Il Neoconcretismo brasiliano di Lygia Pape mostra la vastità del linguaggio dell’artista. Fondazione Carriero, Milano

immagine per Lygia Pape
Lygia Pape, 2019. Installation view at Fondazione Carriero, Milan. Ph. Christian Kain. Courtesy Fondazione Carriero, Milano

Alla Fondazione Carriero è in corso Projeto Lygia Pape, personale di Lygia Pape a quindici anni dalla scomparsa (Rio de Janeiro, 1927-2004) di una tra le più importanti esponenti del Neoconcretismo brasiliano. Fondat con Lygia Clark ed Hélio Oiticica nel 1959, quel movimento si allontanò dal più asettico, rigido rigore astratto-geometrico del Concretismo, in cui i tre avevano militato, cercandone una dimensione nuova, più sensoriale, organica e interattiva.

La mostra racconta e approfondisce il percorso della Pape che, in quarantacinque anni di carriera, si è confrontata con una molteplicità di linguaggi; dal disegno alla scultura, dal video al balletto, fino all’installazione e alla fotografia,unendo la lezione del modernismo europeo con le istanze della cultura del suo Paese, fino ad arrivare a una personalissima sintesi tra le pratiche artistiche In questa sua particolare declinazione del modernismo la figura umana prende centralità e il suo nuovo linguaggio l’accoglie e si fa persino sensuale:

“capace di attrarre e far convivere mondi opposti”.

Insomma:

“il costruttivismo russo si fonde con il linguaggio multiforme brasiliano, alla teoria e il metodo del modernismo europeo contrappone una libertà ispirata dalla Natura, dando vita a un corpus di opere che mescola mezzi espressivi diversi, stimolando tutti i canali percettivi, reinventando il rapporto tra opera e spettatore in un’ottica molto contemporanea, senza un processo preordinato.”

Invenzione e contaminazione, gioia e sensualità, pieno e vuoto, convivono nella sua opera, mettendo in risalto una continua sperimentazione, e la capacità di fondere in maniera inedita materiali e tecniche, modalità espressive e linguaggi non convenzionali.

“Ancora oggi il lavoro di Lygia Pape offre interessanti strumenti per interpretare il presente con un approccio meno dogmatico e più spontaneo.”

 

Info mostra

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Paolo Di Pasquale si forma studiando prima Architettura poi Disegno Industriale a Roma, specializzandosi in Lighting design. Nel 2004 è co-fondatore dello STUDIOILLUMINA, dove si occupa principalmente di Architectural Lighting Design e Luce per la Comunicazione: lo Studio progetta e realizza allestimenti espositivi e museali, ideazione della luce, corpi illuminanti, scenografia notturna - nel settore della riqualificazione urbana e in progettazione di arredi (porti turistici, parchi, giardini, piazze etc.)-, piani della luce per alcuni Comuni italiani e spettacoli di luce. Nel 2007 fonda lo Studio BLACKSHEEP per la progettazione di architettura di interni e di supporto alla pianificazione di eventi, meeting e fiere. E' interessato alla divulgazione della cultura della luce e del progetto attraverso corsi, workshop, convegni e articoli. Ha insegnato allo IED e in strutture istituzionali. E’ docente di Illuminotecnica presso l’Istituto Quasar - Design University Roma di nel corso di Habitat Design e in quello di Architettura dei Giardini. E' Redattore di art a part of cult(ure) per cui segue la sezione Architettura, Design e Grafica con incursioni nell'Arte contemporanea. Dal 2011 aderisce a FEED Trasforma Roma, collettivo di architetti romani che si interroga sul valore contemporaneo dello spazio pubblico esistente, suggerendone una nuova lettura e uso con incursioni e azioni dimostrative sul territorio metropolitano.

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