#iorestolibero. Il 25 aprile, Pier Paolo Pasolini. La resistenza e la sua luce

Mario Mafai, Fantasia, 1940

Sul 25 aprile numerosi scrittori si sono espressi. Nel giorno della Festa della liberazione vogliamo proporvi questa poesia di Pier Paolo PasoliniLa Resistenza e sua luce.

Pubblicata nella raccolta La religione del mio tempo nel 1961, è un componimento che intreccia le vicende personali del poeta a quelle storiche nazionali, ovvero i giorni friulani della guerra alla storia del fratello Guido che fu tragicamente ucciso, da partigiano, nel maggio del 1945 durante l’eccidio di Porzûs.

Ecco come si espresse Pasolini sul 25 aprile con la sua lirica.

Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l’Europa tremò nella più morta vigilia.

Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.

Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.

Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.

Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce…
Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.

La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un’alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.

Così l’alba nascente fu una luce
fuori dall’eternità dello stile.
Nella storia la giustizia fu coscienza
d’una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.

Mario Mafai, Fantasia, 1940
Renato Guttuso, Fucilazione in campagna 1939, Roma Galleria Nazionale d’arte Moderna
Mario Mafai, Fantasia n°7 – interrogatorio in Via Tasso, anni 1939-1944

Questo del 2021 è il secondo 25 aprile con l’emergenza Covid in corso, con le restrizioni che pesano sulla possibilità di celebrare insieme la Festa della Liberazione; se nel 2020 l’anniversario era stato vissuto in un clima di riscoperta di legami collettivi in tutta Italia, quest’anno certamente il contesto è diverso: un anno di lotta al virus ha prodotto sofferenze, disuguaglianze ed incertezze nelle famiglie, causando l’esasperazione di chi non riconosce più il proprio futuro e il diffuso disagio tra i giovani.

Dobbiamo allora fare uno sforzo collettivo nel rigenerare quel bisogno esistenziale di rivivere e di far memoria attraverso la cura per la Liberazione che è sempre la stessa: resistenza, solidarietà, coesione sociale, inclusione.

Viva il 25 Aprile, Viva la Resistenza.

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Si laurea in Scienze della Comunicazione con indirizzo impresa e marketing nel novembre del 1998 presso l'Università La Sapienza di Roma; matura circa dodici anni di esperienza presso agenzie internazionali di advertising del Gruppo WPP - Young&Rubicam, Bates Italia, J.Walter Thompson - nel ruolo di Account dove gestisce campagne pubblicitarie per conto di clienti tra cui Pfizer, Johnson&Johnson, Europcar, Alitalia, Rai, Amnesty International e Ail. Dal 2010 è dipendente di Roma Capitale e attualmente presta servizio presso l'Ufficio di di Presidenza del Municipio Roma XIV dove si occupa di comunicazione istituzionale, attività redazionale sui canali social del Municipio e piani di comunicazione. Ama viaggiare e leggere.

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