Foto-denuncia sul caso Chevron-Texaco in Ecuador. De camino hacia la verdad – Testimonianza fotografica

L’Ambasciata dell’Ecuador in Italia, nella sua sede romana, ha aperto al pubblico (venerdì 22 novembre 2013) per presentare una mostra fotografica che è quasi un’inchiesta e una denuncia: sui danni ambientali in Amazzonia procurati dalla società petrolifera Chevron-Texaco. L’iniziativa, che è visibile anche alla Fondazione Casa America di Genova sino al 28 novembre e al Consolato  dell’Ecuador a Milano sino a data da destinarsi, prosegue a Roma sino al 29 novembre 2013 ed è una sorta di iniziativa itinerante a livello mondiale (Germania, Corea etc.).

Presenta immagini molto dure dell’Amazzonia ecuadoriana contaminata dai versamenti di residui di petrolio durante le estrazioni ad opera dell’impresa Texaco ora Chevron. Come a voler completare il reportage visivo, in qualche modo avvalorandone la veridicità, alle foto del disastro ambientale si affiancano i suggestivi ritratti dei testimoni dell’inquinamento.

All’interno della mostra, inoltre, sono rese disponibili brevi e interessanti pubblicazioni – gratuite – sulla storia del Caso Chevron-Texaco che è scandalosamente tale sia in Ecuador sia nel mondo. In Ecuador, in particolare, è dal 1964 al 1992 che la società Texaco, assorbita nel 2001 dalla società Chevron, si è resa responsabile di contaminazioni del territorio gravissime, anche dell’acqua e dell’aria, che hanno provocato danni alla popolazione.

Come ci confermano i responsabili dell’ufficio stampa, che hanno lavorato manifestando un rapporto empatico con tale mostra:

“Nonostante terribile ne sia l’oggetto, le fotografie sono davvero molto belle; ritraggono la natura ma anche i membri delle comunità dell’Amazzonia, testimoni ed attori della querela.
Si tratta di una occasione concepita per presentare la vicenda in Italia, raccontando la contaminazione e la storia giudiziaria che si è conclusa con una condanna in Cassazione per la Chevron-Texaco che, però, NON paga il risarcimento al Fronte Amazzonico di Difesa, il gruppo di cittadini che ha querelato la compagnia petrolifera.
Al contrario, la vicenda prosegue di fronte al tribunale Internazionale dell’Aia dove la compagnia petrolifera ha portato lo Stato Ecuadoriano nel tentativo addossare su questo la responsabilità.”

Il progetto è parte della campagna internazionale La mano sporca di Chevron lanciata dal Presidente della Repubblica dell’Ecuador, Rafael Correa, per denunciare i danni causati da Chevron-Texaco in Ecuador e in molti altri Paesi nel mondo.

Il cursore diretto sulle immagini visualizzerà le didascalie; cliccare sulle stesse per ingrandire.

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Paolo Di Pasquale si forma studiando prima Architettura poi Disegno Industriale a Roma, specializzandosi in Lighting design. Nel 2004 è co-fondatore dello STUDIOILLUMINA, dove si occupa principalmente di Architectural Lighting Design e Luce per la Comunicazione: lo Studio progetta e realizza allestimenti espositivi e museali, ideazione della luce, corpi illuminanti, scenografia notturna - nel settore della riqualificazione urbana e in progettazione di arredi (porti turistici, parchi, giardini, piazze etc.)-, piani della luce per alcuni Comuni italiani e spettacoli di luce. Nel 2007 fonda lo Studio BLACKSHEEP per la progettazione di architettura di interni e di supporto alla pianificazione di eventi, meeting e fiere. E' interessato alla divulgazione della cultura della luce e del progetto attraverso corsi, workshop, convegni e articoli. Ha insegnato allo IED e in strutture istituzionali. E’ docente di Illuminotecnica presso l’Istituto Quasar - Design University Roma di nel corso di Habitat Design e in quello di Architettura dei Giardini. E' Redattore di art a part of cult(ure) per cui segue la sezione Architettura, Design e Grafica con incursioni nell'Arte contemporanea. Dal 2011 aderisce a FEED Trasforma Roma, collettivo di architetti romani che si interroga sul valore contemporaneo dello spazio pubblico esistente, suggerendone una nuova lettura e uso con incursioni e azioni dimostrative sul territorio metropolitano.

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