Day of Reckoning. Un progetto contro la violenza ed un film indipendente firmato Jeff Wolfe

Impegno sociale e action movie nel nuovo film che il team di attori / registi di Los Angeles si sta preparando a realizzare, avvalendosi della piattaforma Kickstarter a contributo pubblico e che illustrerà il coraggio e la determinazione di una donna nel reagire ad una violenza subita.
La campagna sociale a sostegno del film, chiamata Screaming in silence è ora divenuta un tam tam sui social network, a cui si vuole partecipare e che non lascia indietro nessuno, perché coinvolge e fa pensare; gente comune, attori, ma anche scrittori come Jacopo Fo, hanno detto la loro sull’argomento:
Chi usa la sopraffazione perde la capacità di sentire piacere, perchè lo stupratore è frigido”, afferma senza enfasi Jacopo a telefono, quando lo chiamo per sapere cosa pensi della campagna.
C’è anche un progetto per un film, si chiama Day Of Reckoning”, aggiungo asciutta, per evitare toni sensazionalistici ed anche per una certa emozione che tradisco nella voce.

E lui, che è un tenace assertore della libera iniziativa artistica, mi ascolta, suggerisce ed alla fine mi spedisce la sua foto, testimonianza del suo appoggio al movimento: anche lui col pugno alzato ed il punto esclamativo rosso sangue.

Se il silenzio è complicità, come asseriva Bernardo Bertolucci, il movimento nato attorno al film, ha senza dubbio un’anima ardita nella sua realtà diacronica.

Anche se tra casa nostra e gli Stati Uniti c’è l’oceano, i confini sembrano più labili e tutto fa presumere che lo stratagemma narrativo di questo short movie in preparazione, ci riserverà più di una sorpresa: globalizzazione non fa più rima con omologazione, ma ha davvero le sue radici nel fare e nel sentire comune.

Mi chiedo cosa pensino di tutto questo i promotori del progetto: primo fra tutti Jeff Wolfe, attore di origine italiana, con una carriera eccezionale, costruita su di un numero impressionante di ruoli interpretati, indimenticabile come stunt coordinator (suoi gli ardimenti nei cicli de I Pirati dei Caraibi), ha già vinto l’ Emmy Award 2014 per il suo lavoro nella serie Revolution e con Day of Reckoning firmerà la sua seconda regia.

Cosa abbia convinto Jeff Wolfe a divenire coautore e regista della sceneggiatura, lo chiederemo a Danielle Argyros , protagonista di Day of Reckoning, produttrice ed attrice dotata di una frontalità quasi romanica, che ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Danielle, tu sei anche l’ideatrice di questa iniziativa a carattere sociale, Screaming In Silence, che anticipa i contenuti del film: cosa ti ha ispirata?

ScreamingInSilence è stato creato con l’aiuto di un mio buon amico, lo psicologo Azine Graff. Volevo creare un movimento contiguo al film, che potesse aumentare la consapevolezza delle persone, affrontando un argomento molto trascurato, la violenza sessuale, che è anche il punto focale del film. Mi sembra che per troppo tempo questo argomento sia stato spazzato come polvere sotto il tappeto. Avere un pubblico che potesse divenire parte del movimento sui social media, è stato il nostro obiettivo. Decidere di utilizzare il punto esclamativo rosso sul dorso della mano serrata a pugno, scattando un selfie, permette ai nostri sostenitori di sentirsi come essi stessi rappresentassero il film e il movimento contemporaneamente. Trovare questo hashtag (#ScreamingInSilence), ci ha ispirati molto: fa capire il fatto che ci sono molte vittime che chiedono di parlare, ma che non sono mai ascoltate. Con il film vogliamo dare loro una voce.

Come è nato il progetto del film Day Of? Perchè pensate che il vostro film debba essere realizzato?

Tutto cominciò quando volli ideare un film con Jeff Wolfe. Una volta visto il suo film Penance, mi risolsi a produrre qualcosa di abbastanza buono per averlo a bordo. Non appena ho avuto questo obiettivo, sono stata in grado di scrivere un film che fosse un film dark d’azione, di cui lui potesse essere al timone.

Jeff Wolfe ha sempre riservato una speciale importanza alle produzioni indipendenti, questo è il motivo del suo ritorno a Kickstarter per finanziare il suo nuovo progetto?

Jeff sicuramente è a favore delle produzioni indipendenti, ma non di qualsiasi film indipendente: deve avere un concetto solido e una storia. Jeff affronta storie che illustrano alcuni dei mali più oscuri e più difficili della società. Day Of Reckoning la dice lunga a nome di tante vittime di questi crimini ed all’interno del dramma c’ è anche il film d’azione, che è il punto focale di Wolfe.

Danielle, cosa puoi dirci finora della collaborazione con un regista di calibro come Jeff Wolfe?

Se vuoi il mio parere, lui sarà il prossimo grande di Hollywood. La sua esperienza di stunt coordinator ha creato il presupposto ideale per il passaggio al mondo della regia. Nella scena riesce a dirigere sia l’attore singolo che il gruppo. Lavorare con lui è facile. Ci sembra sempre di pensarla alla stessa maniera e anche quando non accade, non ho mai sentito di non poter esprimere le mie idee creative e viceversa, al fine di rimetterci in linea.

Nei suoi film precedenti Jeff Wolfe dimostra uno stile davvero personale nel dirigere, potete anticipare se si tratterà più di un action movie o di uno short sullo stile di Penance, la sua prima regia?

Wolfe ha sicuramente un stile particolare di regia. E continuerà a mantenere questo stile durante le riprese di Day Of Reckoning. Il modo in cui realizza la sua regia consiste in un tipo di film le cui scene sono senza soluzione di continuità. Il suo stile non può non essere riconosciuto!

Quanto tempo occorrerà per la realizzazione del cortometraggio e da lì alla distribuzione nei circuiti?

Vorremmo iniziare a girare Day Of Reckoning alla fine del mese di gennaio 2016 e dopo cercheremo di fare un rapido giro per proporlo nei festival! Sperando di riuscire a portare il film anche nei festival in Italia, per tutti i nostri fans italiani!

È un team vincente, dico tra me e me e ripensando al genio visivo di Jeff Wolfe in Revolution e Penance e mi sovviene una frase di Pasolini: “Nessuna lingua, se non quella delle immagini e dei suoni può essere caricata così tanto di realtà, come l’inquadratura di un film. Nessuna parola può contenere tanta vita quanto l’immagine filmica”.

Sono certa che sarà un bel film.

E grazie a Jeff Wolfe e Danielle Argyros per la loro disponibilità.

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Fulminata sulla via della recitazione a 9 anni, volevo fare la filmmaker a 14 e sognavo la trasposizione cinematografica dei miei romanzi a 17. Solo a 18 anni ho iniziato a flirtare col cinema d'autore ed a scrivere per La Gazzetta di Casalpalocco e per il Messaggero, sotto lo sguardo attento del mio​ indimenticato​ maestro, il giornalista ​Fabrizio Schneide​r​. Alla fine degli anni 90, durante gli studi di Filosofia prima e di Psicologia poi, ho dato vita ad un progetto di ricettività ecologica: un rifugio d'autore, dove gli artisti potessero concentrare la loro vena creativa, premiato dalla Comunità Europea. Attualmente sono autrice della rubrica "Polvere di stelle" sul magazine art a part of cult(ure) e collaboro con altre testate giornalistiche; la mia passione è sempre la sceneggiatura, con due progetti nel cassetto, che spero di poter realizzare a breve.

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