Pionieri # 11. La prima foto pubblicata nel Web cantava il Doo-wop

Les Horribles Cernettes 1992: La prima foto ad essere pubblicata nel web

Oggi sarebbe impensabile concepire il Web senza immagini, ossia solo come flusso alfanumerico di dati, suggestione rappresentata spesso in abbaglianti monitor di una certa fantascienza anni 70-80, oppure come semplice condivisione di documenti in formato testo senza immagini. Internet è praticamente un contenitore illimitato di immagini di qualsiasi dimensione, tipo, genere, argomento. Eppure, all’inizio non era stato pensato per quello: la trasmissione di fotografie era stato limitato al solo a scopo scientifico, relativo alla ricerca, al mondo accademico e alla informazione: nessuno avrebbe mai pensato di poter spiare nella vita privata degli altri 24h su 24h o comunque ricercare immagini tematiche digitando una parola.

Ma vi siete mai domandati quando è nato tutto questo, cioè prima del fenomeno Facebook di Zuckerberg, di Instagram, di Flickr, di Pinterest e di tutte quelle piattaforme digitali che permettono di condividere milioni di fotografie, video e quant’altro? Tutto viene fatto risalire a un’estate; era il 18 luglio del 1992 e coincide infatti con tale data la prima foto digitalizzata pubblicata sul World Wide Web e vi sorprenderà forse più il fatto che questa fotografia ha come protagoniste quattro inconsapevoli giovani donne di una band femminile.

La storia nacque in maniera piuttosto casuale.

Siamo  nel luglio 1992, appunto; nella Euro chart europea spopolava il tormentone estivo di un sorprendente duo dance italo-tedesco gli Snap! con Rhythm is a Dancer. In quell’estate, gli ipertesti pensati dal fisico informatico britannico Sir Timothy Berners-Lee, padre insieme al belga Robert Cailliau, del World Wide Web, erano nati da appena un anno e quello che si trasmetteva sfruttando il nuovo protocollo erano solo documenti scientifici.

Proprio in quei giorni si svolgeva a Ginevra il CERN Hardronic Music Festival e le protagoniste di quello che sarebbe diventato il primo scatto pubblicato sul www erano una band tutta al femminile Les horribles Cernettes (l’acronimo è stato voluto identico all’LHC che corrisponde anche a quello del Large Hadron Collider del CERN ossia è la più alta energia prodotta da acceleratore di particelle) che suonano e cantano brani in stile Doo-wop, poiché le 4 componenti, come il nome ci suggerisce, provenivano a vario titolo dal CERN di Ginevra (l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) dove almeno due lavoravano come segretarie amministrative e le altre lo frequentavano in qualità di fidanzate di ricercatori.

Prima del concerto, mentre le ragazze della band erano nel loro camerino intente ad abbigliarsi e a truccarsi per esibirsi, il loro manager nonché autore, un informatico del CERN Silvano De Gennaro, ancora inconsapevole pioniere della fotografia che avrebbe fatto la storia, ebbe l’idea di fotografarle pensando di utilizzare quell’immagine per la copertina del loro imminente CD. Le fece mettere in una posa ironica e nello stesso tempo, ammiccante, afferrò la sua reflex Canon Eos 650 e scattò quella che sarebbe stata la prima fotografia non scientifica ad essere pubblicata nella rete.

Questo, ovviamente, non avvenne contestualmente come è possibile fare oggi in tempo reale anche con il più economico degli smartphone. L’immagine innanzitutto aveva bisogno di un fotoritocco per creare uno sfondo più accattivante di un disordinato camerino e poi per inserire le scritte con il nome della band. Si narra che fu lo stesso baronetto Berners-Lee che ebbe l’idea di usare quella foto per fare un test e una volta trasferita l’immagine sul Mac di De Gennaro volle testarla in vari formati. L’immagine fu lavorata con una versione di Photoshop 1.0 (la prima versione risale al 1990, nel 1992 era già disponibile la versione 2.0.1, il programma era stato sviluppato a partire dal 1987) e quella che uscì fu salvata in una versione formato .gif (la tecnologia di compressione delle immagini che era nata solo 5 anni prima).

La fotografia, che certo oggi, dal punta vista grafico, lascia molto a desiderare, fu così messa in rete ma dello scatto originale, del suo file, come racconta lo stesso De Gennaro, si persero le tracce, così come del Mac che la elaborò. Resta però il fatto che sulla rete fu la prima volta che si pubblicò materiale non scientifico; inoltre, come il gruppo scrive sul suo sito, questa immagine è la testimonianza della prima celebrazione online di un gruppo musicale.

Tra le curiosità, come si è detto prima, De Gennaro oltre ad essere l’autore dei testi, talvolta suonava anche sul palco con il gruppo, ed è tuttora il marito di una delle cantanti, Michele. L’informatico, oggi sessantenne, ex direttore dell’Education & Technology Transfer Division del CERN si dice che viva alle Mauritius con la moglie ed è stato il compositore di tutti i pezzi della formazione di quel periodo, dove si gioca con sottili battute sui temi più cari della fisica, con “parodie deliranti in puro stile anni Sessanta”, come racconta lo stesso autore. Sir Berners-Lee, invece, pare amasse il travestimento e il palcoscenico e facesse parte del gruppo lirico del CERN, oltre a essere un fan de Le Horribles Cernettes.

Delle 4 (ex) ragazze a oltre vent’anni di distanza rimane il ricordo di quella foto; le loro vite sono molto diverse da allora: Angela Higney scozzese di Glasgow, la prima da sinistra, è impiegata della Croce Rossa Internazionale, è tornata a Ginevra dopo diversi anni trascorsi in Malesia; Michele De Gennaro originaria di Worcester la seconda da sinistra, è appunto la moglie di De Gennaro, ha lasciato il CERN nel 2004 e fino a poco tempo fa ha insegnato danza e pilates a Ginevra. A seguire nello scatto c’è Colette Marx Nielsen originaria di Glasgow: oggi è una insegnante di canto e vive a Nizza; e infine, Lynn Veronneau americana, che ai tempi era fidanzata con un fisico del CERN, è tornata a Washington DC e lavora nel settore bancario.

Lo spirito de Les Horribles Cernettes è comunque sopravvissuto nel tempo anche senza le 4 componenti originali. La nuova band ha continuato a suonare agli eventi del CERN in una lunga carriera durata 20 anni tra feste per scienziati nei saloni del CERN e apparizioni varie in giro per il mondo, vantando anche nel loro portfolio una presenza all’Expo di Siviglia del 1992.

Negli anni, sono almeno 20 le diverse ragazze che si sono succedute nel gruppo. Per un’ultima volta, nel concerto di commiato lo scorso anno (21 luglio 2012 all’’Hardronic Festival nella sede di sponda francese del CERN di Prevessin, a pochi chilometri dal lago di Ginevra), tenuto nella stessa sala della prima apparizione, sono tornate sul palco le 4 componenti originali a dire addio a quest’avventura. La scaletta ha riproposto tutti i loro pezzi cult, rigorosamente a tema scientifico. Nei testi e nelle situazioni, come si è detto, si gioca ironicamente sulla dura vita della donna di uno scienziato, senza dimenticare nuove hit che furono presentate e che erano dedicate alle scoperte più recenti; inoltre, sono stati eseguiti diversi brani dedicati alla particella di Dio, come Mister X, un twist che fa ballare tre misteriosi ragazzi sulla scena con addosso la maschera e il camice bianco di Einstein; e anche Every proton of you con chiari riferimenti al Bosone di Higgs.

La notizia della prima foto messa online del 18 luglio del 1992 può assumere, dal punto di vista pioneristico, un valore importante: non certo paragonabile comunque alla celebre eliografia di Joseph Niépce, del 1826 , ma sicuramente rilevante; però, in Italia, se si esclude qualche brillante informatico, l’esperimento non destò interesse in quasi nessuno.

Una cosa però credo sia sicura: il giorno dopo – era il 19 luglio del 1992 – a Palermo il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta vennero uccisi da un’autobomba nel corso della strage mafiosa di via d’Amelio e oggi, mentre centinaia di miliardi di immagini viaggiano liberamente nella rete, comprese quelle dell’attentato, stiamo ancora aspettando che qui da noi venga fatta giustizia.

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Paolo Di Pasquale si forma studiando prima Architettura poi Disegno Industriale a Roma, specializzandosi in Lighting design. Nel 2004 è co-fondatore dello STUDIOILLUMINA, dove si occupa principalmente di Architectural Lighting Design e Luce per la Comunicazione: lo Studio progetta e realizza allestimenti espositivi e museali, ideazione della luce, corpi illuminanti, scenografia notturna - nel settore della riqualificazione urbana e in progettazione di arredi (porti turistici, parchi, giardini, piazze etc.)-, piani della luce per alcuni Comuni italiani e spettacoli di luce. Nel 2007 fonda lo Studio BLACKSHEEP per la progettazione di architettura di interni e di supporto alla pianificazione di eventi, meeting e fiere. E' interessato alla divulgazione della cultura della luce e del progetto attraverso corsi, workshop, convegni e articoli. Ha insegnato allo IED e in strutture istituzionali. E’ docente di Illuminotecnica presso l’Istituto Quasar - Design University Roma di nel corso di Habitat Design e in quello di Architettura dei Giardini. E' Redattore di art a part of cult(ure) per cui segue la sezione Architettura, Design e Grafica con incursioni nell'Arte contemporanea. Dal 2011 aderisce a FEED Trasforma Roma, collettivo di architetti romani che si interroga sul valore contemporaneo dello spazio pubblico esistente, suggerendone una nuova lettura e uso con incursioni e azioni dimostrative sul territorio metropolitano.

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