiorano la biancheria stesa sui fili condominiali, sistemati al lato della stradina.

Poi, l’inattesa terrazza, straripante di incanto e di infinito. Voltandoci, il lato lungo è occupato dalla bianchissima e raffinata facciata di fine ottocento, esempio d’architettura industriale che ha mantenuto i suoi caratteri originari.

Internamente lo spazio, strutturato da una serie di nuclei di studio interscambiabili, ci cattura subito: accogliente, elegante, sensuale, vibrante della luce e dei colori delle opere del Maestro che l’infaticabile ed appassionato Giuseppe Morra avvicenda a cadenza biennale.

Impossibile raccontare l’amicizia che li lega: “il nostro è un percorso privilegiato  fatto di intese reciproche, varchi verso l’ulteriorità e meravigliosi svelamenti” … “Senza l’entusiasmo di Morra – fa eco Nitsch alle parole dell’amico – il mio lavoro non sarebbe quello che è; ogni volta che lo incontro si irradia la forza di un profondo rapporto”.

E’ un’empatia che somiglia ad un fiume il cui corso si articola in mille rivoli, disegnando anfratti inesplorati, sequenze di scene mute in movimento su cui si specchiano due facce: quella di uno fra i più complessi e affascinanti artisti della nostra epoca e quella di uno fra i più tenaci, incidenti e influenti intellettuali partenopei che, insieme, riescono a scrutare e scandagliare l’arte, cercandola nella filigrana dei suoi processi.

Ecco perché il Museo Nitsch non può che parlare anche della loro storia, dell’affinità del loro agire che, penetrando fra interstizi e fondamenta, giunge fino al tufo dorato della città greca su cui  l’edificio posa.

L’evidente dicotomia tra il tempo sospeso e la capacità di cogliere l’universale, per Nitsch è materia di scrittura concettuale internamente originale e completa. Anche i particolari delle sue opere confermano l’area simbolica del suo pensiero, assumendo una forma tattile e archetipa fatta di stesure esaltanti, espressive e struggenti, in bilico fra permanenza e mutazione, imprevedibilità e molteplicità, colore  e grumi vertiginosi.

Buon compleanno caro Nitsch!
Da te abbiamo imparato il senso dell’origine, pronto a manifestarsi inatteso dentro paesaggi sillabati da pause, riflessioni,  intervalli; con te abbiamo rideclinato il senso del vivere, la bellezza della natura, la fiducia nell’arte come possibilità di cambiamento, il bello di stare assieme, ascoltando il cielo stellato.

E abbiamo percepito, dai tuoi silenzi, che solo praticando tutti e cinque i sensi si può accedere ai legami nascosti e ai ripostigli segreti dell’arte, della filosofia, della musica, della poesia e di quegli “innumerevoli soli e mondi” che, come tu dici, “risvegliano all’ebbrezza luminosa e cromatica del vivente”.

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Storica e critica d’arte, curatrice, giornalista pubblicista, Loredana Troise è laureata  con lode in Lettere Moderne, in Scienze dell’Educazione e in Conservazione dei Beni Culturali. Ha collaborato con Istituzioni quali la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio di Napoli; l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. A lei è riferito il Dipartimento Arti Visive e la sezione didattica della Fondazione Morra di Napoli (Museo Nitsch/Casa Morra/Associazione Shimamoto) della quale è membro del Consiglio direttivo. Docente di italiano e latino, conduce lab-workshop di scrittura creativa e digital storytelling; è docente di Linguaggi dell'Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e figura nel Dipartimento di Ricerca del Museo MADRE. È autrice di cataloghi e numerosi contributi pubblicati su riviste e libri per case editrici come Skira, Electa, Motta, Edizioni Morra, arte’m, Silvana ed.

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